Il pane nero tostato tra le mani tremanti e il profumo balla nell’aria tramortita, il caffè borbotta ancora ruzzolando a fontana dalle tue mani.
Se questa terra smettesse d’affondare proverei a seminare le parole raccogliendone i frutti maturi brindando con un calice alla vita.
Mangio, distratto, e il cuore s’è fatto un monolocale l’inverno è freddo assedia la gola ora che l’alba sbadiglia alla notte non c’è rosa da ammirare ma solitudine e silenzio.
Cerco invano il tuo odore, la solitudine non passa mano!