Page 11 - RIVISTA NOIQUI SETTEMBRE 2023
P. 11

rOsA mARIA chIARELLO


               lontano Francesco, ti ricordi , il ragazzino biondo che ci portava il pane fresco, quello buono,

 IL TEMPO È PASSATO   profumato, il televisore in camera da letto, la cucina che nei giorni di festa profumava di teglie


 Ho aperto gli orizzonti della mente, ho squarciato i sentieri della vita ed ho visto il marciu-  di pasta a forno, di pollo con le patate e  dolci fatti in casa. E i libri letti di notte, e le lunghe
 me, ho visto fratelli contro fratelli, uomini contro uomini. L'indifferenza e la disaffezione   notti a chiaccherare, dei nostri primi amori rimasti  presenti solo nelle nostri menti. Tutto

 dominano l'uomo, si vive un tempo di aberrazione dove tutto è lecito, senza regole percor-  ricordo e so che anche tu ricordi, ora che percorriamo  strade diverse quasi a volere esorciz-

 riamo le vie del mondo, fra vizi e materia.   zare quel passato doloroso  che ci teneva inchiodati alla casa della nostra infanzia, dove tutto
 Tutto è concesso per celare il male che si annida dentro di noi.  scorreva lentamente fra gioie mai assaporate sempre velate di quella tristezza che cercavamo

 Anime belle e pure vagano inermi in un mondo di scimmie, nudi alterniamo il giorno alla   di soppiantare ma  che veniva su nostro malgrado. Ogni festa, ogni gioia guastata  dal dolore

 notte, sugli scalini di una chiesa adagiamo il nostro io alla ricerca di un assoluto che abbiamo   latente che ci ingabbiava sempre più impossibilitati a scrollarci quell'odore che semplicemente
 abbandonato per cercare di aggrapparci ai piaceri della materia, trascurando lo spirito che   ci è rimasto addosso.  E quelle scale, correvo quando le salivo, avevo

 anela all'infinito.  sempre l'impressione che qualcuno mi inseguisse per farmi del male, la paura si impadroniva

 Ma l'assoluto ci sta accanto, ci tende la mano, che ritraiamo, accecati, come siamo, dai ba-  di me, mi acquietavo solo quando raggiungevo le stanze aperte, una dentro l'altra
 gliori di un mondo fatuo e bugiardo , che non mostra il suo vero volto, che ci inganna ogni   come le scatole cinesi. L'unico posto che mi faceva sentire a mio agio era la nostra stanza.

 giorno nell'apparire e non nell'essere. E' necessario ritornare all'essenza, cercare di guardarsi   Nonostante tutto vorrei tornare a quei tempi in cui il dolore stava dentro ma io non lo vede-
 nell'anima, dare alla parola la funzione per la quale è nata, comunicare sempre ciò che si ha   vo. Tutto abbiamo condiviso, soprattutto le lacrime ma oggi siamo lontani, divisi non capisco

 dentro anche quando può far male. La verità rimane nascosta sui lini sporchi di supposizio-  da cosa. Ognuno di noi  vuol percorrere strade diverse, per dimenticare ciò che dimenticare

 ni e indifferenza. Per spirito di sopravvivenza  si cerca di non dire, di chiudersi in se stessi,   non si può come se la visione dell'altro creasse un tornare indietro nel tempo quando tutto era
 facendo marcire dentro di noi i pensieri non espressi, abbandonando in un angolo del cuore   segnato ma noi non ci accorgevamo o forse cercavamo di lasciarlo fuori quel tempo. Ci siamo

 l'amore sognato ed agognato fra fratelli che si allontanano per sempre.   riusciti? Non so .Certo tutto è cambiato, altre vie da percorrere, sembra che il destino, in fon-

 E' difficile ritrovarsi quando viene meno il quotidiano, la comunicazione e la condivisione   do, è stato clemente. Viviamo una vita apparentemente serena, lontano dai frastuoni interiori
 maturano quei rapporti  di un tempo, quando tutto sembrava difficile da sopportare. Se guardo indietro, solo ricordi

 ormai lontani o forse non ci sono mai stati, forse sentimenti brutali sono prevalsi all'amore,   e rimpianti si accavallano nel mio cuore, e tu non ci sei , non ne fai più parte. Un giorno non

 quell'amore dolce e sublime di anime perse alla ricerca di sè.   avrò nulla da ricordare con te accanto, solo qualche pranzo nei giorni di festa, in cui ipocrita-
 Oggi sogno e continuo a sognare, non mi arrendo, continuo a sperare. Ma realizzerò mai   mente cerchiamo di  stare insieme. Eppure, spesso ricordo, i giorni della nostra adolescenza e

 quel sogno d'amore?  della nostra giovinezza quando allo stare insieme preferivi la solitudine o la compagnia della

 Mi rivedo accoccolata nel ventre materno, fra luci e ombre, giovane correvo con la speranza   cugina del cuore, la stessa che cercava di fregarti i fidanzati e che poi si è allontanata per sem-
 di una vita d'amore, allegra portavo con me i fiori della vita, fiori,  ormai, appassiti e buttati   pre. Ed io stavo lì ad aspettare che tu cambiassi, che ti avvicinassi a me come quando bambine

 nel fango del tempo. Tu, anima mia, non puoi capire cosa si prova quando i giochi si fan-  ci tenevamo per mano. Poi  finalmente, di nuovo, sorelle e complici. Ci siamo ritrovate, ormai

 no difficili, quando il silenzio ti prende per mano, e tu vorresti gridare che non può finire.   grandi, ci siamo aiutate, ci confidavamo tutto ciò che ci accadeva. Durante i lunghi pomeriggi
 Sentirsi svanire nel nulla, annegare nell'oblio delle sensazioni, credere nell'amore e ritrovarsi   invernali, ci confortava il nostro dialogare al telefono.

 nella guerra, riemergere dalla gramigna e far capolino fra odorose viole.   Nessun segreto fra noi, o almeno così pensavo, salvo poi accorgermi che forse tu mai sei stata

 Questo vorrei, amare, amare all'infinito ed essere amata, condividere i giorni e le notti di so-  completamente sincera, mai mi hai raccontato tutto della tua vita.
 litudine. Ma niente è più come prima, ormai percorriamo strade parallele, è difficile rincon-  Solo ciò che tu pensavi potessi sapere. Oggi nessuna condivisione, solo dialoghi di circostan-

 trarsi se non per stare, ipocritamente, insieme. Divago nel sogno ormai perso.  za, oggi ci teniamo lontano, sbiadisce il giorno, non so come stai, non sai come sto e intanto,

 Mi rivedo bambina, seduta accanto al balcone, i vetri chiusi, con te compagna di giochi.  tutto trascorre e passa.
 Abbracciate ci facciamo compagnia, nella casa vuota, ascoltiamo i rumori lontani, cantiamo

 per non sentire l'eco della paura.  PRECIPITO…                 7 AGOSTO
 La Signora Concetta ci guarda da fuori, abita di fronte al balcone chiuso, ci sorride la Sig.ra   File di case,  Fra le pieghe del vento

 Concetta e ci fa compagnia. Guardiamo al di là del vetro. Quanto tempo è passato da quel   lungo la via  ho conservato i ricordi

 giorno colorato di grigio!  nascondono vite                    giorni assolati fra il pianto
 La casa ormai non c'è più, si è persa nei sogni bambini.   di uomini soli  e la disperazione di perderti.

 Eppure quanti ricordi, di giorni e di ore passate assieme a farci compagnia in attesa che   alla ricerca di pace.  Ho pregato che il tuo andare

 mamma ritornasse dal lavoro  Fra infiniti crepuscoli           fosse indolore.
 che, in quei tempi di assoluta sofferenza, ci dava da vivere. Quanto dolore, eppure eravamo   s'adagia la luna sui tetti  Dio ha ascoltato

 felici, la mamma , si Lei, riusciva a renderci tali o così credevamo, riusciva a nascondere a noi   ignara testimone  e come un uccellino

 bambini il dolore di un marito adagiato sul letto del dolore. Malattia e sofferenza si respira-  di dolci sospiri e amari ri-  hai perso le tue piume.
 vano nell'aria, ma noi non percepivamo. Solo dopo, da adulti, abbiamo capito gli occhi  rossi   cordi.  Ti sei nutrita del respiro della terra

 dal pianto  quando la trovavamo in quella casa linda , al ritorno della scuola con un sorriso a

 metà sulle labbra.   Rubo all'oblio del tempo
 Ricordo ogni angolo di quella casa: la nostra stanza con la finestra a balconcino con una   i miei pensieri stanchi,

 larga soglia dove mi adagiavo a leggere mentre tenevo  lo sguardo alla via per scorgere da   ghiacciai funesti
                si sciolgono al sole.



 10   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                        11
   6   7   8   9   10   11   12   13   14   15   16