Page 78 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2021
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continui: nuove energie, nuovi pensieri, differenti idee, comprensioni nuove… C’è molto
PICCOLA DOLLY da festeggiare!”
Marika era stufa. Tutti i giorni la stessa routine: scuola-doposcuola-compiti-letto. La sua Detto questo Piccola Dolly si mise a ballare battendo a tempo le sue lunghe orecchie
bianche
occupazione principale ormai era sbuffare. Quella notte non riusciva a dormire, così, “Perché indossi quelle orecchie e quella coda finti da coniglio?”
complice l’abat-jour che lasciava sempre accesa per paura del buio, si mise a osservare “Fa parte dei festeggiamenti; ho scelto lo stesso simbolo pasquale della resurrezione, il
bene la sua stanza, in modo particolare gli oggetti sulle mensole della scrivania di fronte coniglio, perché ogni giorno rinasciamo
al letto. Quante cose! era così abituata ad averle che non le guardava più e di alcune si differenti dal giorno precedente, dentro e fuori; ogni giorno è un’occasione per crescere,
era persino dimenticata dell’esistenza; tra queste, in un angolino, c'era una bellissima in tutti i sensi"
bambola, dolce e ricciolina. Marika la guardava intensamente, colpita dalla sua bellezza e Marika sorrise. Si sentiva grande in quel momento, perché aveva imparato una lezione
incredula di essersene dimenticata; talmente la fissò da imbambolarsi. importante. Si lanciò nella mischia e iniziò a ballare con Piccola Dolly. Mentre volteggiava
Quando si riprese le sembrò che tutto sulla mensola si muovesse. In effetti gli oggetti fissava i piedini della sua amica ritrovata e si sentì nuovamente imbambolata; sapeva cosa
avevano preso vita e in un attimo tutta la stanza era piena di figure improbabili in conti- stava succedendo: così come il sogno era arrivato, stava per andarsene, ma non era triste
nuo viavai. Marika si tirò su seduta, con il lenzuolo che la copriva solo dal ginocchio in per questo, anzi…
giù, e osservò la scena; improvvisamente si formò una lunga fila davanti a qualcuno che La sveglia trillò; Marika si tirò su dal letto, prese Piccola Dolly dalla mensola e se la mise
distribuiva qualcosa. Siccome da lì dov'era non riusciva a capire chi distribuisse cosa, la nello zaino. Un altro giorno era iniziato, un altro tran-tran quotidiano da affrontare, una
bambina si alzò dal letto e andò a vedere. Si mise in fila; pur essendo più alta di tutti i nuova occasione di crescita. Si guardò allo specchio e immaginò di infilarsi un paio di
giocattoli e soprammobili, non riusciva a scorgere nulla, perché evidentemente chi c'era grandi e soffici orecchie da coniglio. Poi corse fuori… non c'era tempo da perdere: c'era
al di là della fila era molto più basso degli altri. Finalmente finì il turno del falco di pelu- da festeggiare!
che che aveva davanti e si ritrovò faccia a faccia con quella bellissima
bambola della mensola; aveva dei biglietti in mano, ed era ancora più bella perché ani-
mata. Appariva un po' diversa da quando era lassù: ora sfoggiava infatti un codino e due
lunghe orecchie bianche da coniglio.
“Ecco il tuo accesso", le disse improvvisamente porgendole un ticket completamente
bianco
“Accesso per cosa"? le chiese Marika
“Per il tran tran quotidiano”
“Se non lo prendessi non potrei accedervi?” le chiese la bambina incredula e contenta
insieme
“Marika, ma tu devi accedervi, è la tua vita"
“Come sai il mio nome?”
“Oh, tutti noi lo sappiamo qui; facciamo parte proprio del tuo tran-tran. Anche tu co-
nosci il mio nome, così come quello degli altri; ce l'hai dato tu stessa tempo fa, solo che
te ne sei dimenticata”
“Potresti ricordarmelo?”
“Mi chiamo Piccola Dolly, Piccola di nome e Dolly di cognome”
In quel momento partì una musica molto coinvolgente, e tutti i presenti iniziarono a ELISABETTA DE MICHELE
sorridere e danzare
“Che succede qui?”, domandò Marika alla sua bambola ritrovata
“Festeggiamo il tran-tran quotidiano"
“E perché mai lo festeggiate? Io lo detesto"
“Per quale motivo?”
“Mi annoio… sempre le stesse cose… forse per te non è così"
“Lo è, ma non lo è. Se ci pensi bene le cose non sono mai uguali. In un giorno cambia
tutto: un sorriso in più o in meno, tuo o di chi incontri; un argomento nuovo imparato a
scuola o grazie a qualche libro letto; un brufolino in più o in meno sul tuo viso; un vicino
di casa che arriva e uno che se ne va… senza contare dentro di noi quanti cambiamenti
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