Page 37 - RIVISTA APRILE 2025
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RIVISTA NOIQUI APRILE 2025     https://www.youtube.com/@noiqui/featured


                ZUCCHI AURELIO
                FINO A SCOPPIARE AL PRIMO SENO NUDO
                                                              e ci scaldammo al fuoco dei respiri.
                Soltanto dopo avere apparecchiato
                il dubbio desco dove assaporarci,             Un qualche inopportuno crepitio
                le voci nostre affidate a un filo             capace fu di farci immaginare
                fissaron finalmente quell’incontro.           chissà quali fantasmi, complici o
                                                              guardoni.
                Ingenuità in pasto al primo amore,            Eppur, terrore noi non conoscemmo.
                in balia di un sogno certo ardito
                e col timor ch’attanagliava i cuori           Le nostre mani ad esplorar sentieri
                ci vedemmo davanti a quel portone.            e gli occhi a fare tuffi dentro gli occhi,
                                                              non si curarono del toccar capelli
                In quel meriggio scelto assai con cura, o del guardare vivo un sogno predato-
                primavera reclamava ammirazione               re.
                tra le azalee a colorar balconi
                e dentro i volti dei bambini in strada.       Poi, figli prediletti di quell’ora,
                                                              l’accostar le labbra i battiti dimenò.
                Ma noi entrammo, senza far rumore,            Quel mai troppo lungo bacio decretò
                e, piano dopo piano, tra mille pulsa-         amore
                zioni                                         riempiendo due cuori di nettare subli-
                guardammo sempre in su la nostra              me.
                meta
                intanto che le gambe sue scorgevo.            Gonfiò le fantasie del futuro
                                                              fino a scoppiare al primo seno nudo.
                In alto, paradiso ed abbaino
                lasciavano la scena al surreale.              (Autobiografico)
                Toccammo il freddo di scalini lisi








                CANNAVÒ FRANCESCA
                AI CONFINI DEL MONDO


                Oltre quell’orizzonte c’e’ il tuo sguardo,
                tu che sei andato via senza un addio,
                la tua voce soave echeggia sul mare infinito,
                essenze di forme sovrastano l’abisso,
                nell’aria odore di fiori, di te, del tuo sbocciare nei miei pensieri.
                Vorrei viaggiare oltre il tempo,
                oltre il mare e far risorgere quel nostro amore e l’ultimo bacio,
                ma restano solo ricordi sul fremito di un’onda,
                il mio respiro si confonde con l’aria limpida e si tinge di salsedine,
                tu oltre quella luce ai confini del mondo,
                mentre io ad osservare il mio mare in tempesta e il buio nel mio cuore.








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