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FERDINANDO CAPUTI TRA MITOLOGIA E LEGGENDA
c’Era una volta
l’Egitto
la grandE sfingE
di giZa - (sEsta partE)
MISTERIOSO CUSTODE DI GRANDI SEGRETI
La Grande Sfinge oggi fa bella mostra di sé nella piana di Giza e viene visi-
tata dai numerosi turisti che si recano in Egitto. Forse aveva, con le tre pira-
midi, lo scopo di stupire ed incutere timore e riverenza nei rappresentanti dei
paesi stranieri che andavano ad omaggiare il faraone di turno. Ma forse non è
proprio così. Se ci addentriamo nella letteratura antica scopriamo che le cose
andarono diversamente. Riporto una curiosità molto strana ed interessante,
noi oggi restiamo incantati dalla imponenza della Sfinge anche perché siamo
in grado di ammirarla in tutta la sua ampiezza. Stranamente però nell'anti-
chità la Sfinge non veniva mai citata, la Bibbia ci parla molto dell'Egitto, da
Giuseppe visir ebreo che fa arrivare la sua famiglia fino al Delta, a Mosè che
con Aronne lotta contro i maghi del faraone fino a portare fuori il suo popolo
dal paese, la Bibbia descrive molti particolari dell'Egitto senza però scende-
re troppo nei dettagli, possiamo però immaginare che non avrebbe almeno
citato una statua così appariscente? Nulla sulla Sfinge, la Bibbia tace. Così
come tacciono i vari storici greci che pure descrissero le meraviglie del paese,
Erodoto, che all'epoca di Cambise, percorse l'intero Egitto fino ad Assuan e
che nel II libro delle sue “Storie” ci presenta un resoconto molto dettagliato
di ciò che aveva visto, lui che fu testimone del fatto che la Grande Piramide
possedeva ancora tutto il suo bianco rivestimento di fine calcare, prima che
tutto fosse asportato durante quindici secoli di saccheggi per la costruzione
del Cairo. Di tutto ciò che vide, Erodoto fornisce una dettagliata descrizione
dei luoghi, dei paesaggi, delle usanze popolari e delle tradizioni dell'Egitto,
sottolineando in particolare le funzioni del fiume Nilo. In nessuno dei suoi
passi compare la Sfinge. Manetone, del quale purtroppo possediamo solo
frammenti della sua opera “Aigyptiaka”, attinta alle fonti indigene, poi ri-
presa da altri storici e scrittori classici quali Giuseppe Flavio, Eusebio, Giu-
lio Africano ed altri, ebbene nella sua opera Manetone non fa alcun accenno
alla Sfinge. Diodoro Siculo, autore di una monumentale storia universale,
la “Bibliotheca Historica”, come pure Strabone, nella sua “Geographia” e
nella “Storia Universale” non citano mai la Sfinge. Ce ne parla Plinio il Vec-
chio nel I secolo d.C. nella sua “Storia Naturale” il quale afferma. <<.........
di fronte alle piramidi si trova la Sfinge, opera ancor più straordinaria.........
considerata una divinità.........essi (gli egizi) la credono la tomba del re Har-
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