Page 20 - RIVISTA NOIQUI APRILE 2022
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MENZIONE DI MERITO                                                                                                                                                                                                        MENZIONE DI MERITO



                   ADRIANA CRESSI                                                                           LINA CHIRO                                                                                                                               ALEXANDRA FIRITA


                   PASSO A PASSO                                                                            LE STAGIONI DEL CUORE                                                                                                                    L'ARRIVO DELLA PRIMAVERA
                   Fu incerto il camminare                                                                  Lascio la mia anima                                                                                                                      La colpa non è della primavera
                   dopo esser usciti                                                                        volare in uno spazio                                                                                                                     che sta arrivando fra i giorni grigi
                   dai sepolcri dell'Autunno                                                                senza tempo                                                                                                                              nemmeno del sole che brilla fra le macerie
                   Il giallo che ingialliva                                                                 Coloro i miei desideri                                                                                                                   né della luna che trema spaventata al fruscio di missili
                   le prime nevi                                                                            in un cielo sfuggente                                                                                                                    e al ronzio di carri armati
                   Le prime domande chiuse                                                                  Adagio i ricordi
                   negli artigli                                                                            su nuvole trasportate                                                                                                                    la colpa c’è di nessuno dicono
                   d'un Inverno spaventato                                                                  lontane dal vento                                                                                                                        sono partiti senza troppe valigie
                   E poi ronzò                                                                              Un flebile dolore                                                                                                                        senza un pezzo di pane e l’acqua
                   il primo moscerino                                                                       sull’incedere                                                                                                                            partiti non si sa dove e quando sarà il ritorno
                   Volò la libellula                                                                        dei miei passi...                                                    ELISABETTA FIORITTI                                                 bambini e mamme e nonni assieme
                   e tutto chiuse il pianto            MATILDE D'AMORE                                      Cammino                                                                                                                                  senza riparo e senza futuro, nemmeno passato
                   Una ginestra                                                                             e non ricordo                                                        IL RESPIRO DELLE STAGIONI                                           solo un presente straziato, incerto, lugubre
                   si sporse ancora                    ARDORE                                               il mio nome                                                          Respirare nel nostro giardino                                       che li sta soffocando in un bunker
                   verso il mio respiro                Durante il torpore                                   Cambiano i giorni                                                    quando cantano i pettirossi
                   e corsero le vele ...                                                                    e le stagioni                                                        al levare del sole,                                                 la colpa è dell’aria troppo avvelenata di odio,
                                                       dell'inverno mi lascio                               Ma il mio cuore                                                      di malva e corallo si infiamma l'aurora                             della cenere giacente nella pancia  delle nuvole,
                                                       cullare dalle tue braccia, uniti da una calda        rimane attento                                                       e la coltre notturna                                                della pioggia che sputa sul mondo
                                                       passione, mentre sibila il vento fra i rami          catturando con il suo battito                                        di seta lucente                                                     lingue di fuoco radioattivo,
                                                       spogli.                                              un momento di pioggia                                                scivola dai fiori rosei del melo.                                   la colpa e della sete di gloria, del potere, del niente

                  TANIA DAVID                          Difficile allontanarsi dall'ardore di chi con il     o un raggio di sole                                                  Incantarsi tra i rami                                               che serve al nulla, a nessuno

                                                       suo fuoco ti scalda                                  E tutto è più chiaro...                                              dove i raggi giocano a nascondino
                  PRIMAVERA                                                                                 limpido come una                                                     Sentire la carezza delle stagioni                                   la colpa è di un mondo che aveva dimenticato come
                  Una lacrima di pioggia,              e sentire i battiti di un cuore che nasce, la        giornata di primavera...                                             e il profumo dei boccioli di primavera.                             fossero le guerre
                                                       primavera che, come un bimbo, fa fragore.
                  una dispettosa ventata                                                                    Come un tramonto                                                     Fluisce il tempo, di quando                                         capisco che la mia tristezza non fermerà
                  che scompiglia le chiome             Nel chiacchierio del mare                            in riva al mare                                                      i merletti bianchi di ghiaccio inargentavano i rami.                l’arrivo della primavera.
                  e solleva le vesti.                  mostrando il verde dei suoi pascoli, vestiture       Sono attaccata                                                       Di ieri, allor che i rossi d'autunno infiammavano il cielo.

                                                       d'onde accompagnano il sorriso soave di una          al filo della vita                                                   Ora vieni, stagione dei fiori
                  Il verde manto                                                                            che mi sorregge                                                      Donaci soffici prati
                  sui dolci clivi                      calda e travolgente estate.                          E’ sottile                                                           per riposare,
                  rapisce lo sguardo                   Madida di sudore la pelle ed estasiati dall'ar-      ma non si spezza                                                     voli lievi di lucciole e farfalle
                  e innamora.                          dente passione,                                      Sorrido perché                                                       per farci sognare,
                                                                                                                                                                                 calde messi per illuminare i cuori,
                                                                                                            nel silenzio
                  Un caldo raggio di sole              sui prati distesi fra l'oro delle spighe ed az-      cerco di dar vita                                                    succose fragole da assaporare
                                                       zurri fiordalisi, aspettiamo l'autunno imboc-
                  e ride primavera                     candoci dei suoi frutti.                             alle mie emozioni...                                                 E mari immensi per respirare l'amore.
                  che bussa ai nostri cuori                                                                 un senso alle
                  e risveglia i sonnolenti amori.      Poi avvinghiati sotto petali di fiori, stanchi       mie stagioni...                                                       SILVANA GALIA
                                                                                                            Le Stagioni del cuore!
                  Di fiori profumati                   ormai delle fatiche ed anelanti nell'amore.
                  cosparge i prati                     Il vento accarezza le fronde che si spandono                                                                               IL CANTO SEGRETO...
                  a nuova vita rinati.                 tutto intorno ed il crepuscolo segna il finir      ELISABETTA BIONDI                                                        L' autunno canta nell' aria
                                                                                                          DELLA SDRISCIA
                                                                                                                                                                                  volano le foglie al passar del vento
                  Sotto l'erba cuore                   placido del giorno, nel dilucolo ci incammi-                                                                               e scricchiolano rami spogli e secchi
                                                       niamo
                  si nascondono                        ormai arsi dalla nostra passione.                  PALINODIA                                                               al passar delle orme ...
                  le timide violette                                                                      Foglie gialle, dorate,                                                  L' inverno suona più forte
                  mentre rossi,                                                                           in danza lenta, in lieve                                                tuoni sembrano tamburi e le piogge
                  vanitosi papaveri                                                                       volteggiar tra cielo e suolo…                                           sbattono in terra flosci e flotte
                  si mostrano                                                                                                                                                     di acque sporche, ma quando è neve
                  fra spighe saettanti.                   LUISA DI FRANCESCO                              Forse l’autunno non è                                                   cade dolce, come nuvolette adagiate
                                                                                                          quella morta stagione                                                   il suo canto è impercettibile solo
                  Trabocca di grappoli di glicine         ORLO DI PRIMAVERA                               in cui si spenge l’estate,                                              a prestare orecchio, con l’incanto
                  il vecchio portone, abbandona-          Le pieghe dell’abito leggero                    un lento scivolare verso                                                del momento...
                  to,                                     su piedi nudi muovono tepore                    il niente, un macerarsi                                                 IL più bel canto ...la primavera
                  che rivive, al garrir di rondini,       nel verde aperto di corolle a fiore.            lento dentro i tini…                                                    sfarzosa e bella come una signora.
                  le sue giovani, andate stagioni.        Frescosa aria di profumate note                                                                                         L' usignolo intona la melodia e
                                                          maggio di margherite papaveri e rose            ma la stagione della                                                    il passero nell' albero tra i fiori
                                                          respirano foglie nel brillio di rugiada         pienezza colma, dell’oro                                                s' innamora.
                                                          lacci di umido a salutar la mattinata.          che riveste alberi e prati,                                             Germogliano i frutteti di pesco
                                                          Frullio nell’aria del giorno                    del sole che riscalda senza                                             e melograno, mentre nei vigneti
                                                          pettirossi a becco aperto, a stormo             lasciar brucianti le ferite.                                            lo spauracchio fa il direttore
                                                          che da lassù guardano il canto alato                                                                                    d'orchestra, tra grilli e cicale
                                                          piegare in disegni il volo planato.             Foglie gialle, dorate,                                                  che a squarciagola cantano!
                                                          E un calabrone bruno e scolpito                 in danza lenta, in lieve                                                L' estate donna amata, lei canta
                                                          lucido ronza al profumo carpito                 volteggiar tra cielo e suolo…                                           come il mare, dal verde suo imbrunire
                                                          dalla bocca di un boccio appena                                                                                         regala cose rare ...                                                  ANGELA MARIA MALATACCA
                                                          uscito.                                         Quando verrà l’inverno                                                  Le voglie dell’amore appaiono incustodite
                                                                                                          tutto si assopirà nella                                                 e cantano nei lidi profumi e gelsomini
                                                          L’orlo della nuova primavera                    purezza, tutto - alberi,                                                che inebriano l’udito di canti nascosti                                            FIORE DI MARE
                                                          sfiora la vita, che ancor spera.                case, strade - scomparirà                                               alle orecchie, ma divini ...
                                                                                                          pacificato nell’abbraccio.




                20   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       21
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