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ELISAbETTA DE MIchELE
KANTU L'ELEFANTE E LA GUERRA DEI COLORI
"Kantu non hai finito il minestrone", disse la mamma furiosa, ma Kantu scappò
urlando: "questa pappa è schifosa!” Il piccolo Kantu, cucciolo di elefante indiano,
sedeva tristemente sotto a un banano. Aveva visto volare un Martin Pescatore e si
era perso in tutto quel colore: dorso verde, ali azzurre, zampe rosse fuoco, lui era
tutto grigio e si piaceva poco. Decise di cercare un animale colorato, che a cambiar
colore gli avrebbe insegnato. Cammina cammina, incontrò un Pitone Moluro, che
strisciava attorno a un cespuglio scuro. "Ciao sono Kantu l'elefante, tu chi sei?"
"Piacere Kantu, sono il pitone Rei" "Che bel colore hai! Anch' io giallo vorrei
diventare, mi puoi dire per favore come posso fare?!" "Mmm fammi pensare...
se tutto il giorno ananas mangerai, di sicuro stasera giallo tu sarai". Kantu corse
via tutto contento; andò in cerca di ananas e ne mangiò 200! Ma quella sera non
cambiò colore, e al suo stomaco aveva dolore; era gonfio anche suo il pancino. La
sua mamma lo abbracciò e disse: "poverino! Piccolo mio ascoltami, devi mangiare
di tutto un po' e non devi esagerare!" Una mattina Kantu partì verso la savana;
nello stagno dietro casa vide una rana viola indiana. "Ciao io sono Kantu, tu come
ti chiami?" "Piacere Kantu, sono la rana Saltarami" "Saltarami dimmi: un modo
c'è, per diventare viola come te?” "Mmm fammi pensare...se tutto il giorno melan-
zane mangerai di sicuro stasera viola tu sarai". Kantu saltellò via pieno di felicità.
Mangiò 120 melanzane, o forse più chissà! Ma quella sera non cambiò colore e per
il mal di pancia frignava di dolore. Si sdraiò sul letto e pianse sul cuscino. La sua
mamma lo abbracciò e disse: "poverino! Piccolo mio ascoltami, devi mangiare di
tutto un po' e non devi esagerare!"
La mattina dopo Kantu fino alla savana arrivò, e lì una bellissima pantera nera
incontrò. "Ciao sono Kantu l'elefante, qual è il tuo nome?" "Piacere Kantu, sono
il puma Gedeone" "Che bel pelo che hai, di un brillante nero scuro; vorrei averlo
come te, c’è un metodo sicuro?"
“Mmm fammi pensare...se tutto il giorno liquirizia mangerai, di sicuro stasera nero
tu sarai”. Kantu era felice e andò via fischiettando. Passò l’intero giorno sempre
masticando liquirizie, ne mangiò 140 e la lingua era nera! Ma alla sera il suo pelo
rimase grigio com’era. Urlava per il male che aveva al suo dentino. La sua mamma
lo abbracciò e disse: “poverino! Piccolo mio ascoltami, devi mangiare di tutto un
po’ e non devi esagerare!” Le mattine successive Kantu incontrò, tanti altri animali
a cui domandò, come poter cambiare il suo colore, e ogni volta la sera aveva un
dolore. Un Panda Rosso, una Macaca Mulatta e una Libellula Blu, ma nulla fun-
zionava, ed era triste sempre più. Gli animali della giungla fecero una riunione per
aiutare Kantu e trovar la soluzione. Un sabato mattina Kantu incontrò un rinoce-
ronte grigio e lì si incantò: anche se aveva quel colore grigio spento, lui sembrava
sempre felice e contento. “Ciao sono Kantu, ti prego dimmi come si fa a portare
questo colore con serenità”. “Il grigio è un colore bello, dai retta a Pantagrei! Se io
non fossi così, un rinoceronte non sarei”. Kantu tornò verso casa molto pensiero-
so, era confuso e aveva bisogno di riposo. Ma dietro la curva sapete chi incontrò?!
Il pappagallo Cirì e la scimmietta Cocò: “Kantu sei invitato sul fiume alle 2.23; ci
sarà una festa…è una sorpresa per te!” Gli amici di Kantu avevano organizzato,
qualcosa che l’avrebbe reso felice e trasformato”. Più tardi, alle 2.23 in punto, non
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periodico mensile del gruppo NOIQUI