Page 72 - RIVISTA NOIQUI LUGLIO 2023
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E auRELIO ACETO
S AUTODASÉ sco, cammino, corro verso la meta della concupiscenza... È faticoso? Beh, sì, lo è... in effetti lo
è! Medito... e la mia seconda metà mi attrazzia alla fingarda...ah, è uno sgallo!
S Monologo teatrale in italiano misto a grammelot , sul tema “i 7 vizi capitali”. La mente mi s’intedia...l’inerzia vince e mi spinge... sì, mi spinge sulla sedia! Azzorro, preietto
e asonnisco! Il torpore della fiacca mi stracca... e annulla ogni mio pensiero di moto, sano e
E FRASE DI APERTURA: malsano. La svogliatezza diventa il mio totem, e il mio corpo, vestito o nudo... inerme ai suoi
R (scena al buio) piedi stramazza!
E così... questa è la seconda porta, e di nuovo io mi lacero in due: un vizio di qua e uno di là!
Il mondo! Il mondo è stato ingiusto con me... solo con me! Quindi, io e il mio libero arbi-
E trio, in accordo, cerchiamo una fusione di tutti i vizi, vogliamo fare filotto! ... non uno, non E il corpo in due lacerato non vive, è un corpo morto... e resta fuori, fuori dal Creato!
due, non tre... ma vogliamo fare sette!
N (pausa di alcuni secondi; poi si accende la luce – rettangolare - sullo spazio a terra a simbo- (si sente forte il rumore di chiusura di una porta che sbatte, mentre si spengono rapidamente
le luci sul secondo spazio; e la scena torna al buio)
leggiare la prima porta, e attore vi si colloca)
O
N PRIMA PORTA
(GOLA vs AVARIZIA )
Avete presente le bombette alla crema? Non quelle grandi, con quelle la reiterazione è più
A difficile... più sofferta! Quelle piccole, straboccanti di crema chantilly... mmh! ... piccole, da
(si accende la luce – rettangolare - sullo spazio a terra relativo alla terza porta, e attore vi si
poterle ingerire una dietro l’altra...tà-tà-tà... Ah, la crema...colante ai lati della bocca, un’ap-
P palpa scrusciante che mi intrizza sull’alloppo! È un vero godimento del palato, m’affarzello, colloca)
P e un poco sghiaio... e poi vollo, vollo verso una seconda, una terza, una quarta bombetta... e TERZA PORTA
le ingoio!
A Una giulla mi attraversa la marpiotta, mi si avvirruta alla birgiuta, e non resisto... no, e quindi (SUPERBIA vs INVIDIA)
un’altra e un’altra ancora... Mi abbrociglio, m’ingingilloppio... e per poco non scoppio... non
R scoppio di piacere... siamo io, e la crema nella mia bocca! Va bene, abbandono la mia ... dinamicità statica della seconda porta... non importa!
Perché io sono superiore, superiore a tutti. La mia è una superiorità reale, non presunta... sono
I Ma poi... ah! Una tremura mi assale, una sbizza che mi sgrobbia in testa... mi sfascia, e pen- di una razza quasi estinta! Vado verso la misantropia, non per volontà mia, ma per la pochez-
so alla saccoccia. E la mano?... la mano mi si accorcia! Le bombette hanno un costo e io...
R io... io sono avaro, fino all’inverosimile! za, la bassezza e l’inutilità di tutti gli altri esseri. Ah, gli altri, m’aggralluppate sull’ascurpe! At-
tartagliatevi, o esseri secondi!
E col conto, non vado d’accordo. La tirchieria, la spilorceria mi accerciglia alla mestizia, mi
E inchioda le ganasce... bombette o monete, bombette... o monete? Sono così superiore che non ho interlocutori, la mia mente è così tanto in odore di cosmo, di
La saliva mi s’assecca e la cervice non capisce più un’acca... non vuole niente, niente in boc- infinito... Ma non ho finito, ahimè! C’è quel tizio che mi provoca un patir, un penar... ti cra-
ca! Preferisce il metallo, la mente pitocca... e mi dice che quello la rende più di ogni altra stiglio e ti tartabotto! Perché mi provochi invidia? Chi sei, o essere non desiderato... con te in
cosa satolla! giro io non avvivisco... ah, ti malcrocchio! La mia superiorità... con te si smacchia! Si annulla,
E così... questa è la prima porta, e io mi lacero in due: un vizio di qua e uno di là! E il corpo si annienta... ti odio, distruggi il mio podio!
in due lacerato non vive, è un corpo morto... e resta fuori, fuori dal Creato! E così... questa è la terza porta, e ancora, ancora io mi lacero in due: un vizio di qua e uno di
là! E il corpo in due lacerato non vive, è un corpo morto... e resta fuori, fuori dal Creato!
(si sente forte il rumore di chiusura di una porta che sbatte, mentre si spengono rapidamen-
te le luci sul primo spazio; e la scena torna al buio) (si sente forte il rumore di chiusura di una porta che sbatte, mentre si spengono rapidamente
(si accende la luce – rettangolare - sullo spazio a terra relativo alla seconda porta, e attore vi le luci sul terzo spazio; e la scena torna al buio). – pausa -
si colloca) (si accende la luce – rettangolare - sullo spazio a terra relativo alla quarta e ultima porta, e at-
tore vi si colloca)
SECONDA PORTA
(LUSSURIA vs ACCIDIA)
QUARTA E ULTIMA PORTA
Lascio perdere le bombette...e anche le monete, non mi offrono nulla di concreto! Ma la (IRA vs SE STESSO)
fornicazione, quella sì, quella a mazzette... m’infialla ogni birgia, mi accirge a la stazzia! La
cerco, la carnalità, in maniera perpetua... la cerco con la mente, e un attimo dopo col cor- Sì, sono arrivato all’ultima porta... non mi resta che l’ira! Voi, che azzarrate alle mie plustate
po... nudo. Riesco bene, non deludo! L’atto sessuale come suprema divinità sull’altare della virtute... che siate maledetti, annegate tutti, con le vostre spiocche ampolle! Che la mia vendet-
mia vita! Lo desidero quando mi corico e quando mi alzo, quando esco e quando rientro. Mi ta cada su di voi, o inutile folla!
dico, ironico: sì, è tutta colpa del verbo essere, della... copula! E io copulo...come un irrefre- Prima porta chiusa, e chiusa pure la seconda... così come anche la terza... sono furibondo!
nabile essere all’interno di un altro essere. Mi accrascio nella mallanza! Penso, guardo, agi- Furente, furioso, arrabbiato e rabbioso... già, ma con chi? Non m’ammiraggio, mi aggallio...un
ossesso, prendo atto della mia ira, la getto in pasto ai miei denti...
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