Page 77 - RIVISTA NOIQUI APRILE 2023
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EMAnuEL fATELLO
giorno ho visto la gioia, nonostante la sofferenza, nonostante la sfortuna, nonostante tutto. E
ANCHE NEL CALCIO ESISTE IL SORRISO ho visto una dedizione nei confronti di chi soffre, genuina, spontanea e soprattutto efficace,
un vero esempio di vita. Se tutti imparassimo ad amare meno con le parole e più col cuore, se
In un mondo che corre sempre più in fretta, nel quale la ragione sta quasi sempre dalla parte imparassimo che può bastare anche solo un sorriso per aiutare, se imparassimo che anche un
del più forte e dove la violenza appare un’ineluttabile conseguenza della frustrazione, ecco che pallone può ridare speranza...allora potremmo davvero volare nel cielo della felicità. Non ri-
sedersi un momento, estraniarsi e riflettere risulta non soltanto un qualcosa di benefico, ma di cordo il risultato di quella partita, ma poco importa: Carpineto vinse comunque la partita più
necessario. importante, quella della vita!
Riflettere sulle priorità, su ciò che assume davvero importanza, su quanto risulta labile il con- Ed è questo il bello del calcio: un calcio genuino, fatto di sentimento e di emozioni, capace
fine tra esaltazione e feroce veemenza: il calcio purtroppo ne risulta spesso un esempio lam- anche di unire, rallegrare, far gioire. Come riscopriamo a volte, quando vediamo sventolare il
pante, occasione per molti di scatenarsi e lasciarsi andare, dimenticando lo spirito ludico e tricolore ed il campo si veste di azzurro.
salutare dello sport. La cronaca ci lascia sovente una scia di atti criminali che nulla hanno a che
fare con la magia del pallone, con la tecnica dei suoi interpreti e con la passione dei veri tifosi. Quell'ansia trepidante nell'attesa
Troppe volte il gioco del calcio viene identificato con la violenza, con sfoghi di rabbia repres- reprime anche il respiro che s'affanna
sa, con istinti animaleschi che prendono il sopravvento sulla ragione; penso ai tanti che hanno un popolo t'abbraccia e poi ti osanna
pagato con la vita il loro amore per uno sport. E questi orrori non hanno bandiera, né colore, per dar sostegno e spinta alla contesa;
né giustificazione alcuna. È in situazioni come queste che mi siedo in disparte a pensare, mi ignari di colori e provenienza
aggrappo ad un pensiero positivo, ad un ricordo che profuma di speranza. Gli occhi chiudono s'eleva un solo grido amalgamato,
le loro saracinesche sulle brutture del mondo, per permettere allo sguardo del cuore di aprirsi un inno che nel canto vien pregato
più facilmente: e la mente torna indietro nel tempo, sul campo impolverato di un piccolo paese e assume dell'amore la parvenza.
della provincia romana. Fortunatamente spesso non è sinonimo di sempre ed il calcio può an- L'Azzurro che rimembra cielo e storia
che divenire occasione di speranza e di vita, come mi testimoniò la squadra giovanile del Car- sarà scudo fedele là in battaglia
pineto Calcio. Ricordo una domenica come tante, quando mi recai appunto a Carpineto per capace di portarci nella gloria:
arbitrare una partita di calcio tra ragazzi: notai la presenza di un giovane non incluso nella lista orgoglio smisurato per la maglia
ufficiale della squadra locale. A norma di regolamento non poteva stare lì e chiesi delucidazioni sapremo ricercare la vittoria,
ai dirigenti. L'allenatore mi spiegò che il ragazzo gli venne affidato dal padre con la speranza tifando innamorati per l'Italia!
che potesse aprirsi e socializzare, poiché non parlava e presentava seri problemi ad inserirsi in
qualunque gruppo: la situazione appariva inizialmente molto seria ed i genitori erano davvero Emanuel Fatello
scoraggiati.
La disponibilità di tutta la squadra fu massima ed encomiabile fin dal principio e pian piano il
giovane iniziò ad aprirsi, ottenendo piccoli ma costanti e significativi miglioramenti pur non
potendo giocare a pallone; io stesso potei constatarli rispetto al racconto del mister: era parte-
cipe, collaborativo, interessato, nonostante permanessero ancora delle difficoltà. Ogni esisten-
za assume importanza se relazionata agli altri, non siamo costruzioni isolate, ma mattoni di
un unico edificio; la nostra felicità deriva principalmente da un rapporto con le altre persone.
A questo ragazzo, però, era negata proprio la possibilità di comunicare, ma gli angeli si pre-
sentano sotto molteplici vesti. Questa volta al Signore era piaciuto vestirli con una divisa da
calcio ed armarli di un pallone. Ho visto gli occhi di un giovane brillare come stelle, un sorriso
ingenuo ma così spontaneo da divenire contagioso e soprattutto ho visto la voglia di vivere che
troppo spesso dimentichiamo.
“Gli appagamenti più veri
li ho colti nei supplici occhi
di chi disperato tendeva la mano
implorando un sorriso sincero
e poi rispondeva ridendo:
ricompensa maggiore non c’era
che avrebbe potuto allietarmi”.
Quella palla non rappresentava del semplice cuoio: in quella sfera che rotolava tra polvere
e fango, si raccoglievano sogni, speranze, una nuova possibilità per qualcuno finora vissuto
nell'oblio.
Noi siamo sempre pronti ad imprecare per un'unghia incarnita o per un mal di pancia; quel
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