Page 10 - RIVISTA NOIQUI LUGLIO 2022
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In un mondo avanzato tecnologicamente e cosiddetto civile, pregiudizi e giudizi dovrebbero esserne esenti, la Bellez-
IL MALE E L’ENTROPIA. za dei cuori dovrebbe prevalere su maldicenze e cattiverie. Ma, forse, è nella natura possedere bene e cattivo, bello e
brutto.
L’individualità è il principale attributo del mondo vivente. Più esso si evolve, più l’individualità, cioè l’identità, si perfezio- Jean-Jacques Rousseau direbbe che “nessuno è mai esistito senza essere, almeno una volta, peccatore e santo”. Assi-
stiamo all'infantilismo ed alla superficialità del mondo, di più, all'ignoranza. Ignoranza che, come si suol dire, fa dar
na. “fiato alla bocca”, dalla quale escono parole taglienti, mortali. Cos'è se non l'ignoranza, a dettare realtà distorte, a
Così si va dalle espressioni più indifferenziate (virus, batteri), ma pur sempre ben identificate dal codice genetico, fino a stravolgere la verità che lascia il posto alla menzogna.
quelle più evolute presenti nel mondo animale, fino all’uomo ove la massima espressione dell’individualità è l’autocoscien- Tra i tanti fenomeni d'ignoranza, l'omofobia, ahimè, è tra i primi posti “dell'it parade”.
Irrazionale avversione verso le persone omossessuali, bisessuali, transessuali, basata su puro pregiudizio. E, non di
za e l’Io. rado, pregiudizi e condanne, si consumano all'interno della famiglia.
Mi sono spesso chiesta;” Se avessi un figlio omossessuale, quale sarebbe il mio pensiero?” Senza ombra di dubbio
Individualità vuol dire principio di identità e di organizzazione. Esso si estrinseca a livello biologico e da lì si sviluppa sarebbe quanto segue:
sempre di più nella consapevolezza dell’oggetto e di se stesso.
Nel virus la sequenza specifica del DNA o dell’RNA identifica e distingue un tipo virale dall’altro. Nella cellula, a ciò, si A MIO FIGLIO
aggiungono altre complessità e la membrana cellulare fa da confine a ciò che è altro da sé. Nell’organismo pluricellulare le Il tuo treno arriva alle tredici ma io sono qui da un’ora. Sarei potuta uscire cinque minuti prima del tuo arrivo visto
che la nostra casa non è lontana dalla stazione ma, come al solito, non ce l’ho fatta a restare ferma.
singole cellule si organizzano in un’individualità che supera le singole unità e danno luogo alle piante, diverse tra loro. In Mi succede sempre quando aspetto il tuo ritorno. Arrivo con molto anticipo, mi siedo sulla panchina che, stranamen-
un livello di maggiore complessità ed autonomia si sviluppano gli animali ove albergano sensazioni, poi,9 anche emozioni te, trovo sempre vuota, come se sapesse che quel posto è destinato a me.
e sentimenti. La panchina sembra contenta di vedermi- mi dico- e sorrido felice perché questo tempo che ci divide, passerà in fret-
ta e si porterà via la mia ansia di ogni qualvolta ti allontani da me.
Arriviamo quindi all’uomo in cui la vita, e quindi l’individualità, assume la massima espressione conosciuta, l’Io. Mediante In questo lungo mese che non ti ho visto, ho pensato le cose più assurde e, nei miei pensieri, c’era sempre qualcuno a
farti del male.
l’Io l’uomo ha la consapevolezza di se stesso e della realtà che lo circonda. Ho fatto fatica la sera, ad addormentarmi; mi rincuorava il fatto che tu sei un bravo ragazzo e non ti saresti mai cac-
Il mondo biologico è quindi caratterizzato da un processo evolutivo consistente in una sempre maggiore organizzazione, ciato nei guai.
cioè sintropia. Ciò comporta l’uso di energia, per così dire, attiva. Il principio dell’ordine corrisponde al bene. La mia paura non era per il tuo comportamento ma per quello degli altri.
Ho temuto e temo per la stoltezza e ignoranza di chi punta il dito e regala giudizi affrettati, spinti da una ingiustificata
Ma a livello fisico avviene contemporaneamente sempre l’opposto. rabbia.
Sei un ragazzo omosessuale o gay come ti sei definito il giorno in cui mi hai confessato quello che, in fondo, ho sem-
Ormai è noto alla stragrande maggioranza delle persone che cos’è il 2° principio della Termodinamica. Nella sua esten- pre saputo.
sione, non strettamente fisica, esso può essere enunciato in vari modi, ma il succo è molto semplice: l’universo va verso il Per giorni ho pregato in ginocchio chiedendo forza e saggezza.
disordine, l’energia va verso l’appiattimento cioè l’incapacità a compiere un lavoro, ad organizzare. Questa discesa verso il Ma, stabilitisi l’accettazione e l’amore, sentivo una tristezza che arrivava dal profondo e mi schiacciava. Ti partorivo
per la seconda volta.
disordine è irreversibile e si chiama entropia. Nella dimensione temporale non è possibile il processo inverso. La notte, a tradimento, i sensi di colpa rubavano il mio sonno.
Se una tazza di caffè cade si frantuma in mille pezzi, cioè va dall’ordine verso il disordine. Non è possibile che natural- Sensi di colpa per la mia cecità, per averti, seppure inconsapevolmente, lasciato solo nel momento della tua scoperta.
E mi venivano in mente i tuoi giochi da bambino: mai violenti.
mente avvenga l’inverso, cioè che i mille pezzi della tazzina si ricompongano nell’oggetto sano. I tuoi atteggiamenti sempre dolci che ti fecero meritare l’appellativo di bambino buono.
Se mettiamo 50 dadi rossi alternati a 50 bianchi in una scatola (disposizione ordinata) e li agitiamo, avremo dopo poco Nelle mie notti insonni, mi chiedevo quali erano stati i tuoi pensieri, se avevi avuto paura quando hai scoperto la tua
natura, se ad accettarti avevi faticato.
una disposizione confusa dei dadi. Se continuiamo ad agitare la scatola non avverrà l’inverso, cioè il passaggio sponta- E qual era stata la tua prima cotta? Il tuo primo amore ti aveva deluso? Avevi sofferto?
neo dalla confusione all’ordine. Un treno a carbone brucia il combustibile per camminare, sprigionando il fumo. Non è E mi chiedevo se qualcuno, scoprendo il tuo orientamento sessuale, ti avesse ferito.
Si, ferito! Perché, ancora oggi che stiamo per andare su Marte, l’amore di un ragazzo verso un altro ragazzo, suscita
possibile il processo a ritroso, cioè il riassorbimento del fumo ed il rallentamento del convoglio che incomincia ad andare ribrezzo e, a volte, sconfina nella violenza. E non di rado viene messo al bando come se Dio fosse estraneo e distan-
indietro, come si potrebbe vedere nel riavvolgimento del nastro che ha ripreso la scena. Nel mondo fisico vi è quindi un te, come se non potesse far parte della vita di un gay. Ma il Dio che conosco io è il Dio dell’amore. E l’amore non ha
sesso, non conosce discriminazioni.
ineluttabile processo di degradazione di ogni struttura, dall’ordine verso il disordine. Tale processo di disorganizzazione, L’omosessualità non è un problema.
l’entropia appunto, comporta un continuo trasformarsi della materia da uno stato più instabile, l’organizzazione, ad uno Il treno arriva portandosi via le mie paure.
Ti riconosco subito in mezzo a tanta gente e non è per la tua polo verde che risalta in mezzo a tanto grigio.
più stabile, la disorganizzazione. Il destino dell’universo (se questo viene inteso come un sistema isolato) è la morte termi- Riconosco la tua aria seriosa, tipica di quando sei alle prese con qualcosa di importante.
ca, il disordine massimo, lo sgretolarsi delle montagne, la perdita di ogni individualità ed organizzazione. L’entropia viene Quell’aria che ti contraddistingue: perbene, elegante, sicura ma anche umile.
Quello che fa di te un grande è quel tuo saperti spogliare del ruolo che occupi, non appena concludi un lavoro, per
quindi identificata col male. tornare il ragazzo educato e semplice che sei.
Non sei da solo. Al tuo fianco c’è un ra-
La morte è l’esatto contrario del principio di identità. Dopo la morte il corpo perde via via la sua distinzione rispetto a ciò gazzo che, a prima vista, mi appare bello,
che è altro da sé e si confonde lentamente con il tutto fino a perdersi in esso. Già subito dopo il decesso il corpo incomin- educato.
cia ad entrare in equilibrio con la temperatura esterna, la pelle si gonfia, si frantuma e si dissolve. Perde la sua funzione Vi avvicinate verso di me e noto gli
sguardi che avete l’uno per l’altro.
di confine dal resto. Il corpo morto è indifeso rispetto agli agenti della natura e via via è coinvolto nei suoi meccanismi Capisco.
aspecifici di degradazione, cedendo alla natura tutti i suoi componenti. L’orribile deterioramento del corpo sembra quasi Capisco e spalanco le mie braccia.
una vendetta della natura nei confronti della vita e del suo orgoglio di individualità.
Il passaggio dalla vita alla morte non è un processo graduale, ma un salto qualitativo enorme. Il corpo vivo, anche se gra-
vemente malato o ferito, è tutt’altra cosa rispetto al cadavere. Ma, si badi bene: la morte non interviene perché la vita (o la
supposta anima) abbandona il corpo. La morte interviene perché il corpo non funziona più. In conseguenza di ciò la vita
non è più nel corpo. Protagonista è quindi il corpo, non l’anima, cioè il principio vitale.
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