Page 63 - RIVISTA NOIQUI MAGGIO 2021
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MAGIA ED INCANTO  DELLA NOSTRA VITA





                  in risorsa come una tavolozza di colori, diventando una leva formidabile anche per
                  la didattica.
                  Una scuola che fa entrare le emozioni in classe, che mette a frutto la loro naturale
                  presenza, diventa un’istituzione che si impegna su un fronte ampio, in cui gli obiet-
                  tivi diventano di tipo generale perché non riguardano solo l’istruzione in senso
                  classico, ma la formazione umana.
                  Lasciare le emozioni fuori dalla formazione, significherebbe svuotare di energia la
                  classe e renderla un luogo asettico e freddo, in cui le relazioni diventano impersonali
                  e gli stessi contenuti didattici perdono ogni aggancio con i vissuti dei ragazzi.
                  Oggi più che mai desidero che la mia vita sia un’opera d’arte!
                  Desiderare…un verbo che facciamo fatica a pronunciare, ce ne vergogniamo quasi.
                  Al contrario, ritengo che il desiderio e la passione possano muovere la vita di una
                  persona: desiderio e passione verso la persona amata, verso il proprio lavoro verso
                  tutto ciò che ci procura piacere, gioia, benessere.
                  Desiderio e passione hanno mosso da sempre la mia vita; per lunghi anni sono stati
                  prigionieri anch’essi, imbavagliati, incatenati come me, sofferenti come me. Ora
                  sono liberi.
                  Tutta la vita ora è per me sopratutto desiderio e passione.
                  Conto i giorni nel desiderio di abbracciare, accarezzare o soltanto sfiorare la pelle
                  della persona amata così come desidero che faccia presto giorno e che spunti il sole
                  per essere lì a Scampia, quella che chiamo la mia terra, dove ha sede il mio Istituto,
                  per riprendere il mio lavoro con i ragazzi, per dare tanto e per ricevere tanto.
                  Desidero arricchire sempre di più la mia conoscenza, ammirare tutto il bello che mi
                  circonda, leggere, dipingere, creare, danzare ………. E sorrido all’alba del nuovo
                  giorno, desiderosa di percorrere il cammino della mia trasformazione.
                  Alla donna che sono stata voglio bene; anche se era fragile non è mai stata debole,
                  anche se era stanca e sfinita non ha mai smesso di lottare.
                  Ha saputo resistere!
                  Alla donna che sono stata sento di dover riconoscere dei meriti: il coraggio di sba-
                  gliare, la volontà di esserci, la responsabilità di scegliersi. Io sono quello che sono e
                  quello che sarò perché la trasformazione è in eterno divenire.
                  Io sono “il mosaico di energie corporeo-sonoro-non verbali” in continua trasfor-
                  mazione che costituiscono la mia identità non verbale.
                  Io sono le mie paure e le mie ansie, ma sono anche le mie speranze e la mia gioia,
                  sono la strada su cui cammino, sono il mio orizzonte che non segue la curvatura
                  della terra ma quella meno geometrica della mia vita, dei miei pensieri, delle mie
                  pulsanti emozioni.
                  Io sono quello che sono perché mi sono ritrovata ed ogni giorno agito forte le mie
                  braccia perché ho imparato a volare!



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