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TRA MITOLOGIA E LEGGENDA                                                              ferdinando caputi




               C’ERA UNA VOLTA L’EGITTO

               LA GRANDE SFINGE DI GIZA - (Seconda parte)

               QUANDO E CHI HA COSTRUITO LA SFINGE DI GIZA
                                                                                                 Parliamo ora della costruzione della

                                                                                                 Sfinge  di  Giza,  al  riguardo  sono

                                                                                                 state  formulate  numerose  teorie,
                                                                                                 secondo gli egittologi accademici la

                                                                                                 sua costruzione viene  attribuita al

                                                                                                 faraone Chefren che l’avrebbe fatta
                                                                                                 scolpire davanti alla sua piramide a

                                                                                                 protezione del suo riposo eterno. A

                                                                                                 riprova di ciò sarebbe la somiglianza
                                                                                                 che, secondo gli archeologi, si nota

                                                                                                 tra il volto della Sfinge e quello del

                                                                                                 faraone Chefren così come appare

                                                                                                 scolpito  su  diverse  statue. Altri
               studiosi trovano questa teoria azzardata e priva di riscontro reale in quanto non concordano

               nel vedere una somiglianza.  Personalmente propendo più verso quelli che questa somiglianza

               trovano azzardata. Ma allora a chi appartengono i lineamenti del volto umano della sfinge? E’
               realmente l’immagine del faraone Chefren oppure, come sostengono altri è quella del grande

               Cheope? Secondo l’egittologo Rainer Stadelmann, il volto della sfinge sarebbe il ritratto di

               Cheope, (personalmente dissento). Diversi altri egittologi concordano con Stadelmann ritenendo

               che l’ipotesi più classica (ma ancora oggi valida) si basi su argomentazioni piuttosto vaghe.
               Questa nuova ipotesi si sta ormai affermando a tal punto da porre in seri dubbi quello che era

               ormai considerato un dogma accademico. Va comunque precisato che ci troviamo sempre nel

               campo delle ipotesi e nulla ci consente di dire con certezza chi si nasconde dietro quel volto
               che da millenni sembra sorridere al visitatore mantenendo lo sguardo fisso all’orizzonte, verso

               il sole nascente, rivolto al mondo dei vivi. Soffermiamoci ora ad osservare con attenzione la

               Grande Sfinge, essa è stata ricavata da una collinetta emergente nella cava dove si presume siano
               stati estratti i blocchi di calcare per la piramide di Cheope, cava che venne successivamente

               abbandonata poiché il calcare si rivelava di pessima qualità. Se non lo avete mai fatto provate

               a soffermarvi ad osservarla con attenzione, ad un osservatore attento non può sfuggire che la
               testa della statua è piccola, decisamente sproporzionata rispetto al resto del corpo del leone.

               Pensando alla cura con cui gli antichi egizi rispettavano le proporzioni, viene da chiedersi se è

               possibile che abbiano commesso un simile errore. Appare inoltre evidente che la testa si presenta

               molto meno erosa rispetto al resto del corpo ed anche delle pareti del recinto che la racchiude.
               Se si considera che, il corpo come il recinto sono stati quasi sempre sommersi dalla sabbia, la

               testa è da millenni esposta ad ogni tipo di erosione, basti pensare agli effetti che può provocare

               l’azione della sabbia sollevata dal Khamsin, il vento del deserto che per circa 50 giorni (da marzo
               a maggio) ogni anno tormenta l’Egitto. Nell’antichità questo vento tempestoso veniva associato

               al dio Seth, simbolo delle forze più oscure della natura. Tutto ciò fa supporre che originariamente

               la statua avesse un’altra testa, più antica, che fu poi “riscolpita”. A questo punto, visto lo stato

               in cui si trova il resto del corpo viene da chiedersi se la sfinge non sia stata costruita molto
               tempo prima e che la sua testa (magari molto danneggiata) sia stata successivamente adattata al

               regnante di turno. Voglio ricordare che due egittologi di primissimo piano quali i famosi Auguste

               Mariette e Gaston Maspero furono tra i primi a sostenere che la sfinge di Giza doveva risalire
               ad un periodo storico di molto precedente, almeno al predinastico. Mariette affermò: “Questa

               colossale effigie era, quindi, già esistente prima dell’epoca di Cheope. Essa è di conseguenza

               più antica della piramide”. Un altro particolare che sfugge ai più, se non osservata con cura, è
               il fatto che il volto della Sfinge (escluse le orecchie) è posto un po’ di traverso, se confrontato




                86   periodico mensile del gruppo NOIQUI
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