Page 31 - RIVISTA NOIQUI GIUGNO 2021
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LA vITA cOME un TEATRO?



               Ed è forse, anzi, probabilmente, su questo che dobbiamo concentrarci. O almeno è
               quello che voglio fare io, perché ritengo che sia proprio qui il concetto di “teatro”
               che noi vogliamo veramente trattare. Teatro come spazio di espressione, come spazio
               indefinito e malleabile, come luogo che noi attori definiamo, nello spazio, nei limiti,
               nei confini e nei contenuti. Non c’è teatro senza
               gli attori: il teatro in sé è una sala adibita a rappre-
               sentazioni. Il Teatro, con la T maiuscola, è invece
               il complesso eterogeneo e mistico che unisce lo
               spazio fisico alla meta fisicità della rappresenta-
               zione, alle emozioni e alle sensazioni e alle parole
               e ai gesti degli attori, e lo scrivo qui volutamente
               senza soluzione di continuità, perché non voglio
               alcuna soluzione di continuità. Io non so se que-
               sto mio pensiero sia anche il vostro: è sicuramente
               quello che ispira la mia compagnia I MATT…AT-
               TORI di Roccarainola, un gruppo di attori nato
               in un piccolo paese in provincia di Napoli, perché
               tutti viviamo insieme di una concezione del teatro
               che è altra rispetto alla mera fisicità del suo legno,
               delle sue poltrone e della sua biglietteria.
               E questo lo si avverte anche quando si è spettatori a teatro. Le poltrone sono fisica-
               mente separate dal palcoscenico, ma lo spettatore è intimamente, metafisicamente
               unito all’attore, e tramite l’attore al personaggio e alla storia. Al vissuto e a ciò che
               accade, perché tutto vive in un aere che è indefinibile in termini meramente fisici e
               materiali. Il Teatro, in fondo, diciamocelo, non lo si descrive: lo si attraversa, lo si
               vive, ci si fa assorbire, se ne diventa indissolubilmente e immancabilmente parte!

               Oggi noi stiamo portando in scena un dramma: “IMPRONTE DIGITALI” da me
               scritto e diretto. Tutte le emozioni descritte qui sopra le viviamo ad una ad una. Vi
               aspettiamo.
               Il teatro fa bene al cuore e all’anima.

               THOMAS MUGNANO


























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