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RIVISTA NOIQUI FEBBRAIO 2025     https://www.youtube.com/@noiqui/featured
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                     ESERRI ROSANNA


                DOPO LA PIOGGIA                                ROSANNA LESERRI
                                                               SENZA AMORE
                Dopo la pioggia viene il sereno
                brilla in cielo l’arcobaleno.                  Senza amore, non c'è pace.
                È come un ponte imbandierato                   Senza amore, non si vive.
                e il sole ci passa festeggiato.                Senza amore, tutto è sterile.
                È bello guardare a naso in su                  Senza amore, si muore.
                le sue bandiere rosse e blu.                   Senza amore, non c'è fiamma.
                Però lo si vede, questo è male                 Con l'amore si può tutto.
                soltanto dopo il temporale.
                Non sarebbe più conveniente
                il temporale non farlo per niente?
                Un arcobaleno senza tempesta,
                questa sì che sarebbe una festa.
                Sarebbe una festa per tutta la terra
                fare la pace prima della guerra.

                (GIANNI RODARI)




                Qualsiasi conflitto è sempre doloroso e traumatico. Gianni Rodari in “Dopo la
                pioggia” ci mostra con semplicità quanto la guerra sia triste e quanto sia, di
                contro, auspicabile la pace.
                Spiega attraverso la metafora dell’arcobaleno e della tempesta, l’esistenza di
                queste due realtà opposte.

                La pace è quindi assimilata ad un arcobaleno, la sua bellezza ci stupisce e ci
                infonde serenità. Tuttavia, esso deriva dal fenomeno della pioggia, che nella
                filastrocca ha carattere disforico ed è infatti metaforicamente legata al con-
                flitto.

                L’arcobaleno arriva dopo il temporale, così come si perviene alla pace dopo la
                guerra.
                In fondo, la pace e la guerra non sono che questo: anch’esse esistono sin dalla
                notte dei tempi. L’autore si domanda quanto sarebbe più bello se si vedesse
                l’arcobaleno anche senza la tempesta. È una domanda esistenziale che ci po-
                niamo anche noi. Può esserci pace senza guerra? Sarebbe bello, se la risposta
                fosse un sì.

                Russia-Ucraina e Israele-Hamas sono, purtroppo, solo alcuni dei conflitti che
                si tengono nel mondo oggi, sicuramente quelli che hanno maggior risalto sui
                notiziari di tutto il mondo.
                Purtroppo, in questi territori l’arcobaleno tarda a fare capolino sul cielo, men-
                tre la tempesta purtroppo non sembra cessare.

                Immanuel Kant, nel suo “Per la pace perpetua” del 1795, immaginava un
                mondo governato dalla ragione. Ma oggi, tra missili balistici e algoritmi di


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