Page 29 - RIVISTA NOIQUI GIUGNO 2021
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LA VOCE DEL MARE
AMATO MARE al profumo di una promessa
di un infinito ritorno. E sento la tua voce che rimbomba
Osservo l'infinito in lontananza, Il sapore del sale penetra nella pelle, e si dischiude in un boato e scioglie;
dove cielo sfiora il mare e si fonde, scoprendo sensazioni profonde poi ti ributti indietro e taci un poco
lascio che i pensieri vaghino in sintonia come l'oceano. ma intorno espandi, mare, il tuo respiro.
con le onde. Ora sei calmo ed è come un fruscìo,
Dalle labbra fuoriesce un melodico canto che sembra accarezzare le mie orecchie,
Si infrangono sulla spiaggia silenziosa che tocca il mio cuore, non posso fare nel mentre all'orizzonte il giorno muore,
i sogni e la bianca sabbia li accoglie. a meno di cantare al mio amato mare tra quegli sprazzi rossi come il fuoco,
Il vento sussurra tra i miei capelli e il mio silente amore. là dove, lento, il sole poi si spegne.
mi avvolge cullandomi con la sua brezza. I miei pensieri scorrono veloci
come eco di memoria, che non placa
Lo sguardo si posa sulla diversità dei ALMA BIGONZONI e il suo ricordo, m'attanaglia il cuore
colori accesi, sfumati del tramonto, l'anima affranta dopo il triste addìo!
Non resta adesso nulla dei bei giorni,
allor che il sole mi brillava in fronte
e melodia veniva da queste onde,
MARE D’INVERNO ora rimaste con un suono fioco,
La vacanza era il mare, un'eco di quel canto e di quel sogno!
Ascolto il tuo respiro e la tua voce
il viaggio era un tuffo in questo sciabordìo delle onde a sera
e la nuotata, e ti confido, mare, quel dolore,
nessuno conosceva l’inverno
perché tutto ruotava che ancora il tempo non si porta via;
ma quando lieve sale, la tua brezza
intorno al sole, asciuga queste lacrime e lenisce
la droga era un gelato la pena che tormenta e mai finisce!
alla nocciola
il vino una spremuta di limone
e quando c’era fame PASQUALE VULCANO
bastava un panzerotto
o una pizzetta calda
nelle mani,
si capiva se passava in piedi s’aspettava ognuno si sceglieva la can-
una straniera l’ultima corsa, zone
dalla sua gonna corta quando finiva e quando una ragazza
e dall’accento il mare di settembre se ne andava
e se arrivava l’eco si tornava (e si restava soli)
di uno sguardo sui banchi della scuola di colpo s’imparava
si galoppava con la fantasia e succedeva a volte di co- cos’è l’inverno.
piare
l’ombra del giorno la versione di greco SALVATORE CUTRUPI
accompagnava tutti fino a o di latino,
sera la domenica si ballava
e alla fermata nelle case
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periodico mensile del gruppo NOIQUI