Page 3 - RIVISTA NOIQUI GIUGNO 2021
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EDITORIALE
possibilità della stessa volizione nel caso della
completa equivalenza dei motivi determinanti.
La verità è che se uno va in un luogo di culto,
non può decidere di appartenere - ascoltare metà
o solo una parte di quello che viene predicato -
esposto. Sarebbe come riflettere su uno specchio
una verità deviata dal proprio bisogno, per essere
più chiari: non si può rimanere indifferenti da-
vanti alla morte di un parente di sangue, anche se
questi si è macchiato di colpe gravi nei nostri confronti.
Nel contesto teologico, è fondamentalmente l’espressione usata ad indicare la
libertà del volere umano, che nasce dapprima sul terreno della speculazione
teologica in connessione con i problemi della grazia, della predestinazione e
dell’origine del male.
In contrapposizione all’intellettualismo tomistico, si sviluppa invece una conce-
zione volontaristica, che tende a ritrovare la libertà del volere stesso nella totale
indipendenza della volontà rispetto ai motivi dell’agire.
I motivi della predestinazione e della grazia costituiranno successivamente,
sempre nel solco delle dottrine agostiniane, il nucleo problematico essenziale
del giansenismo, dove fondamentalmente si asserisce, che dopo il peccato origi-
nale, l’essere umano non è più in grado di operare con le sole forze, né ha più la
possibilità di discernere e applicare la regola del libero arbitrio.
Di fatto, qualunque sia il modo in cui la mettiamo, anche l’ateismo, parola ri-
voluzionaria a quanto fin qui scritto, è subalterno alle regole di un supremo
governatore delle anime.
Luciano Zampini