Page 13 - RIVISTA NOIQUI GENNAIO 2023
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MARIA RITA CuCCuRuLLO MARIA MOLLO
LUOGHI DEL SILENZIO NON DOBBIAMO DIMENTICARE
Noiqui è gruppo un letterario che si affida al cenacolo di scrittori e poeti che, con la loro
I luoghi dell'anonimato. I brefotrofi, gli istituti che accoglievano i bambini soli, illegittimi, de- penna, decantono gioie e brutture della vita, rendendo immortali gli avvenimenti che tocca-
stinati all'abbandono soprattutto tra gli anni cinquanta e ottanta, ove l'essenziale era garantire no l'uomo.
la sopravvivenza. L'affettività, l'interazione, la protezione erano relegati al silenzio della solitu- Ogni penna è un Sociologo a cui non sfuggono le sfumature del vivere quotidiano.
dine. Lo scotto di un'identità non riconosciuta, negata. Quel surrogato d'esistenza emotiva che I pensieri degli autori, questa volta, si sono concentrati sulla Shoah, una "memoria" da non
i più fortunati hanno tamponato con l'adozione, ma sempre in un limbo di non appartenenza, cancellare, da trasmettere alle nuove generazioni affinché, ciò che è stato, non abbia da ripe-
quasi un non dovuto. Ebbene si, quella sensazione che ci accomuna, nonostante un papà, una tersi. Mai più!
mamma dei familiari acquisiti. E una famiglia biologica, chissà dove! Quanta forza noi altri, "È meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature", diceva Sandro
figli non riconosciuti! Quanta inesistenza in un'esistenza rimediata. Eppure con il rispetto di Pertini.
quanti, genitori adottivi e familiari, che hanno donato amore ,dignità e un posto nel mondo. Insegnamo ai nostri figli ciò che abbiamo appreso dai nostri padri; ciò che è stato il fasci-
È vero! Ma quanta sofferenza derivante da un non conoscersi da un punto di vista biologico! smo, l'occupazione nazista, gli spari per le vie, il pianto delle madri, gli schianti nella notte, le
Una sorta di diversità che può trovare ragione solo tra le braccia di una persona che forse, no- case immobili e nere, le mogli al davanzale ad aspettare colui che non ritorna, il silenzio dei
nostante tutto ci ha cercato, pensato per tutta la vita in un segreto che è costato, presumibil- torturati, la vergogna e il terrore dei deportati.
mente caro a lei e a noi. I tanti fratelli di culla in un viaggio contagioso di voglia di essere e di Insegnamo il coraggio di chi alle barricate sono morti per donare a noi la speranza di giusti-
appartenere fino in fondo. Lo stato italiano ha il dovere di tutelare e garantire l'identità di ogni zia.
essere umano e adoperarsi a facilitare e consentire il riconoscimento dell' identità biologica. Insegnamo la luce che illuminava i braccianti che lottavano.
Un diritto fondamentale dell'individuo, la cui vita è unica. Una sola vita per ritrovarsi, per ave- Sulla bianca neve c'è il sangue.
re il proprio posto al mondo Il sangue di figli morti per la libertà:LA NOSTRA!
come ogni essere umano. Se
solo per un attimo pensassi- Maria Mollo
mo alla sofferenza di quan-
ti hanno vissuto e vivono il
dramma della deprivazione
materna, non sarebbe tanto
scontato il considerare l'ado-
zione come atto risolutivo e
riabilitativo di ferite aperte
e chiuse attraverso meri atti
burocratici. I segni riman-
gono e per sempre. Il senti-
re è parte dell'individuo ed è
avulso da criteri materiali di
organizzazioni di vite uma-
ne. Parliamo di persone! La
riflessione è d'obbligo!
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