Page 8 - RIVISTA OTTOBRE 2024
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francesca patitucci




                  Autunno: curiosità e leggende


                  Il 23 settembre siamo entrati nell’equinozio autunnale, le giornate sono diventate più corte

                  e l’afa agostana ha ceduto il passo a improvvise piogge e un po’ di fresco.


                  In realtà non è sempre lo stesso il giorno in cui cade l’equinozio ma dipende dal movimento
                  della terra, quando i raggi solari arrivano in modo perpendicolare sulla terra e ne illuminano

                  solo la metà. La rotazione della terra intorno al sole impiega più tempo di quello solare per

                  cui avanza del tempo per il quale si verifica l’anno bisestile, ogni 4 anni.




                  Le leggende e i riti dell’equinozio


                  Il passaggio in autunno è legato a tante leggende e aspetti mistici, da sempre. I contadi-

                  ni sono indotti al riposo, finiscono vendemmia e raccolti, in attesa che torni il sole. È il

                  momento di festeggiare la conclusione di un periodo di fatica che porta i suoi ambiti frutti.


                  Già i romani festeggiavano la divinità di Pomona, la quale proteggeva tutti i frutti della
                  terra. Anche i miti greci raccontano del rapimento di Persefone, da parte del re degli in-

                  feri, Ade e i conseguenti patimenti di Demetra, dea della fertilità, madre inconsolabile per

                  la lontananza dalla figlia rapita, che per 6 mesi all’anno sfogava il suo dolore impedendo la
                  naturale fioritura.


                  Ancora si racconta del dio gallese Mabon, rapito anche lui e in seguito salvato per ri-ot-

                  tenere la luce. Secondo i celti lui rappresenta proprio l’equinozio, momento in cui i colori

                  naturali mutano con la raccolta degli ultimi frutti.


                  Nell’antica Roma e la Grecia, per ringraziare gli dèi, si mangiavano i frutti propri di questo
                  periodo portati dalle divinità e anche per immagazzinare energie positive e scorte per l’in-

                  verno.


                  La cornucopia è il corno dell’abbondanza, il simbolo della prosperità; infatti, viene spesso

                  raffigurato con dentro frutti ed erbe, in onore degli dèi che si prodigano - così le leggende
                  ci tramandano - per assicurare un ricco raccolto circa i beni provenienti dalla nostra terra.


                  Ricordiamo San Martino, per esempio, santo del vino, che viene festeggiato in tante regioni

                  italiane in maniere differenti; si portano in tavola verdure, frutti e piatti tipici che pare siano

                  ricchi di principi nutritivi atti a farci sopportare meglio i disagi del cambiamento dall’estate
                  all’autunno.


                  Anche in altri paesi del mondo come l’Asia orientale, la Cina, il Vietnam, l’autunno si acco-

                  glie gioiosamente, dove il cibo è predominante, gustando i frutti di stagione e ricordando la

                  famosa


                  Festa della Luna. In riferimento alla luna, prima dell’equinozio ci sono le notti di luna
                  piena e si lavora fin quando fa buio, per raccogliere quanto più possibile i preziosi beni della

                  terra. A tal proposito leggevo di alcuni dolcetti i “mooncake”, fatti con pasta di semi di loto

                  che riportano delle incisioni beneauguranti e che vengono mangiati, in questi luoghi, in un

                  clima di festa che trasmette calore, nelle strade illuminate dalle lanterne.

                  Ritornando a noi, il periodo di cambiamento da una stagione all’altra, influisce sulla nostra

                  salute e umore, ci porta una certa spossatezza, non fosse altro per le ore di luce in meno che

                  non influiscono positivamente sulle nostre azioni quotidiane. Il cambiamento di abitudini, la

                  dieta alimentare, le prime influenze, i disturbi del sonno ci rendono più irritabili e meno pre-
                  disposti alla socialità. Inoltre, quest’anno abbiamo avuto un’estate caldissima per poi subire

                  temporali di elevata intensità, da clima tropicale, come conseguenza del surriscaldamento

                  della terra, per tutte le ragioni che ormai conosciamo bene. Non abbiamo avuto quel mite



                8   periodico mensile del gruppo NOIQUI
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