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francesca patitucci
colto nel bosco sacro della dea Strenia (da cui la parola “strenna”), venendo poi donato alle
LA STRENNA DI NATALE: ORIGINI persone care come augurio di prosperità e di abbondanza.
Secondo un’altra teoria, che vede nel Natale un evento chiaramente commerciale, lo scambio
Strenna è un nome latino, utilizzato nel senso di dono augurale già nel commiato di Virgi- di doni pare sia stato “inventato” a metà del XIX secolo, incentivato dalla stessa borghesia
lio e da Dante -e se mai non furo strenne / che fosser di piacere a queste iguali- che, ai subalterni, faceva doni piccoli ma simbolici, allontanando la percezione della diversità
Fin dal 1938, nel Dizionario dei Sinonimi, Tommaseo registra Strenna come il nome dato di ceto.
a "certi almanacchi, non tanto per rinfrescare un'antica voce latina e italiana, quanto per Oggi c’è tanto marketing intorno, che fa leva soprattutto sui più piccini.
imitare (solito vezzo, peste d'Italia) les étrennes di Francia"» Ma, sicuramente, la strenna per accomunare e riunire è quella parte sana di questa usanza.
L’usanza viene tramandata dai tempi dell’Antica Roma che prevedeva lo scambio di doni Ai giorni nostri, e soprattutto in ambito lavorativo, il regalo tradizionale resta la più cono-
augurali, durante i Saturnalia, le festività romane che si svolgevano dal 17 al 23 dicembre, sciuta cesta natalizia piena di prodotti tipici del territorio e prodotti ricercati.
in onore del dio Saturno. Il termine deriva dal latino strēna, vocabolo, probabilmente di Un tempo le nostre nonne confezionavano ceste con prelibatezze fatte con le proprie mani:
origine sabina, con il significato di "regalo di buon augurio". conserve, marmellate, ninnoli elaborati per compiacere personaggi illustri, quali il medico di
Già Tito Tazio, fu per primo a cogliere, quale buon auspicio per il nuovo anno, il ramo- famiglia e il sindaco del paese.
scello di una pianta (arbor felix) posta nel bosco sacro alla dea Strenia, dalla quale derivò il Oggi, se non si vuole scadere nella trovata commerciale, è auspicabile scegliere prodotti arti-
termine strenae per i doni di vario genere, anche monete, da scambiarsi nelle festività dei gianali o a chilometro zero.
Saturnalia. E per riconoscere un cesto non “wow”, la prima parola d’ordine sarà “fresco” e con prodotti
Nel modo dell’editoria, la strenna era una raccolta di componimenti in prosa e poesia che specifici e territoriali, meglio se “genuini”.
veniva messa in vendita a Capodanno. Da questa usanza ne deriva la definizione "strenne La seconda parola d’ordine sarà “fantasia”. Il via a saponi, candele, liquori, dolci, passando poi
editoriali" o "libro strenna" per le pubblicazioni inserite sul mercato nella prima settimana a prodotti equosolidali, formaggi nostrani, pandolci, salumi stagionati, passito e vini d’anna-
di dicembre, al fine di fungere da regalo tradizionale per le festività natalizie. ta.
In alcuni paesi della Lunigiana si definiva "fare la strenna" l'uso dei bambini di andare nel La tradizione delle vera strenna è quella fatta col cuore.
giorno di Capodanno a bussare alle porte delle case e di recitare la breve strofa "Buongior-
no e buon anno, fatemi la strenna per tutto l'anno" o anche "Buon anno e buondì, fatemi La conoscenza dell'America porta con sé la storia di San Nicola, meglio conosciuto come
la strenna per tutto il dì". A questo saluto gli adulti donavano dolcetti, mandarini, frutta Babbo Natale o Santa Claus, un uomo buono e panciuto, vestito di rosso con lunga barba
secca, cioccolata o qualche spicciolo ai bambini. bianca, che porta regali ai bambini che si sono comportati bene. Anche qui però è da preci-
sare che il primo Santa Claus realmente esistito è del III secolo dopo Cristo. A quel tempo
Nell'Ottocento la strenna si afferma come genere editoriale di largo successo. Il termine Nicola, vescovo di Myra, provincia dell’impero bizantino, era solito fare regali a sorpresa ai
strenna era stato utilizzato già nel 1611 da Keplero che aveva inviato ad un amico il volu- poveri, nascondendoli nelle scarpe che loro gli lasciavano davanti alla porta. Le iconografie
metto Strena seu de nive sexangula con il quale spiegava il mistero della simmetria esa- ce lo presentano come un signore barbuto e vestito con un lungo mantello verde e diverrà poi
gonale dei fiocchi di neve. familiare anche grazie alla rappresentazione letteraria che ne fa Charles Dickens nel "Canto
Nel 1823 presso l'editore inglese Ackermann fu pubblicato Forget me not , un keepsake, di Natale".
ossia un libro dono, che poi ispirò le successive pubblicazioni inglesi.
Anche in Francia inizia, nel 1823, con la pubblicazione delle Tablettes romantiques dell'e- DONARE
ditore Persan e degli Annales romantiques di Urban Canel nel 1825; negli anni successivi Che si chiami strenna, che si chiami cesto natalizio, che si chiami dono natalizio, la cosa certa
furono diffusi volumetti con titoli che ricordavano le pietre preziose o i fiori. Nel 1832 a Mi- è che il senso del “donare” con affetto e sincerità, durante questa festa sacra e magica, quale è
lano uscì il Non ti scordar di me edito dai fratelli Vallardi nel 1835 Carlo Canadelli stampa il Natale, sia lo spirito che muove tale esigenza, a prescindere dal valore stesso del dono.
Il Presagio. Ricordo di letteratura giovanile, mentre in Toscana, nel 1839, fu pubblicata Scambiarsi la strenna sotto l’albero è un momento che va al di là dell’atto materiale, perché è
La viola del pensiero. Nel 1845 Carlo Tenca, recensì, in modo ironico e polemico, la for- un atto d’amore che unisce e avvicina agli altri; pertanto, che non si perda mai la vera moti-
tuna di questo nuovo genere, esprimendo scarsa stima per tali pubblicazioni che erano ri- vazione di questa usanza, lasciando fuori consumismo e “doverosi gesti”, puramente formali,
uscite ad influenzare le scelte degli autori, editori e lettori del periodo. Il declino di questo che lasciano il tempo che trovano.
genere ha inizio con il nuovo secolo. Buon Natale a tutti e che la strenna comune sia una pace ritrovata, in un mondo percosso da
Le strenne erano inizialmente prodotti di lusso, per una privilegiata fascia di lettori bene- troppo male.
stanti; Successivamente, per tutto l'Ottocento, questi volumetti saranno stampati in una
forma tipografica più modesta, raggiungendo, in tal modo, un pubblico più ampio.
LA STRENNA DI NATALE
Il Natale si avvicina, è necessario pensare a un bel regalo. Ma perché questo bisogno di
scambiarci doni?
Ha inizio con le strenne dei Romani l’usanza che, ogni anno, rende il nostro portafoglio
più leggero…
In quell’epoca storica, il primo del mese di gennaio, un ramoscello d’alloro o di ulivo veniva
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