Page 89 - RIVISTA NOIQUI NOVEMBRE 2022
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TRA MITOLOGIA E LEGGENDA  fERDInAnDO CApuTI




 C’ERA UNA VOLTA L’EGITTO  ricerche date le ridotte dimensioni (20 x 20 cm) degli stessi. Alcuni avanzano l’ipotesi che i

 ANTICO REGNO – IV DINASTIA - LA GRANDE PIRAMIDE DI CHEOPE  condotti avrebbero svolto una funzione astronomica; nel 1982 Robert Bauval, ingegnere edile

 LA CAMERA DELLA REGINA 2 - (QUINDICESIMA PARTE)  studioso di Egittologia, che abbiamo già incontrato in precedenza, durante una visita al museo
               del Cairo osservò una fotografia aerea della piana di Giza. Trovando curioso il disallineamento


 Ci fermeremo ancora per un po nella Camera   della piramide di Micerino rispetto alle altre due, approfondì i suoi studi che portò avanti con il
 della Regina poiché sono ancora molte le cu-  giornalista e scrittore Graham Hancock. Nel libro pubblicato congiuntamente mettono in evi-

 riosità che ci offre. Come abbiamo detto anche   denza la corrispondenza della posizione disallineata della piramide di Micerino rispetto a quelle

 qui vennero rinvenuti dei condotti simili a quel-  di Cheope e Chefren e la raffrontano a quella delle stelle della cintura di Orione. L'egittologia
 li che si trovano nella camera del re e sono gli   ufficiale rifiuta l'ipotesi di Bauval e Hancock. Io mi fermo qui e rimando gli interessati alla lettu-

 unici nei quali sono stati rinvenuti dei reperti.   ra del libro (citato in bibliografia). Se proprio si vuole cercare un'eventuale corrispondenza con

 Che funzione avessero questi stretti condotti è                 le stelle, questa la troviamo; se si traccia una linea ideale che
 del tutto sconosciuta. Qualcuno avanzò l'ipote-                 segue il loro percorso, il condotto nord punta sulla stel-

 si che si trattasse di condotti il cui compito era              la Beta Ursae Minoris, quello sud punta sulla stella Sirio,
 quello di portare aria all'interno delle camere, da             sarà un caso oppure una cosa voluta? Questo non lo sa-

 cui il nome di “condotti di aerazione”. La cosa                 premo mai. Arriviamo al 1993 quando, l’ingegnere tedesco

 sarebbe accettabile per quanto riguarda la Camera del Re dove i condotti sfociano all'esterno   Rudolf Gantenbrink, con la supervisione dell’archeologo
 della piramide, ma non può esserlo sicuramente per quelli della camera della regina perché,   Rainer Stadelmann, ottenne il permesso di poter esplorare

 come abbiamo detto erano chiusi all'interno della camera, ma soprattutto perché, a differen-  i condotti con un piccolo robot che avrebbe dovuto ri-

 za degli altri, questi non sbucano nemmeno all'esterno, pare che si fermino a circa 6 metri   salire il condotto meridionale della camera della Regina.
 dalla superficie esterna della piramide. Alcuni studiosi attribuiscono ai condotti una funzione   Gantembrink, affiancato da Ulrich Kapp del GAI e da due

 rituale, Stadelmann suggerisce che si tratti di corridoi attraverso i quali il “Ba” (anima) del   ispettori egiziani, introduce il suo piccolo robot, apposita-

 defunto poteva salire direttamente verso le stelle imperiture. (parere personale, per permet-  mente chiamato come il dio egizio Upuaut, "Colui che apre
 tere al Ba di raggiungere l'aldilà sarebbe stata sufficiente una “falsa porta”, presente in tutte   le strade", ma questo lo vedremo nel prossimo articolo.

 le mastabe, la cui realizzazione si sarebbe rivelata meno complicata e dispendiosa). I suoi

 oppositori rifiutano questa teoria adducendo il fatto che in nessuna altra piramide, la camera   <<< CONTINUA >>>
 sepolcrale è dotata di condotti simili, (ma tutta la piramide di Cheope è dissimile dalle altre!).

 Va evidenziato il fatto che, se davvero la piramide era una tomba, la sua costruzione sarà

 stata pianificata nei minimi dettagli. Il grande architetto Hemiunu avrà sicuramente previsto
 come sarebbe dovuto venire l'interno della piramide sopratutto dove doveva essere collocata

 la camera funeraria. E qui sorge un dubbio, se era previsto che la camera funeraria doveva

 essere costruita dove in effetti si trova, perché costruire un'altra camera più in basso? Per
 di più perché dotarla pure dei condotti di aerazione? Quale sarebbe il suo significato reale?

 L'egittologo ceco, Miroslav Verner specializzato in storia e archeologia dell'Università di Pra-

 ga, avanza l'ipotesi che, consapevole dell'immane impresa in cui si era impegnato, Hemiunu,
 perfettamente conscio delle enormi difficoltà e rischi cui andava incontro nell'intraprendere

 un'opera mai tentata prima, non abbia pensato che, nel caso di una prematura dipartita del

 sovrano, questi si sarebbe trovato privo di una tomba in cui giacere. Non è quindi da esclu-
 dere l'ipotesi che questa camera avesse le funzioni di riserva, l'assenza di un sarcofago e del

 complicato meccanismo di chiusura si sarebbe potuto risolvere all'occorrenza, per Hemiunu

 non doveva costituire un problema. Volutamente la camera non sarebbe stata completata
 (vedi il pavimento mancante) anche se stranamente si sarebbe comunque proseguito nella

 costruzione dei condotti. Con il completamento della camera del re, con la messa in opera

 del tetto a doppio spiovente, i condotti della camera della regina vennero interrotti e chiusi.
 Dalle esplorazioni effettuate con i vari robot (dei quali parleremo più avanti) è emerso che

 i condotti si interrompono circa allo stesso livello del vertice della capriata che sovrasta la

 camera di scarico della camera del re. Nel 1872, Dixon e Grant trovarono i condotti sotto
 alcuni centimetri di pietra nella camera, il perché questi si interrompono prima di sbucare

 nella parete esterna della piramide è un mistero che forse non conosceremo mai. I condotti

 vennero per lungo tempo trascurati dagli studiosi per l'impossibilità di effettuare ulteriori








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