Page 81 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2021
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mARIA CECILIA pIRAs

               L’Agape dov'è?  Forse tra genitori e figli?
 EROS O AGAPE  No anche li per comodità la materia comanda ....... l'amor sublime è relegato a Dio il
               quale viene chiuso nelle chiese dimenticando che la prima Chiesa dove dovrebbe abitare
 Oggigiorno si utilizza   è il nostro cuore!
 spesso la parola amore   Cosa siamo diventati?
 per ogni tipo di affet-  Agape o eros? Amor vero o piacer corporeo?
 tività.       La vita è spesso consuetudine d'abitudini se per noi è regola la soddisfazione continua
 Nei social è diventato   personale priva di
 un appellativo di salu-  abnegazione, sforzi,
 to  affettuoso  che  poi   resistenza orientata
 nasconde solo un me-  verso il bene del "fu-
 diocre galateo di gen-  turo oltre" e degli altri
 tilezza....   il nostro io, l'anima
 Spesso  l'aver troppo   lentamente soffoca
 svuota  l'importanza  verso il non essere,
 ed i significati delle pa-  come pulviscolo torna
 role  ed in  un mondo   ad esser solo materia
 pseudoplanetario dove   tra la materia senza la-
 tutto, tutti sono vicen-  sciar il profumo scritto
 devolmente  mischiati   tra le pagine del libro
 il senso è non senso, superficialità.  vitae.....
 Ai tempi dei nostri nonni la parola amore era Santa!!
 Pronunciata raramente con dovuta riflessione, pudore.
 Mi viene spontaneo chiedermi ma l'amor tanto declamato nei social tra infinite poesie
 e frasi a quale stirpe appartiene?
 Gli antichi greci l'avevano ben scremato tra Eros ch'è l'amor fisico carnale, la Philia
 l'amor reciproco e l'Agape la più alta espressione d'amore gratuito, possibile solo nello
 Spirito.
 Oggi questo sentimento così sbandierato a parole in un overdose bramosa com’è nella
 realtà delle relazioni?
 Forse ci siamo affezionati all'eros perché più d'immediata soddisfazione scevro dalla
 morale del sacrificio e della rinuncia.
 Il tutto e subito fa più adepti!
 Brucia immediatamente…lasciando cenere!
 Il tempo non è più scansione valoriale Kairos che porti essenza alla vita ma kronos sus-
 seguirsi veloce d'eventi che bisogna rendere piacevoli ai sensi, consumarsi perché per
 l'io contemporaneo non esiste il Kairos dell'aldilà.
 Tutto ha valore s'è sciupato nel presente, annichilito completamente verso la parola
 futuro oltre la morte…e forse essa sta diventando esistenza.
 I nonni dicevano "sei quel che fai e mangi" mangiamo cibernismo digitale e produ-
 ciamo solo materia tanto che la sete d'Agabe è vertiginosa, usata per farne mercato ed
 interesse.
 Corpo e materia sono diventati gli dèi dell'amore quando questi si consumano se ne
 prendono altri come in un supermercato del piacere.
 Cosa rimane di un rapporto d'amore tra un uomo ed una donna? Poco solo l'eros che
 ha la sua corruzione e richiede continui cambiamenti tra edonistiche perversioni e sete
 d'eterna giovinezza.




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