Page 22 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2023
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francesca patitucci



                                                                                                                                                                             colto nel bosco sacro della dea Strenia (da cui la parola “strenna”), venendo poi donato alle
                                LA STRENNA DI NATALE: ORIGINI                                                                                                                persone care come augurio di prosperità e di abbondanza.


                                                                                                                                                                             Secondo un’altra teoria, che vede nel Natale un evento chiaramente commerciale, lo scambio
                Strenna è un nome latino, utilizzato nel senso di dono augurale già nel commiato di Virgi-                                                                   di doni pare sia stato “inventato” a metà del XIX secolo, incentivato dalla stessa borghesia

                lio e da Dante -e se mai non furo strenne / che fosser di piacere a queste iguali-                                                                           che, ai subalterni, faceva doni piccoli ma simbolici, allontanando la percezione della diversità

                Fin dal 1938, nel Dizionario dei Sinonimi, Tommaseo registra Strenna come il nome dato                                                                       di ceto.
                a "certi almanacchi, non tanto per rinfrescare un'antica voce latina e italiana, quanto per                                                                  Oggi c’è tanto marketing intorno, che fa leva soprattutto sui più piccini.

                imitare (solito vezzo, peste d'Italia) les étrennes di Francia"»                                                                                             Ma, sicuramente, la strenna per accomunare e riunire è quella parte sana di questa usanza.

                L’usanza viene tramandata dai tempi dell’Antica Roma che prevedeva lo scambio di doni                                                                        Ai giorni nostri, e soprattutto in ambito lavorativo, il regalo tradizionale resta la più cono-
                augurali, durante i Saturnalia, le festività romane che si svolgevano dal 17 al 23 dicembre,                                                                 sciuta cesta natalizia piena di prodotti tipici del territorio e prodotti ricercati.

                in onore del dio Saturno. Il termine deriva dal latino strēna, vocabolo, probabilmente di                                                                    Un tempo le nostre nonne confezionavano ceste con prelibatezze fatte con le proprie mani:

                origine sabina, con il significato di "regalo di buon augurio".                                                                                              conserve, marmellate, ninnoli elaborati per compiacere personaggi illustri, quali il medico di
                Già Tito Tazio, fu per primo a cogliere, quale buon auspicio per il nuovo anno, il ramo-                                                                     famiglia e il sindaco del paese.

                scello di una pianta (arbor felix) posta nel bosco sacro alla dea Strenia, dalla quale derivò il                                                             Oggi, se non si vuole scadere nella trovata commerciale, è auspicabile scegliere prodotti arti-
                termine strenae per i doni di vario genere, anche monete, da scambiarsi nelle festività dei                                                                  gianali o a chilometro zero.

                Saturnalia.                                                                                                                                                  E per riconoscere un cesto non “wow”, la prima parola d’ordine sarà “fresco” e con prodotti

                Nel modo dell’editoria, la strenna era una raccolta di componimenti in prosa e poesia che                                                                    specifici e territoriali, meglio se “genuini”.
                veniva messa in vendita a Capodanno. Da questa usanza ne deriva la definizione "strenne                                                                      La seconda parola d’ordine sarà “fantasia”. Il via a saponi, candele, liquori, dolci, passando poi

                editoriali" o "libro strenna" per le pubblicazioni inserite sul mercato nella prima settimana                                                                a prodotti equosolidali, formaggi nostrani, pandolci, salumi stagionati, passito e vini d’anna-

                di dicembre, al fine di fungere da regalo tradizionale per le festività natalizie.                                                                           ta.
                In alcuni paesi della Lunigiana si definiva "fare la strenna" l'uso dei bambini di andare nel                                                                La tradizione delle vera strenna è quella fatta col cuore.

                giorno di Capodanno a bussare alle porte delle case e di recitare la breve strofa "Buongior-

                no e buon anno, fatemi la strenna per tutto l'anno" o anche "Buon anno e buondì, fatemi                                                                      La conoscenza dell'America porta con sé la storia di San Nicola, meglio conosciuto come
                la strenna per tutto il dì". A questo saluto gli adulti donavano dolcetti, mandarini, frutta                                                                 Babbo Natale o Santa Claus, un uomo buono e panciuto, vestito di rosso con lunga barba

                secca, cioccolata o qualche spicciolo ai bambini.                                                                                                            bianca, che porta regali ai bambini che si sono comportati bene. Anche qui però è da preci-


                                                                                                                                                                             sare che il primo Santa Claus realmente esistito è del III secolo dopo Cristo. A quel tempo
                Nell'Ottocento la strenna si afferma come genere editoriale di largo successo. Il termine                                                                    Nicola, vescovo di Myra, provincia dell’impero bizantino, era solito fare regali a sorpresa ai

                strenna era stato utilizzato già nel 1611 da Keplero che aveva inviato ad un amico il volu-                                                                  poveri, nascondendoli nelle scarpe che loro gli lasciavano davanti alla porta. Le iconografie

                metto Strena seu de nive sexangula con il quale spiegava il mistero della simmetria esa-                                                                     ce lo presentano come un signore barbuto e vestito con un lungo mantello verde e diverrà poi
                gonale dei fiocchi di neve.                                                                                                                                  familiare anche grazie alla rappresentazione letteraria che ne fa Charles Dickens nel "Canto

                Nel 1823 presso l'editore inglese Ackermann fu pubblicato Forget me not , un keepsake,                                                                       di Natale".

                ossia un libro dono, che poi ispirò le successive pubblicazioni inglesi.
                Anche in Francia inizia, nel 1823, con la pubblicazione delle Tablettes romantiques dell'e-                                                                  DONARE

                ditore Persan e degli Annales romantiques di Urban Canel nel 1825; negli anni successivi                                                                     Che si chiami strenna, che si chiami cesto natalizio, che si chiami dono natalizio, la cosa certa

                furono diffusi volumetti con titoli che ricordavano le pietre preziose o i fiori. Nel 1832 a Mi-                                                             è che il senso del “donare” con affetto e sincerità, durante questa festa sacra e magica, quale è
                lano uscì il Non ti scordar di me edito dai fratelli Vallardi nel 1835 Carlo Canadelli  stampa                                                               il Natale, sia lo spirito che muove tale esigenza, a prescindere dal valore stesso del dono.

                Il Presagio. Ricordo di letteratura giovanile, mentre in Toscana, nel 1839, fu pubblicata                                                                    Scambiarsi la strenna sotto l’albero è un momento che va al di là dell’atto materiale, perché è

                La viola del pensiero. Nel 1845 Carlo Tenca, recensì, in modo ironico e polemico, la for-                                                                    un atto d’amore che unisce e avvicina agli altri; pertanto, che non si perda mai la vera moti-
                tuna di questo nuovo genere, esprimendo scarsa stima per tali pubblicazioni che erano ri-                                                                    vazione di questa usanza, lasciando fuori consumismo e “doverosi gesti”, puramente formali,

                uscite ad influenzare le scelte degli autori, editori e lettori del periodo. Il declino di questo                                                            che lasciano il tempo che trovano.

                genere ha inizio con il nuovo secolo.                                                                                                                        Buon Natale a tutti e che la strenna comune sia una pace ritrovata, in un mondo percosso da
                Le strenne erano inizialmente prodotti di lusso, per una privilegiata fascia di lettori bene-                                                                troppo male.

                stanti; Successivamente, per tutto l'Ottocento, questi volumetti saranno stampati in una

                forma tipografica più modesta, raggiungendo, in tal modo, un pubblico più ampio.



                LA STRENNA DI NATALE

                Il Natale si avvicina, è necessario pensare a un bel regalo. Ma perché questo bisogno di
                scambiarci doni?

                Ha inizio con le strenne dei Romani l’usanza che, ogni anno, rende il nostro portafoglio

                più leggero…
                In quell’epoca storica, il primo del mese di gennaio, un ramoscello d’alloro o di ulivo veniva






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