Page 14 - RIVISTA NOIQUI APRILE 2023
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fRAnCEsCA pATITuCCI
Il terzo, il Regenerative Food, ossia, agricoltura rigenerativa, è una necessità etica oltre che eco-
CHIEDIAMOCI PERCHÉ È DIVENTATA PATRIMONIO UNIVERSALE nomica.
L’alimentazione è un fattore decisivo per il dialogo tra le diverse culture del mondo. In Italia, la Bisogna produrre, oggi, il cibo che ci serve mediante metodi agricoli che riducano l’impatto
diplomazia e i suoi valori di sostenibilità sono la base fondamentale della Dieta Mediterranea, ambientale. Quindi limitare l’uso di fertilizzanti sintetici e preferire quelli naturali, rispettandone
sotto la tutela dell’UNESCO. il ritmo delle stagioni e riducendo gli sprechi di materia, energia, acqua, conciliando la sapienza
La sostenibilità, in questo senso, ci aiuta a evidenziare esempi e buone pratiche sviluppate nel contadina e le ricerche più avanzate.
nostro Paese e grazie anche alla visione imprenditoriale più innovativa della filiera italiana. La Dieta Mediterranea, che, come regime alimentare, è plant-baded, valorizza la biodiversità
Il Presidente della CIA (Agricoltori Italiani Cristiano Fini) ci dice che è indispensabile lavorare delle colture locali come eredità di una storia che ha incrociato semi e frutti provenienti da tutto
insieme per rafforzare il ruolo importante della Dieta Mediterranea, Patrimonio Unescu. Ser- il mondo e ha la buona pratica dell’agricoltura rigenerativa, la quale dovrà e potrà svolgere un
ve diplomazia per distinguere l’eccellenza della produzione Made in Italy. ruolo da protagonista anche nell’ambito delle “nuove” tendenze alimentari.
Dal 2010 la Dieta Mediterranea è stata inserita nella lista del Patrimonio Culturale Immate- OnFoods è la nuova Fondazione che unisce 26 realtà che comprendono prestigiosi istituti di
riale, riconoscendo le pratiche tradizionali, le abilità passate di generazione in generazione in ricerca e universitari del nostro Paese, con l’università di Parma come capofila, affiancati da im-
molti Paesi mediterranei, conservando il senso di appartenenza e continuità. portanti società e cooperative nazionali come Barilla, Sacco System Bolton Food, De Longhi,
La Dieta Mediterranea è più che un semplice elenco di alimenti e valori nutrizionali. Essa è CIRFOOD e Tecnoalimenti.
uno stile di vita che necessita di competenze, conoscenze, tradizioni che concernono la col- La Fondazione opera per contribuire a garantire una nutrizione adeguata per tutti, elaborando,
tivazione, la raccolta, la pesca, l’allevamento, la conservazione, la cucina, ma soprattutto la sempre più, un modello di alimentazione sostenibile, nell’ambito del PNRR e in linea con l’A-
condivisione e il consumo del cibo. genda 2030 dell’ONU.
Mangiare insieme è la base dell’identità culturale e della continuità delle comunità del bacino Francesca Patitucci
Mediterraneo, in cui l’ospitalità, il dialogo interculturale e della creatività si coniugano con il
rispetto del territorio e della biodiversità.
Pertanto, il Patrimonio Culturale della Dieta Mediterranea svolge un ruolo fondamentale nei
riti, nei festival, nelle celebrazioni, negli eventi culturali, riunendo persone di tutte le età e ceti
sociali.
La Dieta Mediterranea, oltre a raggiungere un’identità oltre confine, è diventata un modello
per affrontare, nel prossimo futuro, sfide e obiettivi che lo Sviluppo Sostenibile dell’Agen-
da ONU 2030 e la nuova strategia Farm to Fork Europea, per ridurre gli impatti ambientali
dell’agroalimentare, ci pongono.
La Dieta Mediterranea è una filosofia di vita che nasce dal passato e può accompagnarci verso
un futuro sano, sostenibile e inclusivo.
IL FUTURO SANO E SOSTENIBILE DEL CIBO
Se si continua a sfruttare le risorse allo stesso ritmo di oggi, dato l’aumento di persone che
abitano questo pianeta, entro pochi anni saremmo veramente in gravissime difficoltà.
Prendere consapevolezza che la malnutrizione è legata a mancanza di cibo ma anche l’abbon-
danza di alimenti cattivi e cibi spazzatura può causare rischi di gravi patologie.
Interrogarsi su come assicurarsi un’alimentazione completa e sana significa misurarsi con la
disponibilità del cibo, della qualità, delle tecniche di produzione, cioè della sostenibilità dei
sistemi alimentari su ampia scala per il bene delle future generazioni.
Il Food Report 2023 di Hanni Rutzler, nutrizionista consulente del Zukunfsinstitut di Franco-
forte, fondatrice del Future Food Studio di Vienna, ricercando nuove tendenze alimentari, ha
individuato tre macro- trend del settore che stanno investendo sia i consumi sia le politiche di
produzione: le categorie plant- based, glocalism e regenetative food.
La prima, Plant- based, è dedicata alla scelta di alimenti vegetali, senza escludere alimentari
di origine animale. Una scelta sicuramente più sostenibile volta al consumo di frutta fresca,
verdura, legumi, funghi, erbe e spezie, con l’aggiunta del consumo di alghe, contenenti grande
quantità di vitamine, minerali, oligoelementi e proteine.
Il secondo, è il Glocalism, che nasce in Giappone, come argine al dilagare della globalizzazio-
ne. Ciò significa trovare il giusto equilibrio tra alimenti nostrani e alimentari importati. Consu-
mare prodotti di stagione e a filiera corta è preferibile, assicurandosi che i prodotti importati
garantiscano la sicurezza alimentare.
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