Page 8 - RIVISTA NOIQUIGIUGNO 2024
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bruno brundisini



                                                                                                                                                                             della domanda” fa sì che in chi prega si sviluppi una consapevolezza della richiesta per una
                                                       RIFLESSIONI SU DIO                                                                                                    messa a fuoco del problema con possibile ricerca di una soluzione. In questo processo viviamo

                                                                                                                                                                             l’esperienza del limite come individui e capiamo di far parte di un grande cammino umano nel
               Fin da quando eravamo bambini, ci hanno insegnato a pensare Dio come l’Essere supremo,                                                                        quale non siamo i padroni assoluti.

               creatore di tutte le cose visibili ed invisibili, che gestisce la natura e la storia. Abita il cielo                                                          Nella visione transteista la materia riacquista il suo significato divino e quindi tutto l’universo

               e comunque  il soprannaturale, in una dimensione di eternità, e da lì interviene  con la sua                                                                  riprende quella sua sacralità che il dualismo creazionista gli aveva tolto (Paolo Squizzato). A

               misericordia e la sua giustizia. Tale interpretazione è perfettamente espressa nel detto popolare                                                             questo proposito riporto alcuni passi di quella meravigliosa preghiera che è l’Inno alla Materia
               “non si muove faglia che Dio non voglia”. È un Dio a cui talvolta, interpretando in maniera                                                                   di Teilhard de Chardin “Benedetta sii tu potente Materia, evoluzione irresistibile, realtà sempre

               letteraria le Scritture, abbiamo dato degli attributi che corrispondono alla nostra umanità. Un                                                               nascente, tu che spezzando ad ogni momento i nostri schemi ci costringi ad inseguire sempre

               guerriero, un individuo di sesso maschile, anziano, quindi padre (non madre), bianco. Un Dio                                                                  più oltre la Verità. Benedetta sii tu, universale Materia, durata senza fine, Etere senza sponde,
               a cui rivolgiamo delle preghiere perché possa cambiare la sua idea su qualcosa che ci fa stare                                                                triplice abisso delle stelle, degli atomi e delle generazioni, tu che travalicando e dissolvendo le

               male e quindi compiere un miracolo. Un Dio che cerchiamo di ingraziarci per ottenere dei                                                                      nostre anguste misure ci riveli la dimensione di Dio”.

               benefici. Un Dio a cui chiediamo delle indulgenze per noi e per le anime dei defunti nostri                                                                   La riflessione transteista procede in pieno accordo con i progressi scientifici, espressioni del
               cari, che immaginiamo stiano scontando i loro peccati in un luogo chiamato Purgatorio, che                                                                    paradigma evolutivo, in particolare della fisica quantistica, della cosmologia e delle neuroscienze.

               ha un suo tempo in anni e un suo spazio. Un Dio a cui abbiamo costruito delle chiese, grandi                                                                  Il transteismo propone una lettura  assolutamente  metaforica e simbolica dei testi  biblici e

               capolavori di architettura, di pittura, di scultura, ove celebriamo le nostre liturgie. Si tratta di                                                          soprattutto dei Vangeli. In essi vi è la narrazione di un Gesù storico che presenta incongruenze
               un modo di pensare Dio anche molto rassicurante, come un interlocutore, che ci conosce nelle                                                                  di vario tipo con la realtà sociale e culturale della Palestina a quei tempi. Occorre pertanto non

               parti più profonde dell’anima, vede e sa tutto, a cui chiediamo perdono per i peccati e da cui ci                                                             fermarsi ad un’interpretazione letterale, ma risignificare il testo ad un livello teologico e poi

               aspettiamo giustizia e misericordia.                                                                                                                          spirituale. A questo proposito è molto chiara la teologa Annamaria Corallo “I miracoli di Gesù

               Questo  modo  di  intendere  Dio,  chiamato  teismo,  ha  accompagnato  il  mondo  giudaico  –                                                                non sono un reportage di fatti realmente accaduti, ma sono un modo di raccontare l’identità di
               cristiano per moltissimi secoli. Esso, soprattutto dal quarto secolo in poi, nei Concili di Nicea                                                             quest’Uomo nel quale abbiamo percepito la trasparenza del Divino”.

               (325 d.c.), Costantinopoli (381 d.c.) e Calcedonia (451 d.c.) ha ricevuto una configurazione                                                                                                                                                                             Bruno Brundisini

               teologica e dogmatica atta a consolidare il potere della nascente Chiesa. Tuttavia, col progredire
               della ricerca scientifica e col maturare della riflessione teologica, questa concezione del divino

               è entrata in crisi. Infatti, da alcuni decenni, in occidente, da parte di molti studiosi cristiani si

               va affermando una postura teologica completamente diversa del concetto di Dio, chiamata

               transteismo o posteismo. I due termini sono fondamentalmente sinonimi e stanno ad indicare un
               superamento dell’antropomorfismo divino e di ogni forma di dualismo, compresa la distinzione

               fra spirito e materia.

               Il transteismo crede nel divenire di una realtà imperfetta continuamente in evoluzione verso la
               perfezione. Questo paradigma dinamico della realtà si contrappone nettamente al paradigma

               statico che postula all’inizio un mondo perfetto dato da un atto creativo in cui l’uomo e la donna

               sono visti come l’apice di quella creazione che piace a Dio e poi corrotti dal peccato verso un
               progressivo declino. Questa pienezza di creazione fa pensare che la perfezione si trovi all’origine

               e va quindi custodita negando ogni forma di evoluzione (Annamaria Corallo). I teologi del

               transteismo ritengono invece che Dio e l’universo non siano due entità distinte e separate, con
               un creatore (che magari ha cessato di creare, quindi non più creante) ed un creato, ma siano

               la stessa realtà (Paolo Squizzato). Credere in un Dio esterno alla natura ha fatto dissociare la

               materia che, diventando altro dal creatore, ha perso la sua sacralità. Ciò ha avuto un effetto

               devastante nel corso dei secoli sotto vari profili, non ultimo quello ecologico.
               Il transteismo, a differenza del teismo, non immagina Dio come un essere supremo distante e

               distaccato dal mondo, che avrebbe pur sempre una sua realtà ontologica simile agli altri esseri,

               ma postula una visione unitaria di tutto l’esistente senza scissione tra spirito e materia. Viene
               superata la dicotomia fra creatore e creato e il concetto stesso di creazione quale è espresso nelle

               religioni monoteiste. Viene inteso Dio come fonte dell’essere, relazionalità piena, immanente e

               presente nel tutto e in ognuno di noi. Una metafora di questa interpretazione ci è offerta dalla

               spiritualità dei nativi americani “Dio dorme nella pietra, sogna nel fiore, si desta nell’animale,
               sa di essere desto nell’essere umano”. Tutto ciò non significa perdere un interlocutore a cui

               rivolgersi nella preghiera, ma al contrario scoprire la grande ricchezza che è in noi. In realtà nella

               prospettiva transteista la preghiera di richiesta o la supplica sembra priva di ogni significato,
               poiché rivolta a noi stessi. Tuttavia, come fa osservare la teologa Annamaria Corallo, la “pedagogia




                8   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                        periodico mensile del gruppo NOIQUI                             9
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