Page 52 - RIVISTA NOIQUI GENNAIO 2023
P. 52

E              auRELIO ACETO



   S              ADAMO ED EVA NEL REGNO DI NIENTE                                                                                                                            No, lo chiameremo sangue! sarà di colore giallo, che bello, come il sole dorato a mezzogiorno.

                                                                                                                                                                              Sangue? mi piace, però propongo piuttosto il colore rosso, come il sole all’alba, è di buono
   S                                                                                                                                                                          auspicio. Ben detto!”.



   E                                                                                                      Al mio amico Umberto,                                               Il rosso è un bel colore, il buon auspicio un pensiero sano, e così fu deciso.
                                                                                                                                                                              Ma a quel punto però si presentò il problema delle faccine chiomate, tutte libere, senza il cuo-
                                                                                                       il cui tum-ta del suo cuore
   R                                                                                           lo si avverte da grande distanza.                                              re a forma di cuore a contenerle, a governarle.
                                                                                                                                                                              Alfio pensava, Betta pensava. Discutevano, agivano.
   E                                                                                                                                                                          “Non è possibile lasciare le faccine libere di agire per conto proprio, sarebbe il caos nel... nel


                                                                                                                                                                              cervello. Eh, hai detto cervello? Sì, ma non so cosa sia, il termine mi è uscito così, di getto, una
                Un tempo, c'erano Alfio e Betta , un dio e una dea del regno di Niente .                                                                                      qualche reminiscenza. È una buona idea, il cervello. Vediamo un po’, come potrebbe essere...

  N             Alti più o meno così, le mani al posto delle mani e i piedi al posto dei piedi. Beh, sì, dei semi                                                             un sacchetto fatto con le foglie! No, forse un barattolo di vetro, a forma di mela. No, la mela

                                                                                                                                                                              ho sentito dire dai miei avi che non sia proprio una cosa buona. Facciamo che sia una scatola,
                antropomorfi. Semi, perché il loro corpo somigliava a un batuffolo di aria . Eterei. E al posto
  O             della testa il loro organo supremo: un cuore  a forma di cuore. Con all’interno tanti piccoli                                                                 una scatola di legno, bello resistente”.


  N             e animati neuroni simili a delle faccine chiomate. Faccine ridenti, ardenti, piangenti, agenti,                                                               E così fu creato qualcuno, un corpo solido con la testa dura.
                concludenti e inconcludenti, eccetera eccetera, davvero tanti, a loro modo tutti necessari. E
                                                                                                                                                                              Di altezza più o meno così, con le mani al posto delle mani, i piedi al posto dei piedi. E il cor-
                tutti ben governati dal cuore a forma di cuore: “tu fai questo, tu fai quest’altro, tu stai attento                                                           po corpo al posto del corpo, con all’interno un cuore a forma di cuore. E in testa il cervello

                a quella cosa, tu corri, tu invece fermati” ... e così via. Le faccine erano sì pensanti per conto                                                            di legno.
   A            proprio, ma singolarmente erano un disastro: agivano alla rinfusa, cozzavano tra di loro, si ag-                                                              “E come lo chiamiamo, Qualcuno è troppo anonimo. Già, chiamiamolo Alano. No, Divano,

                                                                                                                                                                              anzi Pantano. Ci sono, ci sono, lo chiamiamo Adamo, colui che non allungherà la mano su
                grovigliavano; chi doveva afferrare invece lasciava, chi doveva agire invece restava immobile,
   P            chi doveva parlare invece stava zitto. Ma Alfio e Betta avevano il cuore a forma di cuore e le                                                                quel ramo! Quale ramo? Non lo so, ma sento che dovrà essere così”. E Adamo fu.


   P            coordinavano tutte, le loro faccine-neuroni.                                                                                                                  Adamo nuotava, camminava, e dormiva. Adamo era vivo, e finalmente Niente stava diventan-
                                                                                                                                                                              do qualcosa.
                D’altronde erano dèi.
   A            Arrivò un giorno. I due erano intenzionati a creare qualcuno affinché Niente diventasse più,                                                                   “Adamo, dove sei?  Un momento, ma Adamo non può sentirci! È, vero... avanti, sul lettino,

                                                                                                                                                                              ai ferri”.
                ...più qualcosa. Non che Niente fosse niente, ma mancava di qualcuno che lo completasse, lo
   R            movimentasse. Qualcuno che andasse in mezzo al verde, nell’acqua, sulla terra, sui monti di                                                                   E gli fecero due bei fori laterali, nella testa di legno. E orecchie furono.


    I           Niente.                                                                                                                                                       “Adamo, dove sei, che fai oggi? Un momento, ma Adamo non può risponderci! È, vero...
                 “Questo qualcuno dovrà essere a nostra somiglianza ”, diceva Betta.
                                                                                                                                                                              avanti, di nuovo ai ferri”. E gli fecero un bel foro sul davanti e centrale nella testa di legno. E
   R            “No no, sento che dovrà essere diverso”, rispondeva Alfio, “Questo qualcuno dovrà avere                                                                       bocca fu.

                un corpo, dovrà essere meno evanescente. Un corpo corpo, non un batuffolo di aria. Dovrà
                                                                                                                                                                              “Ah, che meraviglia, è un legno degno di questo Regno!”, felici Alfio e Betta.
   E            essere più solido”.                                                                                                                                           Adamo nuotava, camminava, e dormiva. E finalmente respirava, sentiva, parlava. Adamo era

                Alfio e Betta, come una unica entità, parlavano, agivano.                                                                                                     più vivo del vivo. Il regno di Niente stava diventando più qualcosa.

                “Un corpo corpo, e in capo il cuore a forma di cuore? No, il cuore a forma di cuore lo mettia-                                                                “Sono un legno degno di questo regno”, tronfio si ripeteva Adamo tra sé e sé, andandosene
                mo all’interno del corpo corpo, che sarà pieno di muscoli, di articolazioni, di vene, e il cuore                                                              in giro a conoscere il suo regno, e quelli che lui riteneva i suoi sottoposti.

                a forma di cuore dovrà pompare del liquido per azionare bene il corpo corpo, libero di agire                                                                  “Chi sei tu? Io sono pesce, me ne sto tranquillo a nuotare nelle acque. Molto bene, stattene

                nel regno”.                                                                                                                                                   lì, un po’ più a fondo.
                “Un liquido? Sì, un liquido...lo chiameremo saliva. Saliva, e da dove saliva? No, non saliva                                                                  “Tu invece chi sei, lassù in alto? Io sono uccello, volo beato nell’aria. Molto bene, stattene

                come salire... vabbè, allora lo chiameremo langue...pingue, ...                                                                                               lassù, lontano, un pochino più in alto”.




                                                                                                                                                                                 Riferimento a Genesi 3,9; “Dove sei?”, la domanda che Dio pone al primo uomo la prima volta che gli parla.




                  Inteso come alfa e beta, il principio della (buona) parola, e anche di ogni (buona) cosa.
                  Inteso come il Vuoto della la teoria quantistica, in cui si afferma che Vuoto non significa assenza di essere, ma è una

                realtà potenzialmente attiva, nel senso che è un Vuoto che vive e che s'inserisce nel processo continuo della creazione e

                distruzione della materia.                                                                                                                                     “E tu, chi sei, con quella bella chioma? Io sono il Cachi , e tu sei Adamo, colui che non
                  Inteso come “Soffio” vitale (divino), il Ruha (o Ruah) nella tradizione semitica.                                                                           allungherà le sue mani tra i miei rami, i miei frutti ti sono proibiti . E chi lo dice? Non so,

                  Il Cuore è il centro vitale dell’essere umano, in quanto assicura la circolazione del sangue; le recenti scoperte associano a                               è così da sempre; i miei cachi ti metteranno in subbuglio le tue faccine che sono all’interno

                esso anche una funzione intellettuale, nel senso dotato di neuroni; e trattasi di primo organo pensante, il cervello nel feto si                              della tua scatola di legno e lontane dal cuore a forma di cuore, finiranno per creare il caos:
                forma successivamente.                                                                                                                                        tu crederai di capire ogni cosa ma invece non capirai nulla. Insomma, non è cosa buona, è

                  Riferimento a Genesi 1,26 “E Dio disse: facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, ...”                                                       scritto. Lo vedremo, io sono il legno degno di questo regno, non c’è limite al mio disegno”.
                                                                                                                                                                              Il Cachi tirò su i suoi rami. Adamo, di altezza più o meno così, non vi arrivò, avrebbe dovu-

                                                                                                                                                                              to essere alto almeno il doppio.





                52   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       53
   47   48   49   50   51   52   53   54   55   56   57