Page 10 - RIVISTA NOIQUI AGOSTO 2021
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L’intervista di cARLO COMITO
1: DA DOVE NASCE LA TUA PASSIONE PER LA FOTOGRAFIA?
Io penso che una passione non nasca dal nulla, ma esista già in noi. Come qualcosa
di innato, che giace in noi in attesa di essere coltivata. Possiamo dire che me ne sono
accorto da piccolo, quando amavo guardare dall'oculare di una vecchia polaroid di mio
padre. Attenzione, io non sono figlio d'arte, ma mio padre aveva nel suo armadio una
vecchia polaroid. La fotocamera di famiglia, quella che si usava per i compleanni o le
feste in casa. Ed io guardavo il mio mondo attraverso l'oculare di quella polaroid. Ri-
manevo affascinato da quella magia. Fissava per sempre su carta un attimo di vita, e lo
vedevo apparire magicamente sotto i miei occhi. Quegli occhi che ancora oggi cercano
nella fotografia quella magia, quella capacità di guardare oltre e raccontare all'interno di
un fotogramma quello che spesso passa e resta inosservato.
2: LA TUA FOTOGRAFIA QUALI IMMAGINI PREDILIGE RAPPRESEN-
TARE?
La fotografia è un mezzo di comunicazione che usa la luce come mezzo espressivo. Io
uso l’esterno, uso il mondo, per significare quello che sono, che rappresento. Quando
vado a fare una foto, vado a prendere, vado a specificare quella che è la mia testimo-
nianza. Vado a trovare, non a cercare, so già cosa cerco. Il racconto di ciascuno è sog-
gettivo. Otto Steiner diceva: "La creazione fotografica, nel suo aspetto più libero, rinun-
cia a ogni riproduzione della realtà". I miei soggetti sono sempre quelli che mi donano
un’emozione quel qualcosa di soggettivo che va, appunto, oltre il visibile.
3: COSA È L’ISPIRAZIONE?
L'ispirazione viene definita come una alterazione della mente, un qualcosa di superiore
che ci spinge a creare. Per me l'ispirazione può arrivare da tantissimi elementi. Può esse-
re un profumo, un colore, un suono, uno sguardo, un sorriso e spesso arriva dal silenzio
assordante. Quei silenzi che creano dentro di noi una serie infinita di emozioni. Ecco
alla luce di questo credo che l'ispirazione sia un'emozione. Quell'emozione che poi dob-
biamo far arrivare allo spettatore che osserverà la nostra opera.
4: IL CONCETTO DI FOTOGRAFIA OGGI È DIVERSO DA QUELLO DEL
PASSATO PER I FRUITORI DI QUESTA ARTE?
Il concetto di fotografia è e dovrebbe restare lo stesso nel tempo. Cambiano i mezzi,
cambia il modo di raccontare. Cambia il linguaggio compositivo. Ma in essere la foto-
grafia, in questo senso, è legata al concetto di ricordo e di emozione. È l'arte di comuni-
care un nostro 'concetto' alla mente dello spettatore, utilizzando un’immagine contenuta
all'interno di uno spazio definito. Sta a noi fotografi decidere cosa includere in quello
spazio.
5: UN ANEDDOTO COMICO CHE TI È CAPITATO NEL TUO LAVORO?
Beh. diciamo che ce ne sono tantissimi in più di 25 anni di Carriera. Mi piacerebbe,
però raccontarne uno, che mi è successo quando ho iniziato questa passione in modo
professionale. Il mio primo servizio da solo. Era un Battesimo. Quindi macchina foto-
grafica in prestito, la mitica Hasselblad 500C. Avevo con me un ragazzo che mi carica-
va le pellicole sui magazzini (si, perché allora si usavano le pellicole) 12 pose per ogni
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periodico mensile del gruppo NOIQUI