Page 20 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2021

THOMAS MUGNANO
**LA MIA PRIMA VOLTA A “TEATRO”**
È inutile negarlo, la maggior parte delle persone preferisce di gran lunga andare al cine-
ma e non a teatro.
Questo anche perché, purtroppo, molti pensano che il teatro sia qualcosa di noioso, di
vecchio e a volte troppo difficile da capire.
Certo, alcuni spettacoli teatrali possono essere un po’ ostici se non si possiedono gli
strumenti giusti per capirli ma tutto sta nella scelta. Così come esistono film “impegnati”
e film più leggeri e divertenti, anche a teatro puoi trovare spettacoli impegnati e spetta-
coli divertenti.
Credo che non sia un caso il fatto che non ricordo minimamente la prima volta che sono
andato al cinema, mentre ricordo benissimo la prima volta che ho assistito ad uno
spettacolo teatrale.
Avevo sette anni e con la scuola andammo a vedere “IL MALATO IMMAGINARIO”
di Molière. Prendemmo posto in prima fila. A pochi metri da me c’era il palco e, già pri-
ma che si aprisse il sipario, ricordo che ero particolarmente emozionato…a dire il vero,
non stavo più nella pelle!
Lì in prima fila si sentiva benissimo l’odore del legno del palcoscenico, qualcosa di antico
e autentico che mi ha subito conquistato. So che può suonare un po’ come una frase
fatta, ma l’odore del legno del palcoscenico è veramente qualcosa che ti rimane dentro e
oggi, che mi capita di calpestarlo sovente, posso dire con certezza che le mie narici non
si sono assolutamente assuefatte a questo meraviglioso profumo.
Ricordo che potevo sentire i passi frettolosi degli attori e dei tecnici che si muovevano
dietro il sipario, ancora calato. Ricordo anche che ci è voluta tutta la mia forza di volontà
per non alzarmi dal mio posto e provare a dare una sbirciatina.
Poi, finalmente, le luci si abbassarono.
Il brusio della platea calò di colpo fino ad affievolirsi del tutto.
Il sipario si aprì.
Il cuore batteva forte, guardavo incantato le scenografie come fossero dei monumenti
e, in effetti, teatralmente parlando, lo erano. Guardavo il taglio delle luci. Mi beavo os-
servando i costumi e gli attori che con naturalezza ed eccelsa bravura recitavano la parte
sembrando incredibilmente naturali. Le loro voci impostate, le loro posture, le mimiche
facciali e corporali. Che sensazione meravigliosa. Iniziò la magia.
Fu quello l’istante in cui mi innamorai per sempre del teatro. Un amore che provo anco-
ra oggi e che nel tempo si è rafforzato ancor di più.
ECCO PERCHÉ DOVRESTI ANDARE A TEATRO!
Se non sei mai andato a teatro, non sai cosa ti sei perso!
Se ci sei andato e non ti è piaciuto, con tutta probabilità non hai scelto lo spettacolo
giusto…dai un’altra chance a questa arte che intrattiene gli esseri umani da migliaia di
anni…ci sarà un motivo, non credi?
Beh, io di motivi ne ho trovati almeno diversi:
**Quando vai a teatro, gli attori che vedi in scena recitano proprio nello stesso preciso
istante in cui tu te ne stai comodamente seduto nella tua poltroncina, in mezzo alla
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platea. E per tutta la durata dello spettacolo, assisti ad un’opera d’arte che vive e respira
insieme a te, proprio in quel momento.
**Si instaura una connessione fatta di un continuo scambio di emozioni e sensazioni tra
gli attori sul palco e gli spettatori in platea. La risata del pubblico galvanizzerà gli attori,
che inconsciamente cominceranno a recitare meglio. Un applauso a scena aperta dopo un
monologo particolarmente impegnativo donerà sicurezza all’attore.
**Quando vai a teatro e soprattutto quando in scena c’è uno spettacolo classico di qual-
che autore vissuto secoli fa, farai parte di qualcosa di antico e di eterno. E questa non è
una semplice sensazione, ma è la realtà. Il teatro esiste fin dall’antica Grecia e continua
a vivere ancora oggi, in ogni parte del mondo. Prova ad immaginare a quante messinscene
sono state scritte da persone vissute migliaia di anni fa.
**IL TEATRO È MAGIA.
Nel cinema solitamente tutto è mostrato, tutto è detto. Anche i film più fantascientifici o
surreali non sono altro che una rappresentazione dell’immaginazione del regista. A
teatro invece è la tua immaginazione che completa l’opera del regista e degli attori.
**IL TEATRO È UNICO.
Non è per dire, è davvero unico. Letteralmente. Uno spettacolo teatrale, anche se è diret-
to dallo stesso regista e interpretato dagli stessi attori non sarà mai uguale a se stes-
so. Ogni messinscena sarà un’esperienza unica e irripetibile perché ogni volta gli attori
diranno la stessa battuta in modo un po’ diverso. Quindi quando vai a teatro assisterai a
qualcosa di unico, che non si ripeterà mai più.
Questo è uno dei motivi per cui uno stesso spettacolo può essere messo in scena infinite
volte, da attori e registi differenti in epoche differenti. Io ad esempio ho visto almeno 3
volte “Natale in casa Cupiello” del maestro Eduardo fatto da 3 differenti compagnie e
nessuna di queste versioni è stata identica a un’altra.
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