Page 48 - RIVISTA NOIQUI APRILE 2022
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TRA MITOLOGIA E LEGGENDA fERDInAnDO CApuTI LuCIA LO bIAnCO LETTERATuRA
IngLEsE
NON SARA’ MAGGIO PER SEMPRE (IT IS NOT ALWAYS MAY) –
C’ERA UNA VOLTA L’EGITTO analisi e riflessione su due poesie di Henry Wadsorth Longfellow e Christina Rossetti.
ANTICO REGNO – IV DINASTIA -
LA GRANDE PIRAMIDE DI CHEOPE
LA PIRAMIDE – (Ottava parte)
L’imminente arrivo di un mese che si pone al centro della primavera e che con il suo tepore ci fa sognare l’estate ci trasci-
Ma ora passiamo al granito il cui grado di durezza varia da 5 na inevitabilmente verso un’idea di bellezza sfortunatamente non duratura. Il mese di maggio si carica ogni anno di una
a 7 nella scala di Mohs; di granito sono fatti i massi più gros- complessa rete semiologica per i suoi riferimenti ai riti pagani di passaggio delle società primitive e, nel mondo cristiano,
si pesanti dalle 20 alle 70-80 ton. perfettamente squadrati e per la figura della Beata Vergine cui il mese è dedicato.
levigati a tal punto che nelle interconnessioni tra un masso e La poesia si è spesso concentrata su un mese così delicato e leggiadro come i simboli che rappresenta e ha finito a volte
l’altro non ci passa un foglio di carta. Va ricordato che con per essere associato alla tematica del carpe diem come il poemetto che segue sembra indicare:
l’enorme quantità di pietra lavorata in tutto l’Egitto, dalla
preistoria ad oggi, da centinaia di migliaia di operai, gli attrezzi
ritrovati, scalpelli e martelli, non sono poi così tanti come si HENRY WADSWORTH LONGFELLOW, ‘IT IS NOT ALWAYS MAY’
potrebbe supporre ma sopratutto sono sempre e solo in rame o bronzo, per non parlare poi dei martelli che come detto
erano in legno o tutt’al più in pietra. Di ferro non se ne parla, come noto a tutti in Egitto il ferro era praticamente sco- Maiden, that read’st this simple rhyme, Fanciulla che leggi questi semplici versi,
nosciuto, so già che qualcuno è pronto a ribattere che non è vero perché la lama del famoso pugnale trovato nella tomba Enjoy thy youth, it will not stay; goditi la giovinezza poiché non resterà;
di Tutankamon era di ferro, lo dicono tutti gli studiosi. Certo che era di ferro ma non di quello trovato nelle miniere Enjoy the fragrance of thy prime, apprezza la fragranza della tua primavera,
come oggi, quello utilizzato per il pugnale era di ferro meteoritico, non certo abbondante in natura. Per chi è inesperto il For oh, it is not always May! perché oh, non sarà sempre maggio!
ferro meteoritico è quello delle meteoriti cadute in Egitto come altrove, si distingue dal ferro comune in quanto consiste
in una lega di ferro e nikel. I minerali più comuni dai quali si può estrarre il ferro che tutti conosciamo, tramite lavora-
zioni specifiche, sono la pirite, l’ilmenite e la goethite. In natura si può trovare solo come ossido di ferro quali la magne-
tite e l’ematite. Sia il minerale che l’ossido di ferro, ancorché fossero Il seize the day, cogli l’attimo, è funzionale al poeta, l’americano Longfellow, nel suo tentativo di convincere la giovane
donna a godere la vita e quindi l’amore nel fulgore degli anni. Il tempo fugge e la sua primavera non durerà in eterno.
stati in grado di trovarlo, gli egizi non avrebbero potuto lavorarlo in Importante quindi assumere consapevolezza della transitorietà per poterla sconfiggere.
quanto non erano ancora in possesso della tecnologia necessaria a Un altro testo che sviluppa il senso dell’effimero in un contesto di giovinezza in fiore è la poesia “May” (Maggio) della
raggiungere, nei loro forni, temperature così alte da fonderlo (1538°). delicata scrittrice Christina Rossetti che insieme al fratello Dante Gabriele fonda il movimento artistico dei Pre-Raffaelliti
Quel poco ferro meteoritico che lavoravano veniva scaldato a tem- nell’Inghilterra vittoriana.
perature raggiungibili coi loro forni, 700-800 gradi, poi battuto, si ma
con cosa? (mazzuoli di legno o con pietre dure?). Lascio a voi ogni
considerazione. Per la cronaca il ferro naturale arrivò in Egitto por-
tato dagli Ittiti che si imposero intorno al 1300 come nuova super- CHRISTINA ROSSETTI, ‘MAY’
potenza della zona grazie a due innovazioni belliche fondamentali: le
armi in ferro ed il cocchio da guerra. Non pensate però che sia finita I cannot tell you how it was, Io non ti posso dire come è stato:
li, sugli egizi, ed in particolar modo sulle loro colossali costruzioni, But this I know: it came to pass questo soltanto so, che è già passato.
non finiremo mai di stupirci. Tornando al lavoro intorno alla pirami- Upon a bright and sunny day In un giorno di pura luce e brezza,
de per mezzo delle rampe, non possiamo non pensare che trascinare When May was young; ah, pleasant May! un maggio dolce, in piena giovinezza.
fin lassù gli enormi blocchi di granito per poi farli combaciare con As yet the poppies were not born Non erano i papaveri ancor nati
quelli di calcare con precisione maniacale parrebbe inspiegabile. Pro- Between the blades of tender corn; tra lievi steli del granturco incerto,
viamo ad esaminare un’ipotesi che forse è balzata alla mente anche di alcuni di voi. Si tratta tutt’altro che di un’ipotesi The last egg had not hatched as yet, l’ultimo uovo ancor non s’era aperto
da “piramidiota” ma bensì un’ipotesi che nella sua stranezza non è del tutto da scartare e che (personalmente) ritengo Nor any bird foregone its mate. e gli uccelli volavano accoppiati.
molto interessante. Lo scienziato francese Joseph Davidovits, studioso della scienza dei materiali, sulla fine degli anni 70, I cannot tell you what it was, Io non ti posso dire come è stato:
ha formulato l’ipotesi che i blocchi di calcare non siano di pietra scolpita ma di un composto di polimeri inorganici detti But this I know: it did but pass. questo soltanto so, tutto è passato.
“geopolimeri”. Formato da una miscela di allumino e silicati (sabbie silicee presenti nel deserto egiziano), soluzione al- It passed away with sunny May, Con quel sole di maggio è andata via
calina (calce aerea) ed eventuali additivi, l’impasto genera una reazione chimica che lo fa indurire, a temperatura ambien- Like all sweet things it passed away, ogni dolce ed amata compagnia
te, simile a quella del calcestruzzo. Secondo Davidovits il composto veniva poi “gettato” all’interno di appositi casseri And left me old, and cold, and gray. e sola, vecchia e grigia m’ha lasciato.
(stampi costruiti in legno) riutilizzabili della forma dei massi. In questo modo, con l’utilizzo di numerosi casseri contem-
poraneamente, si sarebbero potuti realizzare numerosi blocchi tutti insieme lavorando in più punti della costruzione con Il testo si caratterizza per il suo tocco gentile e leggero ma anche per il senso di mistero che riesce a trasmettere. La
un notevole risparmio di tempo e di lavoro; una cosa è trascinare blocchi pesanti su di una rampa, altro è trasportare poetessa non ci spiega cosa sia avvenuto veramente ma si concentra sul fatto che tutto sia passato, un breve momen-
ceste colme di impasto. Dopo alcuni giorni era possibile rimuovere i casseri e procedere oltre. A puro titolo personale, to di grazia ha sfiorato la sua vita ma è subito volato via. Le immagini sono delicate ma al contempo forti e toccanti e
possedendo una breve esperienza di edilizia, ed avendo lavorato riescono ad avvolgere il lettore tra colori, sapori e profumi di primavera. Il linguaggio sensoriale è quindi la caratteristica
al Servizio Elettrico Nazionale, posso dire che questa è in effetti fondamentale del testo e ritroviamo “luce e brezza”, “maggio dolce”, “papaveri”, “granturco”, “sole”, “grigia”.
la tecnica usata, più in grande, con casseri enormi e con il calce-
struzzo, nella costruzione delle dighe di sbarramento per le centrali Ciò che comunque ci colpisce per davvero è la sensazione che qualcosa di importante non sia veramente avvenuto ma
in nessun punto l’autrice ci spiega di cosa si sia trattato o quale sia stato l’evento che continua a rivivere adesso, nella sua
idroelettriche. Sono pertanto del parere che l’ipotesi sia interessante condizione di vecchiaia, nella sua memoria.
ancor più di quella delle rampe con la differenza che ridurrebbe
notevolmente i tempi di costruzione con una fatica immensamente Ci viene detto che “maggio era ancora giovane”, che “l’ultimo uovo non si era ancora aperto” ma che la stagione degli
inferiore. Michel Barsoum, scienziato e ricercatore americano di
scienze dei materiali, sostenitore della tesi di Davidovits, utilizzando una microscopia elettronica a scansione su campio- accoppiamenti era già in atto. Si moltiplicano quindi sensuali immagini di fertilità così da farci pensare che l’atto non
ni di blocchi della piramide, ha scoperto che al loro interno sono contenuti composti minerali e bolle d’aria che non si compiuto sia da riferirsi ad un incontro amoroso.
dovrebbero trovare nel calcare naturale. Penso sia inutile dire che il Mainstream accademico non ha accettato il meto- I versi rafforzano quindi il senso della fugacità di ogni cosa, delle stagioni, della vita e della natura e di tutto ciò che è
do di Davidovits nonostante oggi il composto di “geopolimeri” sia ormai diffuso. (Personalmente sto approfondendo dolce. Tutto passa e scompare lasciando l’impressione che la vita non sia stata veramente vissuta. Alla fine Christina
l’argomento). Durante un mio viaggio a Giza ho osservato direttamente da vicino la superficie dei massi della piramide deve ammettere con tristezza: “Io non ti posso dire come è stato: questo soltanto so, tutto è passato”. Il sole di maggio
e debbo confessare che l’ipotesi non mi pare poi così assurda. (opinione personale). Ovvio che con questo metodo non ha spazzato via tutto lasciando solo il rimpianto di una non goduta primavera.
si spiega comunque come vennero issati fin lassù gli enormi blocchi di granito da circa 80 ton. che formano la Grande
Galleria, la Camera del Re e le Camere di scarico, questi sono vera-
mente in duro granito ma riflettendoci possiamo dire che, comunque
siano arrivati fin lassù i blocchi di granito, con la tecnica dei geopo-
limeri si trattava solo più di far aderire la malta ai blocchi. Il vertice
della piramide doveva consistere in un appariscente pyramidion che si
evidenziasse per la sua magnificenza. Il suo peso stato stimato sarebbe
stato di circa 7 ton. di puro granito completamente rivestito d’oro così
da essere visto da molto lontano per il riflesso dell’intensa luce del
sole. Secondo alcuni studiosi invece la cima della piramide è sempre
stata piatta e su di essa ci fosse un tempietto o qualcosa di comunque
vistoso. Questo non lo sapremo mai. LUCIA LO BIANCO
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