Page 54 - RIVISTA NOIQUI GENNAIO 2023
P. 54

“Adamo, dove sei, che fai oggi? Sono triste. E perché mai? Sono solo, vorrei un mio doppio. E                                                                 Serpente strisciò sull’albero e ingoiò due cachi, non possedeva le mani. Stava giusto giusto per

               perché mai, che piani hai? Niente, la solitudine non è bella”.                                                                                                ridiscendere quando dall’alto un falco. Dal pensare di essere predatore a diventare preda il pas-

               Alfio e Betta, sulle nuvole sopra il regno di Niente: “boh, che ne dici? Non so, come stanno le                                                               so è breve, e Serpente finì nel becco del rapace, per poi sparire verso l’alto invisibile. Terribile.
               sue faccine? Per ora sono tranquille, nessun subbuglio. Non è che mi fidi più di tanto, ricordia-                                                             Ah, tremenda delusione! Adamo e Eva, il doppio appoggiato alla doppia, distesi a terra ai pie-

               moci che ha il cuore a forma di cuore troppo vicino alla pancia . Quindi? Chiede il suo dop-                                                                  di del Cachi. Sembravano un unico corpo inerme.

               pio, giusto? Sì. Lo sai che ti dico, facciamoglielo, ma una doppia, non un doppio. Una doppia?                                                                “Cosa sono questi battiti? Quali? Non li senti, tum-ta, no? No! Avvicina l’orecchio al petto, fai
               Sì, simile ma diverso da lui. Avanti, in sala operatoria, ai ferri”.                                                                                          silenzio. Sì, tum-ta, cos’è? Non lo so, ma è un bel suono, tum-ta. Ipnotico, inebriante, risuo-

               E Qualcuna fu.                                                                                                                                                na perfetto dentro la scatola di legno. Una cassa di risonanza! Senti le faccine, tum-ta, tum-ta.

               “Come la chiamiamo, Adama? No, è simile ma è diversa, è una dama. Che ne dici di Allieva?                                                                     Che armonia, non trovi?”.
               Allieva di chi? di Adamo, no no, per carità. Allora Eleva, Leva. No, facciamo Eva, sintetica,                                                                 Era verso la fine della stagione, nel regno di Niente, un primo caco cadde a terra, e poi un se-

               immediata. Eva mi piace.”                                                                                                                                     condo... Tum, ta.

               A questo punto per Adamo si creava un problema: Eva, più minuta di lui, non avrebbe avuto                                                                     Nel regno di Niente, che finì per diventare più che qualcosa, contrariamente a quanto scritto,
               la forza di sollevarlo verso i rami con i cachi. E se fosse stato lui a sollevare lei, lei si sarebbe                                                         esso non venne soggiogato e nessun essere vivente dominato .

               avvantaggiata nel mangiarli. Probabilmente.                                                                                                                   Tum-ta!
               Adamo e Eva gingillavano, pensavano e non pensavano. Le loro teste, una contro l’altra.

               Stock!                                                                                                                                                        FINE

                “Adamo e Eva, dove siete? Che fate, non vi coprite? No, quelle sono piante di ortiche, sa-
               rebbe stata meglio una pianta di fico . Non siate pignoli, dai. Eh, ma pizzicano! Vabbè, avete                                                                “Una morale? Una potrebbe essere questa: non occorrono azioni e/o progetti truffaldini; se si

               qualche desiderio? Sì, ci sono tanti animali qui, ma sarebbe bello averne uno con, ad esempio,                                                                agisce col cuore, in buona fede, in armonia col creato, i “frutti” arriveranno in maniera natura-

               il collo lungo. Collo lungo? Sì, sarebbe un animale bellissimo. Va bene, lo avrete, lo chiamere-                                                              le, senza grandi sforzi... cadendo ai nostri piedi! Altri ne troveranno altre, di morali”
               mo Spilungone... no, non mi piace, lo chiameremo Goffo, no neanche. Ci sono, lo chiamere-

               mo Giraffa”.

               Ai piedi del Cachi, Adamo e Eva, sprezzanti.                                                                                                                      Riferimento a Genesi 1,28: “…riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su
               “Ehi tu, Giraffa! Che c’è? Lo sai che sei stata una nostra idea. E quindi? Magari ci potresti                                                                   ogni essere vivente…”.

               rendere il favore. Tipo? Vedi quei cachi, lassù? Ah, adesso sì, non vi avevo fatto caso prima,

               grazie. Grazie, come grazie?”.




                  Il cachi è una delle più antiche piante da frutta coltivate dall’uomo originaria della Cina e del Giappone. Detto anche

                “mela d’Oriente” o kaki. Curiosità: Diospyros kaki, in greco significa “cibo degli dèi“.

                  Palese riferimento al frutto di cui a Genesi 2,17 “...ma dall’albero della conoscenza del bene e del male non devi man-
                giare...”; senza che venga specificato il tipo di frutto, probabilmente si trattò di melograno.

                  Omaggio al brano di De André, Un Giudice, quando parla del cuore troppo vicino al (deretano). Qui ho inserito

                “pancia” per indicare (anche) l’agire di pancia, di basso istinto.
                  Riferimento a Genesi 3,7: “Allora si aprirono gli occhi a entrambi e si accorsero che erano nudi; e cucirono delle foglie di

                fico, e se ne fecero delle cinture”.








                Alfio e Betta, dalle nuvole:

                “Adamo e Eva, dove siete? Come va con il nuovo animale, la Giraffa? Con lei potete stare
                tranquilli, è vegetariana. Sì, lo sappiamo, adesso lo sappiamo”.

                Disperazione. Sempre ai piedi del Cachi, Adamo e Eva:

                “Ehi tu, che strisci a terra, chi sei? Io sono Serpente. Oh, ma è sorprendente! Ma riesci ad
                andare anche in verticale? Certo che sì. Sei vegetariano? Certo che no. Questa è una gran bel-

                la cosa. Dite? Sì, lo diciamo”.

                Speranza. Adamo e Eva, ancora ai piedi del Cachi, a Serpente strisciante:
                “Ci faresti un piccolo favore? Dipende. Dipende da cosa? Be’, io sono serpente, sono un

                pochino fetente e non faccio niente per niente! Cosa vuoi? Vorrei delle ali, per catturare l’uc-

                cello che vola lassù! Si potrebbe fare, tu prendici due cachi dall’albero e noi ti faremo avere le
                ali, lo chiederemo agli dèi.

                Sicuro? Sicuro! Sicuro!”





                54   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       55
   49   50   51   52   53   54   55   56   57   58   59