Page 55 - RIVISTA NOIQUI APRILE 2024
P. 55

DANIELA SONCINA  RITA STANZIONE  IVO TOSTI                                      PASQUALE VULCANO

 QUANDO TU VERRAI  SE VERRAI A PRENDERMI  QUANDO VERRAI                          SO CHE TU VERRAI

 C'è stato il tempo dell’innamoramento,  Quando verrai a prendermi  Ecco tu arrivi imbronciata  E scrivo in versi ciò che detta il cuore,

 del piacere e del pianto.  non scambiarmi con la notte  tra nuvole e nebbie sopite  nel pianto che m'affligge di tristezza,
 Un'Araba Fenice che rinasceva a tuo   né con il giorno  Ti guardo e mi lasci parole  per la perduta gaia giovinezza,

 piacimento.  non credermi un paesaggio in fuga  che in punta di piedi mi doni   nel tempo che fioriva un grande amore.

 Un giorno era estate e come il sole  traccia affogata, nostalgia ferita.  Dove il vento soffia tu vivi
 la pelle bruciavi ed il cuore.  Se verrai a prendermi  in terre e orizzonti lontani  Sui fogli intrisi di malinconia,

 Di colpo era inverno.  non cercare la strada  ad asservire premurosa            parlo di te, mio palpito e respiro,

 Gelate le mani, gli abbracci...  non dare il viso a segnaletiche  un destino che non ti cerca  d'ogni attimo di luce e di sospiro,
 Sgomento.  dimentica i ponti gli aerei  Ed è lontananza un po' amara            di note colme d'ogni melodia.

 Tornavi come tornano i marinai al   le ore di fiori non colti  dove ad ogni alba si spegne

 porto sicuro  i passi non portati ai parchi.  annegato lo sguardo e l'amore     E sotto le onde affogo i miei pensieri,
 o le rondini al nido.  Porta tu il tempo, gli universi reclusi  accecato dai rumori dei passi  parlando all'alba nuova d'ogni giorno,

 Giorni di tiepida primavera  la sponda e il precipizio.  che tu per fuggirmi farai  ed al tramonto in sprazzi rossi intorno,

 di carezzevole vento,  Porta la musica  Tempo richiama il tuo tempo             all'eco che riporti i giorni veri.
 di nuove foglie  quella che ci ha trafitti  muta in silenzio le parole

 brillanti di meraviglie,  senza veli, senza altro che noi.  che diventino cenere le illusioni  E penso a te nel gioco della vita,

 di saziate voglie.  Avrò il tulle dell’ultima volta  e che si spenga quel filo di luce  nella tempesta che ha disperso al vento

 Da esperto illusionista,  scintilla al buio  Ecco tu arrivi io parto            il sogno a cui m'aggrappo ogni momento,
 improvvisamente,  e il buio assorto nitido a te solo.  e affogo nell'onda del mare  con l'anima angosciata e ormai smarrita.

 svanivi,  Non cercarmi più in là,  ogni residuo d'amore

 con te portavi fiducia e sogni   sto danzando da sempre  Nella danza delle onde  Ma SO CHE TU VERRAI per starmi accanto

 nuovamente infranti.  sulla tua vena  spengo in silenzio I sospiri              da quel lontano lido dell'oblio,
 Quando tornerai,  che fa rintocchi e brucia.  Ombrosa te ne vai                 dove volasti il giorno dell'addio,

 sicuro di trovare le stesse guance da   Sto nell’angolo della tua palpebra  e nel deserto scompari  lasciandomi da solo nel rimpianto

 baciare,  nel piccolo neo sull’orecchio
 braccia arrese alle tue pretese,  sulla lingua dove chiami.                     e dolcemente stenderai la mano

 più nulla troverai.  Ho mosso le note                                           con la carezza in sogno piano piano,

 Bambina ferita è diventata donna.  sapendo che tu le toccavi.  LORETTA ZOPPI
 Stupito, piangerai su inganno svelato,                                          un attimo ad accogliere il sospiro,

 corde recise.  QUANDO TORNI
                Quando torni, davanti a un buon caffè,                           nel brivido che emana il tuo respiro!


 AURELIO ZUCCHI  sempre mi offri eterne pulsazioni,

 QUANDO COSÌ DOVESSE LEI ARRIVARE  Storie mi narri, incontri tuoi per me
 Col rischio di tritar notti d’incanto  che annuncino l’addio e per   finiti in fretta e privi di emozioni.

 emerse nel guado di una lunga   sempre

 estate  a tenebre, assassine puntualmente.  Quando ritorni mi trovi impreparata
 o almeno di un promettente   Quando così dovesse lei arrivare,  ché senza cuore io vivo eternamente,

 inverno,  cancellerò le mille mie paure  ma tu ripulsi, nella tua gabbia amata,

 quando così dovesse lei arrivare,  e di queste geometrie gli acuti  tra i miei polmoni, ti muovi egregiamente.

 alba fiammante aspetterò paziente. che mai allargo così come vorrei.
 Deve esser - lei - titana affezionata, Quando così dovesse lei arrivare,  Tu disfi e fai, poi disfi nuovamente,

 longeva al punto tal da soppiantare diventerò il più infallibile dei   ogni matassa imbrogli per scappare

 mattino, pomeriggio e sera   pescatori  e quando torni, sei un tonfo prepotente
 insieme,  252  un pugno chiuso pronto a governare.

 senza pietà, seppur con rivelato   e senza esche e senza reti me ne

 garbo.  uscirò  Ed io obbedisco, ancella del mio cuore,
 Ammesse da natura sconosciuta,  a catturar con mano le mie   tutto patisco e vivo di perdono,

 dovrà dotarsi d’eclatanti luci  prede…  perché, quando ritorni, ritorna il mal d'amore
                ed al delirio più folle mi abbandono.





 54   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                        periodico mensile del gruppo NOIQUI                            55
   50   51   52   53   54   55   56   57   58   59   60