Page 23 - RIVISTA NOIQUI FEBBRAIO 2023
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dAL sOCIAL

 MARzIA CECChI
                  CAThERInE DEMERsOn
 È proprio vero che "mai dire mai". Non si puo' ipotizzare il nostro comportamento inerente   EMPATIA

 a situazioni future e soprattutto "anomale". L'altro ieri ho regalato, senza alcuna richiesta da
 parte dell'interessata, una ricarica telefonica a una "puttana". E uso questo termine non a caso,   È un filo di cristallo tra due cuori amici,

 perché' prostituta sarebbe troppo elegante, dato il soggetto in questione e non renderebbe   le gioie e i tormenti vanno e vengono tra di loro,

 bene l'idea. Se me lo avessero detto mi sarei fatta una bella risata... io che con personaggi simili   si prestano un orecchio attento e benedetto
 alzo non solo muri, ma trincee, reticolati e campi minati. E invece... eccomi qua. Come mi è   dalla loro vicinanza, ogni giorno rafforzato.

 venuta... chi lo sa? (Ariecco il mio adorato Vasco). E invece credo di saperlo. Nel letto accanto   Si confidano i loro mali,

 a quello di mia madre, ti vedo da giorni un fagottino fatto di ossa, avvolto su se stesso, del   le loro preoccupazioni,
 peso approssimativo di poco più di 35/40 chili. Viso solcato da strisciate di vita, pelle senza   le loro speranze,

 il minimo ricordo di un colorito... e occhi semichiusi. Età approssimativa, e poi confermata   Il loro cuore è spalancato, nella fiducia lo espongono

 di 85 anni, perennemente in silenzio, abbandonata e dimenticata dal resto del mondo e poco   sono trasparenti e i loro segreti depositano,
 considerata anche dal personale infermieristico. Niente sul comodino, nessuno che venga a   ognuno ascolta l'altro,

 trovarla. La confronto con mia madre, un mini supermercato a disposizione e circondata di   felice di ricevere
 amore e di continue visite di parenti e amiche... e... mi si stringe il cuore. Non posso trattener-  dolori, prove, domande e paure,   fRAnCEsCA AnCOnA

 mi dall'avvicinarmi, dopo qualche giorno e scambiarci qualche parola, farle una carezza e darle   come un tesoro sacro,   NON ABITO

 la metà di tutte le golosità che porto a mia madre. Poi qualcuno mi dice chi e', cosa ha fatto   come fieri consolatori,   Si sciolgono i continenti
 e mi consigliano di starle alla larga. Troppo tardi. Mi viene in mente il suo nome, era famosa   e cercare di guarire ferite e ferite.   e forse ho colpa io

 nella mia città.... era "roba" per poveri e disperati. Una sciagurata, in giro col motorino a rac-  Ma quando uno è muto,   ché non v'ho messo fiamma

 cattare altri disperati come lei, sempre ubriaca e in vena di liti. Sembra impossibile nel vederla   quando la sua anima è sigillata per sempre,   a rinsaldarne gli orli
 ora, ridotta ad un cencio da spolvero sporco e gettato da una parte in attesa di scegliere se   senza mai trasmettere nulla,

 lavarlo... o buttarlo proprio via. Ricordo, però, quanto fosse amante degli animali e quanto si   il cristallo si appanna, tutti sono soli.  Per opera di un incubo

 fosse prodigata per curarli o per trovare loro una sistemazione adeguata. Penso che forse quei       non posso riapparire
 pochi soldi racimolati, in buona parte siano andati proprio a favore loro... e questo già è un       ché restan solo sbiaditi

 bel punto a suo favore.  annALInDA DE TOffOL                                                         i nomi sui cartelli

 Poi... mi sento chiamare da una vocina sommessa:" Signora, scusi, eh, lei che e' tanto gentile   Ti ho immaginato
 me lo farebbe un favore?"  camminare sulla battigia                                                  Diari arredi scarpe

 -Se posso, ben volentieri-  mani nelle tasche                                                        slegati per misura

 "Me la farebbe una ricarica telefonica se le scrivo il numero? Prenda la mia borsa, per cortesia   e pensieri al vento.  ad impedirmi il passo
 e me l'allunghi che le cerco i soldi". Le consegno la borsa, tira fuori un pezzetto di carta e una   Ho visto gabbiani  o il volo del ritorno

 penna, me li porge con delicatezza e mi detta il suo numero, poi la viviseziona…ma non c’è   alzarsi in volo

 che un documento, la tessera sanitaria e un borsellino completamente vuoto. Non convinta   sorvolare l’onda   Questa terra mi scrive
 mi chiede di darle un'ulteriore occhiata io, ma.... stesso risultato.  e poi tornare sulla terra ferma  una lettera che è l'ultima

 -Non c’è nulla signora, mi dispiace-  nell’alba di un nuovo giorno.                                  mentre impacchetto il giorno

 "Ah, non fa niente, grazie. Vorrà dire che aspetterò che me li porti mio figlio domani". So          per un altro trasloco
 che non è possibile, suo figlio si è sempre fatto mantenere da lei, figuriamoci... e poi va così   Ho visto la mia immagine

 di rado a farle visita.  riflessa nel ricordo di un tempo                                            Ma non ci metto chiodi
 Sono uscita e sono andata a fare la ricarica a mia madre, ma quando sono stata li' mi sono   e l’oggi centellinare   nella cassetta verde

 detta": Perché no??? Per cortesia.... me la faccia anche per questo numero". Poi ho chiamato al   nuove emozioni.  perché alle mie pareti

 cellulare mia madre, perché' le dicesse che avrebbe potuto farla tranquillamente quella telefo-  Ho ascoltato il canto dell’anima   non ci vorrò cornici
 nata che le stava tanto a cuore e..... mi sono sentita BENE come non mi succedeva da tempo.  mentre l’eco scolpiva i tuoi passi

 Ieri l'ho rivista, mi ha ringraziato e mi ha detto che me li avrebbe restituiti quanto prima. -   e ripeteva i nostri nomi.  La casa nuova avrà

 Non ci pensi neppure, in fondo lei non mi aveva chiesto nulla- le ho risposto- Piuttosto c’è         solo anarchici cieli
 una cosa che potrebbe fare per me. Se la sentirebbe di raccontarmi la sua storia... fidandosi   Torneranno le rondini   per appenderci gli occhi

 di me? Naturalmente ometterei il suo nome ed il suo recapito... mi piacerebbe venire qui ogni   nel profumo nascente   di chi saprà vedere

 giorno e parlare, noi due, per il tempo che lei vorrebbe dedicarmi. Potremmo scriverci un bel   di una primavera diversa                         i mari
 libro. Che ne dice? -  e non temerò l’incedere del tempo                                                                    i prati

 "Non credo che ce la farei. Troppo dolore." E ha iniziato a piangere. Le ho fatto una carezza   nelle stagioni della vita.                         i picchi

 e le ho detto - Non pianga, non ci pensi. E' passato, non puo' fare più male. Va bene così,   Amerò i miei inverni come              oltre l'abisso bianco
 tranquilla-    fossi ancora la fanciulla di un tempo                                                       del mio nome all'ingresso.

 E sono uscita seguita dallo sguardo allibito di mia madre.   perché ho deposto il cuore nelle tue mani.





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