Page 12 - RIVISTA GIUGNO 2025
P. 12
RIVISTA NOIQUI MAGGIO 2025 https://www.youtube.com/@noiqui/featured
1) CARISSIMA GIANNA, IL TUOI DIPINTI CATTURANO GLI OCCHI AL
PRIMO SGUARDO E, COME TU DICI, NON HANNO BISOGNO DI ESSERE
SPIEGATI, COME L’ARTE TUTTA. A CHE ETÀ HAI INIZIATO A TENERE
IL PENNELLO TRA LE MANI?
Mi è sempre piaciuto disegnare, i pennelli però ho iniziato ad utilizzarli alla
scuole media con Educazione Artistica ed è nato un amore.
2) TI SEI MAI ISPIRATA A QUALCHE PITTORE DI FAMA O SEMPLI-
CEMENTE A UN ARTISTA CHE TU AMMIRI PARTICOLARMENTE?
Non posso dire di essermi ispirata a qualche pittore nello specifico perché mi
beo ad ammirare e studiare le pennellate di tanti pittori del passato come Mo-
net, Fattori ed addirittura Michelangelo che, da ragazzina, usavo a riferimento
per copiare i suoi disegni a sanguina. Amo tantissimi contemporanei, impres-
sionisti russi ed iperrealisti italiani che mi lasciano senza fiato. A tutti cerco di
“rubare” qualcosa ed interiorizzare il più possibile.
3) LE TUE TECNICHE PREFERITE QUALI SONO E PERCHÉ LE PRE-
DILIGI?
In assoluto amo i colori ad olio perché riesco ad ottenere le sfumature e le luci
che desidero. Quando voglio un dipinto materico però, utilizzo gli acrilici che
permettono, pur con spatola e parecchio materiale, un’asciugatura in tempi
brevi. Purtroppo, con il mio carattere impulsivo, quando ho un’idea in testa,
voglio vederla realizzata in tempi brevi e non ho la pazienza di aspettare asciu-
gature di giorni o addirittura settimane.
Ho in testa però di riaccostarmi anche agli acquerelli, che avevo abbandonato,
magari con soggetti e tecniche più contemporanee di quelle canoniche che mi
avevano suggerito agli inizi.
4) QUALI SOGGETTI CREANO IN TE QUEL SACRO FUOCO CHE DIVIE-
NE ESTRO E PRENDE IL SOPRAVVENTO SU UNA TELA INTONSA?
Normalmente l’urgenza di esprimermi arriva con un tema sociale. La discrimi-
nazione, la violenza sulle donne, la richiesta di pace, la discriminazione.
5) RACCONTACI LE EMOZIONI CHE TI HANNO PROCURATO LE PER-
SONALI E LA TUA PARTECIPAZIONE A DELLE COLLETTIVE.
Esporre il proprio lavoro è sempre emozionante. Quando si esegue un dipinto è
sempre un racconto intimo. Vengono trasferite sulla tela le proprie emozioni e
tutto il non detto che si ha urgenza di esprimere.
Nel momento che decido di esporre, è come se rendessi pubblica la mia intimi-
tà. Ovviamente tutte queste sensazioni sono personali ed il pubblico con ogni
probabilità vede solo un quadro che può piacere o meno. Nelle collettive spesso
vedo espressioni distratte, sguardi che vagano da un dipinto all’altro senza ve-
ramente “vedere”. Nelle personali il rapporto è più stretto ma i complimenti
mi imbarazzano e penso sempre che siano di circostanza. Mi gratifica maggior-
mente quando vedo qualcuno che fotografa un mio lavoro perché allora, proba-
bilmente è piaciuto davvero.
6) PENSI DI VOLERE O DOVER SCOPRIRE ANCORA TANTO DEL FAN-
TASTICO MONDO ARTISTICO?
Certo che vorrei scoprire ancora tanto perché penso di non conoscere quasi
nulla.
7) PARLI DELLA PITTURA CHE EMOZIONA E POI COME TERAPIA
pag 12