Page 34 - RIVISTA NOIQUI APRILE 2022
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SOLO UN'OMBRA

                                                                                                                                                                                                                                                            Ancora oggi penso a quel giorno,
                                                                              L’AMICO LONTANO                                                                                                                                                               quando aspettando il treno
                                                                                                                                                                                                                                                            lucente e veloce,
                                                                              Parlami di lui                     studio un poco l’inglese                                                                                                                   giocavo sul prato vicino ai binari.
                                                                              dell’amico lontano                 vivo in buona salute                                                                                                                       Improvvisamente il fumo mi avvolse
                                                                              di come sta che cosa fa            (solo qualche pastiglia),                                                                                                                  in un rumore assordante,
                                                                              se coltiva le rose                 ascolto musica jazz                                                                                                                        non scese nessuno,
                                                                              sorride agli uccelli               scrivo tante poesie                                                                                                                        ma sentii la Tua voce chiamare
                                                                              strimpella le note                 parlo ancora il dialetto                                                                                                                   Il mio nome.
                                                                              della sua chitarra,                della nostra città                                                                                                                         Il tuo viso brillava e sorridendo
                                                                              se vive in campagna                digli ti prego                                                                                                                             mi accarezzavi
                                                                              fuma ancora la pipa                senza insistere troppo                                                                                                                     dicendo :"Ti amo".
                                                                              riceve regali                      che conservo da sempre                                                                                                                     Il sole splendeva
                                                                              per il suo compleanno              nel cassetto del cuore                                                                                                                     quel giorno d'agosto,
                                                                              digli di me                        i sapori e i profumi                                                                                                                       camminavo felice accanto a Te,
                                                                              quando lo vedi                     delle nostre stagioni.                                                                                                                     ma guardando i miei piedi
                                                                              che passeggio col cane                                                                                                                                                        vidi solo un'ombra,
                                                                              dormo bene di notte                SALVATORE CUTRUPI                                                                                                                          un'ombra soltanto.
                                                                                                                                                                                                                                                            Le Tue mani sul mio viso
                                                                                                                                                                                                                                                            e la voce che cantava
                                                                                                                                                                                                                                                            dormi amore della mamma
                                                                                                                                                                                                                                                            era uguale, anche il profumo
                                                                                                                                                                                                                                                            che ancora sento era il Tuo.


                                                                                                                                                                                                                                                            SILVANA SENIS














                                                                                                       NEL GIACIGLIO MELMOSO

                                                                                                       L’ora è tarda
                                                                                                       non ho più niente da dire
                                                                                                       tutte le parole hanno
                                                                                                       smarrito la luce e giacciono
                                                                                                       nel giaciglio melmoso
                                                                                                       del silenzio


                                                                                                       I pensieri non fioriscono più
                                                                                                       nel regno del mistero
                                                                                                       solo il dubbio insiste                                                      SCORRE LENTO


                                                                                                       Rimpianti mai sopiti                                                        Scorre l'acqua
                                                                                                       dimenticati e riposti                                                       nel ruscello
                                                                                                       navigano senza orari e spazio                                               ad accompagnare
                                                                                                       e sorvolano la nube che passa
                                                                                                       ignaro alla riscoperta                                                      la mente
                                                                                                                                                                                   che pensa,
                                                                                                       del tempo perduto                                                           con una melodia

                                                                                                       Ad alba e tramonto seguono                                                  lenta, lenta.
                                                                                                                                                                                   Sembra simulare
                                                                                                       alba e tramonto                                                             lo scorrere
                                                                                                       l’oggi invece non raggiunge
                                                                                                       mai il futuro                                                               del tempo
                                                                                                                                                                                   dopo una piena
                                                                                                       Nel giaciglio melmoso                                                       travolgente
                                                                                                                                                                                   quando si placa
                                                                                                       si sono perse le parole                                                     la furia
                                                                                                       e di quei grigi orizzonti                                                   della corrente
                                                                                                       non ho più niente da dire
                                                                                                       ne più niente voglio dire                                                   L'anima si acquieta.
                                                                                                                                                                                   e torna la pace

                                                                                                       IVO TOSTI                                                                   a consolare
                                                                                                                                                                                   un cuore
                                                                                                                                                                                   che ancora
                                                                                                                                                                                   vuole sognare.


                                                                                                                                                                                   MARINO MORETTI












                34   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       35
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