Page 9 - RIVISTA NOIQUI AGOSTO 2021
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L' anticiclone africano nasce a sud del deserto del
                                                    Sahara, tra le giungle equatoriali africane e i tropici
                                                    a sud del deserto. A migliaia di km dalla nostra bella
                                                    penisoletta adagiata sul mar Mediterraneo. Il cam-
                                                    biamento climatico ha fatto sì che questa immensa
                                                    massa d'aria calda, si sia spinta sempre più verso nord
                                                    fino alle nostre latitudini. Quindi il "cattivone" africa-
                                                    no dal nord della linea dell'Equatore arriva, con il suo
                                                    carico bollente fino alle coste del nord Africa, riscal-
                                                    dandosi ulteriormente nell'attraversare il Sahara. Ma
                                                    è un caldo secco! Un caldo che può arrivare a toccare
                                                    punte di 50 gradi, provocare ustioni per l'esposizione
               al sole ma paradossalmente, un caldo abbastanza sopportabile per il corpo umano.
               Chi è stato in vacanza in Egitto (tipo Sharm El Sheik) può confermare quanto detto.
               Caldo eccessivo sì ma secco e tutto sommato sopportabile con alcune piccole precau-
               zioni: come evitare di esporre la pelle al sole,  durante le ore più calde; bere costante-
               mente per scongiurare la disidratazione. Ma il mostro africano negli ultimi anni non
               si limita a lambire le coste del nord Africa, ma si spinge con facilità molto più a nord,
               investendo in pieno l'Europa mediterranea e a volte anche i paesi nordici.
               E qui viene il bello o brutto che dir si voglia.
               L' anticiclone africano per arrivare in Europa deve attraversare il mare nostrum, meglio
               conosciuto come Mar Mediterraneo. Durante l'attraversamento dello specchio d'acqua,
               l'anticiclone, come una grossa aspirapolvere, succhia piccole particelle d'acqua sulla su-
               perficie marina. Una sorta di pettinata al mare. Una volta giunto in Italia, scarica queste
               goccioline minuscoli ed impercettibili sulle nostre teste sotto forma di umidità. Quella
               che chiamiamo più comunemente afa.
               E così la bolla africana attraversando prima il deserto e poi il mare,  assume vigore e
               potenza e avvolge con le sue spire il nostro stivale pompando in continuazione aria
               bollente e umida verso noi. Se si è sull'asse principale del getto di calore, le temperature
               schizzano fino a 40 gradi e oltre. Il caldo diventa opprimente e le notti insonni a causa
               dell'umidità che arriva alle stelle. Il nostro corpo si riscalda velocemente e si rischiano
               colpi di sole e colpi di calore. La sensazione di pelle appiccicosa e di eccessiva sudo-
               razione sono avvertimenti e difese del nostro organismo. Insomma un incubo per gli
               amanti del fresco. Purtroppo, come già detto, negli ultimi anni questo anticiclone è
               sempre più il protagonista delle nostre estati a discapito del
               cugino più docile.
               È l'amaro prezzo che iniziamo a pagare per aver provoca-
               to il riscaldamento del pianeta. Prima corriamo ai ripari e
               prima eviteremo il punto di non ritorno!

               Armando Felaco











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