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EMAnuEL FATELLO
in faccia a nessuno; quella subdola nenia nasconde una triste realtà: “il serpente piumato ha un altro
NON FUGGIRE DA TE STESSO volto, quello feroce di un condor spietato”.
E noi, questi propositi e questi tentativi, li dobbiamo a chi ci è vicino, a chi ci ama, a chi crede
“Tu dovrai sempre lottare in noi nonostante tutto; ma soprattutto li dobbiamo a noi stessi.
non mollare un solo metro
con lo sguardo fisso avanti “Però il mondo è pure gioia
ed un occhio pure dietro, questo tu devi capirlo
gli avvoltoi son sempre pronti non si può aspettare l’alba
a placare l'appetito, solo per rimaledirlo,
il profumo del tuo sangue c’è un futuro che ti aspetta
rappresenta un dolce invito, e che devi costruire,
pronti a scendere in picchiata rappresenta il primo passo
sei il banchetto della festa, se il dolore vuoi lenire”.
fanno scempio del tuo cuore
fino a quando gliene resta”. Emanuel Fatello
se il dolore vuoi lenire.
In un periodo che promette sempre maggiori illusioni e concede sempre meno certezze, è
facile smarrirsi e cercare appigli che presentano però la consistenza della sabbia, rischiando di
precipitare in abissi oscuri nel momento in cui questi ultimi si sgretolano sotto la nostra presa
e le nostre aspettative. Ed è così che molti, soprattutto i più giovani, nascondono le proprie
paure dietro un falso coraggio fatto di alcool, droga, sballo, illudendosi così di seppellire le
angosce più oscure sotto una montagna di polvere bianca. Le difficoltà continueranno ad
esistere anche se eccessi di ogni genere le nasconderanno per qualche ora, rappresentando un
salvagente che assumerà l’immagine della baldanza ma l’essenza della vigliaccheria. Ci vuole
coraggio a lasciarsi andare ed abbandonarsi a tali dipendenze? Ce ne vuole molto di più a
dire di no, ad alzare la testa, ad affrontare gli ostacoli che si parano davanti e a trovare in sé
stessi la forza di non arrendersi. Non dimentichiamo mai che innalzare un muro attorno a
noi, raramente rappresenta una difesa: molto più spesso è una vera e propria prigione. Hai
un problema? Non scappare, ma affrontalo: cadrai una, dieci, cento volte, ma alla fine, a furia
di piccoli colpi, scheggia dopo scheggia, abbatterai quella muraglia; e quando sentirai di non
farcela più, pensa che c’è ancora un round da combattere; e soprattutto da vincere. Ognuno
ha le proprie storie, i propri demoni, angosce sconosciute agli altri: ma la fuga non rappresen-
ta mai la soluzione: si potrà scappare dalle forze dell’ordine, da un prete, da un genitore, da
un insegnante, ma non potremo mai fuggire da noi stessi, neppure volando; perché in realtà
è proprio di noi che abbiamo paura, ci vergogniamo della nostra medesima vigliaccheria, di
ciò che siamo diventati. Allora ci aggrappiamo all’alcool o alle droghe o al gioco, con il solo
scopo di non pensare a nulla, creandoci un mondo che non esiste ma nel quale riusciamo a
sentirci accettati. E corriamo, corriamo sempre più forte; arriverà però sempre la sera e quan-
do caleranno le tenebre, saremo lì, da soli, rendendo conto a noi stessi per i nostri fallimenti:
saremo nudi, spogliati di quelle false maschere che indossiamo ogni giorno, davanti allo spec-
chio della nostra esistenza al quale non potremo mentire.
La vita è una soltanto, soddisfatti o no, non saremo mai rimborsati: per cui non sprechiamo-
la dietro false chimere ma viviamola intensamente ogni minuto, assaporiamo ogni mollica
di questo pasto, suoniamo ogni tasto di questa melodia. La vita è un quaderno da riempire,
sporchiamolo con i colori delle emozioni, così da non lasciare pagine bianche coperte solo da
rimpianti. James Dean, protagonista del film "Gioventù bruciata" disse: “Non voglio sempli-
cemente essere il migliore. Voglio diventare così grande che nessuno mai possa raggiungermi.
Non tanto per dimostrare qualcosa, quanto per andare dove uno è destinato ad andare quan-
do sacrifica la propria vita e tutto ciò che è, ad una sola cosa essenziale». Anche noi abbiamo
dei talenti facciamoli fruttare per realizzare così i nostri sogni: non vi rinunciamo per un pu-
gno di sabbia che volerà via nel vento della rassegnazione. La droga (e non solo) non guarda
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