Page 44 - RIVISTA NOIQUI APRILE 2022
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ELIsAbETTA DE MIChELE ROsy bELLOCCO L’ANGOLO DELLE RICETTE
LA DAMA DEL LAGO
"SPAGHETTI CON LE COZZE"
La dama del lago sempre canta, sia quando l'inverno arriva e le sue acque ghiacciano, sia in estate quando il caldo è Ingredienti:
400 gr di spaghetti, 2kg di cozze, Olio evo, vino bianco, prezzemolo tritato, 4
torrido e il suo cielo è un misto di moscerini e zanzare. Perché smettere di cantare? Il sole non smette di splendere e o 5 pomodori ciliegini e poca polpa di pomodoro.
riscaldare ogni mattina, neppure quando è stanco; la terra non smette di girare, nemmeno se piove, e di certo non può
riparasi sotto un ombrello. La dama fluida ne vede tanta di gente passare di lì, per immergersi nelle sue acque o per Esecuzione:
respirare aria pulita oppure semplicemente per restare distesa sull'erba a rigenerarsi; anime nuove o anime già viste, lei
sempre canta per loro, anche se sono davvero pochi quelli che riescono a sentirla. Non la sentono perché troppo assorti Se le cozze non sono già pulite, controllarle, togliere loro le barbe, spazzolare
nei loro pensieri e quindi sono presenti ma in realtà assenti. Non sanno risplendere, né girare, né cantare e smettono il guscio e lasciarle a bagno con acqua e un po' di sale per circa un'ora e mezza,
di essere. La voce della dama del lago è davvero unica, meravigliosa, magica. Se non l'hai mai sentita cantare non puoi
capire, perché non ci sono parole adeguate per spiegarlo. Quando qualcuno ode il suo canto ne viene stregato, ma nel cambiando un paio di volte l'acqua. Farle aprire in un tegame coperto.Toglierle
quindi dal guscio (tenendone qualcuna con metà guscio per la decorazione) fil-
senso buono; solo che la maggior parte di coloro che riescono a udirlo ne ha paura, perché sente quello che non ha mai trare il loro liquido e conservare tutto (cozze e liquido) in caldo, da parte e sepa-
sentito prima: la voglia di esserci, sempre, la presenza, l'essenza pura. In rato. In una padella capiente, rosolare in olio evo, uno spicchio d'aglio e mezzo
effetti lei canta proprio per questo, per svegliarci dal nostro torpore e per peperoncino fresco, sfumare con un po' di vino bianco, aggiungere i pomodori
liberarci dai pensieri zavorra, cioè quei pensieri che non governiamo, come ciliegini tagliati a pezzetti e poca polpa di pomodoro, allungare con un po' di
cavalli impazziti, e che sono come pesi che ci fanno affondare nelle tumul-
tuose acque dell'esistenza facendoci perdere ogni bellezza e freschezza delle liquido delle cozze e lasciare cuocere per 10/15 minuti (non aggiungere sale
nel sughetto, il liquido delle cozze è sempre piuttosto saporito). Nel frattempo,
dolci acque del lago in cui siamo immersi. La dama lacustre, antica sirena, cuocere gli spaghetti (salare poco l'acqua) e, a metà cottura, toglierle dall'acqua
a volte appare anche distesa sulla riva; in questo caso lascia in acqua la sua aiutandosi con una pinza e aggiungerle al sughetto mesco-
coda e cambia forma: a volte è un bambino, a volte un’anziana, a volte una lando bene, unire poi anche le cozze pulite e proseguire
libellula. Come capire che è lei? Te ne puoi accorgere da quanto la sua figu- con la cottura della pasta, aggiungendo un po' di acqua
ra risplende e ti cattura. Allora ti risvegli, e se non perdi l'attenzione ne odi
il canto e riesci a essere presente. E puoi cantare insieme a lei. di cottura della pasta e liquido delle cozze. A fine cottura,
completare con il prezzemolo ed eventualmente aggiustare
di sale, ma di solito non è necessario), impiattare e guarnire
con le cozze nel guscio.
"TRIS DI FRITTO"
Ingredienti:
Anelli di calamari, sarde, alici, farina 00, acqua gasata, pane
IL PESCATORE grattugiato, uova, olio di arachidi. "STRUDEL DI MELE VELOCE"
Ho pescato. Poco, ma qualcosa c'è nella mia rete fatta di convenienze ed egoismi; qualche pesce c'è finito dentro, Esecuzione: Ingredienti:
1 confezione di pasta sfoglia pronta rettangolare, 3
attratto da quell’esca infallibile che è il timor di solitudine. E per un destino beffardo, anche io ho abboccato; ci sono Pulire e lavare le alici e le sarde, alle sarde togliere anche la grosse mele gialle, una manciata di uvetta sultanina
caduto dentro, sono stato catturato dalla rete di qualcun altro. E così, dal pesce più piccolo al più grande, prende il via lisca centrale e aprirle a libro. Risciacquare gli anelli di calama- fatta rinvenire in acqua tiepida, qualche gheriglio di
la catena. I pesci grossi si accaparrano tutto quanto, ma, nonostante la loro grandezza, non si vedono. Dove si na- ri. Mettere a scolare separatamente i pesci e salarli leggermen- noce tritata, una manciata di pinoli, una manciata di
scondono? Dietro alla catasta di quei tanti piccoli pesci, che siamo noi. Sì, li difendiamo bene; perché? Forse perché te. Preparare la pastella per gli anelli di calamaro con 200gr. pane grattugiato una noce di burro, due cucchiai di
sappiamo di essere come loro e di certo perché siamo bravi a nuotare passivamente nel nostro mare. E così, coloro farina bianca, 200ml. acqua gasata fredda, sale e un pizzico di zucchero di canna e una spolverata di cannella.
che questa volta sono le vittime salvano quelli che invece sono i carnefici. Ma è salvezza quella che li (a)spetta? Hanno lievito per torte salate. Lavorare la pastella con la frusta (deve
irretito Il mondo, ma facendone parte sono rimasti anch'essi intrappolati, invischiati nella rete tesa dalle loro stesse risultare fluida ma non liquida, quindi non deve scivolare Esecuzione:
pinne. L'intero mondo, visto dal reticolo, ha delle sottili linee d'ombra, in cui l'occhio non riesce ad arrivare. Un pun- completamente dalla frusta, eventualmente aggiustare con la
to morto, che è forse l'unico pieno di vita. Cosa c'è dietro quelle righe oscure? Perdendo lo sguardo d'insieme, non farina o con l'acqua). Asciugare gli anelli di calamaro, immer- Tagliare le mele a dadini e saltarle per qualche
c'è visione. Quei pezzi mancanti fanno perdere l’interezza, e il puzzle non può essere completato. Si sta tutti affacciati gerli quindi nella pastella, aiutandosi con una pinza e friggerli, minuto con una noce di burro, unire lo zucchero
a questa rete, sforzando la vista; e le palpebre fanno male, diventano pesanti. È il sonno dell’Essere, macigno che ci pochi per volta, in olio bollente. Asciugare le sarde, passarle di canna, i pinoli, il pane grattugiato, le uvette rin-
lascia sul fondo del pozzo della vita. Però qualche suono nell'uovo sbattuto e poi nel pane grattugiato, quindi frigger- venute e asciugate, fare insaporire qualche minuto,
arriva fin quaggiù… lo sento! È un battito d'ali; è il volo le per pochi minuti nell'olio bollente da ambo i lati. Le alici profumare con un pizzico di cannella, mescolare il
dell'esistenza lieve. Una farfalla, che può appoggiasi alla rete ben scolate, vanno passate nella farina, quindi fritte anch'esse tutto bene e lasciare raffreddare. Stendere la sfoglia
e attraversarla ogni volta che vuole, negandone, ad onor del nell'olio bollente. Naturalmente tutto il fritto va adagiato su e nel centro versare il ripieno premere per dare una
vero, l'esistenza. Può perfino sovrastare con il suo sfarfallio carta per fritti per eliminare l'olio in eccesso. Disporre sul forma rettangolare, poi chiudere il dolce facendo la
il ticchettio del tempo, ingannevole musica di un'inesistente piatto da portata i tre fritti. treccia come nella foto, o se si preferisce, nel modo
tirannia, un tic e tac che è in realtà il suono distorto di cuori usuale, sovrapponendo
impazziti, nauseati dal sapore metallico del greve ferro di i lembi, sigillando anche
guerra dell'un contro l'altro. Insegnaci tu, anima leggera, ad i due estremi e facendo
essere liberi; insegnaci a risalire dal pozzo e piegare le reti di poi dei tagli nella parte
questa nostra misera prigionia. superiore. Spennellare la
superficie con un po' di
latte. Cuocere in forno
caldo ventilato a 170° per
circa 40 minuti.
DISEGNO DI GIANNI RUSSOMANDO
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