Page 62 - RIVISTA NOIQUI MAGGIO 2021
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ELvIRA quAgLIARELLA
La nostra vita è un’opera magica, che sfugge aL rifLesso deLLa ragione
e tanto più è ricca quanto più se ne aLLontana, attuata per occuLto e
spesso contro L’ordine deLLe Leggi apparenti
gabrieLe d’annunzio
Ho sempre cercato di fare della mia vita “un’opera d’arte”.
Forse perché sin da bambina l’arte, la bellezza, l’armonia del creato, l’incanto rap-
presentavano per me le meraviglie dell’universo.
Incompresa, spesso derisa…ma il passato ritorna riemergendo come un sottoma-
rino affondato, con tutta la sua forza. Riesco ad osservare me stessa come in un
sogno, quasi sdoppiandomi ed uscendo dal mio corpo che resta lì dinanzi a me, un
corpo senza età e senza tempo.
Rimetto insieme i cocci della mia vita ed allo stesso tempo sono consapevole che
per non avere più paura di soffrire è indispensabile liberarsi dal dolore.
Andare via, andare via lontano verso il mare è sempre stato il mio desiderio più
grande. Tra le sue acque, accoglienti come il grembo di una madre, riesco sempre
a trovare un senso di pace, come se la natura fosse molto più giusta.
C’è silenzio e in quel silenzio, a tratti, riesco ad ascoltare una musica lieve, come
dolce melodia che mi rasserena.
Oggi penso che fare della propria vita un’opera d’arte sia un dovere verso gli altri
e verso noi stessi.
Forse un giorno riuscirò a pensare al mio passato senza più provare dolore quando
riuscirò ad accettare intimamente una verità indimostrabile:
che tutto ciò che accade è necessario che accada!
E penso che il dolore sia qualcosa che ci capita addosso non per sfortuna, ma per
concederci l’opportunità di conoscere la parte irrisolta di noi.
Con profonda tenerezza osservo la bimba autistica che per anni sono stata, senza
che nessuno se ne accorgesse, senza che nessuno se ne preoccupasse…io, quella
bimba invisibile che trascorreva giornate intere in silenzio disegnando, colorando,
suonando il piano, accarezzando i suoi meravigliosi gatti, nascondendosi in un an-
golo della sua stanzetta attenta a non farsi scorgere da chi derideva il suo mondo,
pronta a chiedere scusa a chiunque soltanto per esserci.
Ora sono la custode dei miei anni e quando voglio ne tiro fuori uno e lo indosso,
per non dimenticare mai chi sono, chi sono stata e quella che sarò.
Io sono l’espressione di tutto ciò che è accaduto prima di me, di tutto ciò che ho
fatto, di tutto ciò che mi è stato fatto. Sono ogni persona e ogni cosa il cui essere
al mondo è stato toccato dal mio…sono tutto ciò che non sarebbe accaduto se io
non fossi arrivata.
Ero fatta per essere aquilone, ne sono certa, dentro di me ci sono nuvole e cie-
lo…e vento, a volte gelido e tagliente, altre dolce, come alito caldo.
Per tutto ciò che sono stata e per ciò che sono diventata ogni giorno rappresenta
per me il compimento di quell’opera d’arte che è la mia vita.
Il mondo del non verbale con i suoi molteplici e straordinari linguaggi si trasforma
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periodico mensile del gruppo NOIQUI