Page 20 - RIVISTA NOIQUI FEBBRAIO 2023
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fRAnCEsCO D’AngIO’ abbinare musica e parole in forma compiuta, dando alla forma canzone, per l'appunto, la con-
L'OTTIMISTA NELL'ANGOLO notazione di un'opera letteraria senza sfigurare affatto nei confronti di quest'ultima.
“LA NOSTALGIA” E seppure chi li aveva preceduti appariva come più “leggeri” e dotati “soltanto” di una bella
Si è conclusa da qualche settimana la cosiddetta manifestazione canora più importante dell'an- voce, gli stessi potevano comunque dirsi artisti con la dignità di chi aveva imparato a cantare o
no, ovvero il Festival della canzone italiana in quel di San Remo. suonare uno strumento dopo anni di gavetta, senza potersi avvalere di nessuna “scorciatoia”
Dunque, rileggiamo un po'...”manifestazione canora più importante dell'anno...Festival della televisiva.
canzone italiana...in quel di San Remo...”, Sapevano cantare, sapevano suonare uno strumento, ed in diversi sapevano anche leggere uno
mi sa che l'unica cosa corretta in queste frasi sia la collocazione geografica dell'evento canoro, spartito. Ma vi sembrano particolari secondari per un cantante, per chi suona uno strumento,
e dunque, San Remo. queste cose?
Per chi o per cosa può essere ancora importante in questo terzo millennio un programma te- In questo terzo millennio invece, pare quasi di sì, pare quasi che la cosa più importante sia met-
levisivo con un sottofondo distrattamente e superficialmente musicale? Finanche le guerre e le tersi una “piuma nel sedere” (parole di Francesco Guccini che per la verità ha usato un altro
calamità naturali vengono fagocitate rapidamente, e quindi, sul serio vogliamo credere ad una termine) per cantare, o meglio per muovere le labbra davanti ad un microfono simulando il
importanza tale da riservargli un'attenzione maggiore e più duratura degli avvenimenti su citati? canto, il primordiale strumento umano. E poco importa se si stona, se non si va a tempo, e se
Non credo che si possa essere così fondamentalmente ingenui, e che in buonissima sostanza quello che viene fuori non sa di nulla; distante molte note dalla bella musica. Tralasciando poi
si tratti di un ottimo affare da un punto di vista meramente commerciale, per gli inserzionisti la qualità compositiva del brano, più autori per un brano di pochi minuti, e per di più mediocre
pubblicitari che in cinque giorni vedono i loro spot passare per gli occhi e le orecchie (forse quando va bene.
distratte) di milioni di spettatori (almeno è ciò che riferiscono). Ovviamente l'ottimo affare è Gli autori citati poc'anzi, definiti per semplificazione “cantautori”, si sono sempre rifiutati di
anche per la RAI, che incassa i suoi bei soldini, e per tutti gli addetti ai lavori ad esso collegati. “concorrere” in quel di San Remo quale festival canoro (tranne rarissime eccezioni), e non
Ed in tutto ciò, la musica, che ruolo riveste? Ed è paradossale porsi una simile domanda di- credo che si sia trattato sempre e soltanto di una questione di snobismo, ma piuttosto un voler
squisendo di una manifestazione canora, eppure, non lo è per nulla. rimarcare la grande differenza di “approccio” all'arte della musica.
Per più di settant'anni il Festival di San Remo si è fregiato di un titolo che poteva corrispon- Ordunque, in tale terzo millennio, non ci sarebbe neanche da correre tale rischio, perché di au-
dere al vero (un vero mai del tutto esaustivo da un punto di vista meramente musicale) forse tori di così notevole spessore, non ve ne sono quasi per nulla. Se fosse anche possibile mettersi
fino a una quarantina di anni fa, ma oggi, musicalmente parlando, qual è il suo reale apporto? a cercarli con il lanternino, credereste voi di poter scovare un altro Fabrizio De André? O un
E soprattutto, che musica stiamo ascoltando (?). Quella ammassata in cinque serate di show Lucio Dalla, senza fare ulteriori nomi per non mancare di rispetto a nessuno.
televisivo, è l'attuale musica italiana? Le fasce d'età che più di altre ascoltano musica, apprez- Possiamo dunque affermare con una buona percentuale di verità, che non si tratta “soltanto”
zano quel tipo di suoni? La cosiddetta musica liquida, quella che si ascolta e si può scaricare di nostalgia?
dalle piattaforme in rete, e che ha in buona parte sostituito il supporto fisico, il vecchio e caro Come suol dirsi, ai posteri l'ardua sentenza, nel frattempo vi lascio qualche verso del testo di
vinile, caro soprattutto a coloro che sono nati abbondantemente nel secolo scorso, come chi una canzone di uno degli autori menzionati (ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta), e fatemi
vi scrive, ha davvero bisogno di San Remo? O per meglio dire: si legittimano a vicenda, come sapere se qualcosa di simile, o anche lontanamente assimilabile, riuscite a ritrovarlo tra le note
sostenuto in passato, ed oggi più che mai? che ci girano intorno.
Ora, sappiamo bene che ogni epoca o periodo storico che dir si voglia, subisce una operazione P.s.: Cantarvela non sarebbe possibile, ed onestamente, ve lo sconsiglio anche.
di comparazione inevitabile con ciò che lo ha preceduto. E se procediamo a ritroso nella nostra Grazie, e alla prossima.
tradizione musicale popolare, non possiamo dimenticare che le nostre origini sono nel melo-
dramma, che non vuol dire soltanto “La prima alla Scala”, ma fior di compositori quali Verdi,
Puccini, Bellini, Rossini, ed altri non meno importanti. La loro arte compositiva si avvaleva poi “CANTO DEL SERVO PASTORE”
dei cosiddetti librettisti che erano i “parolieri” dell'epoca. Insomma, loro componevano la mu- F. De André/M. Bubola
sica, la melodia, ed altri le parole. La melodia, per l'appunto, il bel canto che ci ha reso famosi
in tutto il mondo. Partendo dunque dal melodramma, dalla sua messa in scena, si giunge via Dove fiorisce il rosmarino c'è una fontana scura
via alla forma “canzone”. Ovviamente il discorso andrebbe articolato meglio e condotto con dove cammina il mio destino c'è un filo di paura
criteri più precisi e meticolosi, ma a parte questo, quello che mi preme sottolineare è il percor- qual è la direzione nessuno me lo imparò
so di crescita che la nostra tradizione musicale ha compiuto in questi ultimi due secoli, senza qual è il mio vero nome ancora non lo so.
spingersi ancora più indietro, che pare essersi arrestato al secolo scorso, se analizziamo la cosa
da un punto di vista strettamente artistico/compositivo di un certo spessore. Quando la luna perde la lana e il passero la strada
Se dunque facciamo una comparazione tra gli ultimi due secoli precedenti all'attuale, non quando ogni angelo è alla catena ed ogni cane abbaia
possiamo non riconoscere una notevole produzione di capolavori musicali ognuno con le sue prendi la tua tristezza in mano e soffiala nel fiume
precise caratteristiche. Capolavori frutto di impegno e studio, di applicazione sullo strumento. vesti di foglie il tuo dolore e coprilo di piume.
Possiamo spingere questa comparazione in senso positivo, fino alla nascita della musica d'au-
tore, almeno per quel che ci riguarda, tralasciando per necessità di spazio, gli altri generi mu-
sicali internazionali, come il pop di origine anglosassone, o il jazz di matrice afro americana.
Un giovane che negli anni settanta/ottanta, si ritrovava ad ascoltare un De André, un Dalla,
un De Gregori, o un Guccini, e via discorrendo, non poteva che amare quegli artisti, capaci di
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