Page 13 - RIVISTA NOIQUI MAGGIO 2022
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PAROLE INFINITE  aLEssAnDRA buCCI                                                              annALIsA pOTEnzA



 Come cantava Massimo Ranieri, “forse in amore le rose non si usano più”   UNA POSSIBILE RISPOSTA
 ma esiste fiore più adatto ad esprimere l’amore passionale, il fuoco e l’in-  A distanza di millenni l’umanità continua a porsi interrogativi che non riescono a trovare una risposta esaustiva. Uno di
 tensità di un sentimento travolgente? Io credo proprio di no.  questi è come mai, oggi, nel XXI secolo, insieme ai diversi micro e macro conflitti, ve ne è uno in particolare che esi-
 Il velluto sensuale dei petali, l’intenso profumo che inebria, il fascino delle   ste da moltissimo tempo, è diffuso in ogni parte del mondo e miete ogni giorno tantissime vittime: la guerra contro le
 spine che ci ricordano che l’amore va maneggiato con cura perché può far
 male, molto male!  donne. Trattasi di una guerra diversa da quelle classiche in quanto non si combatte sui campi di battaglia, ma tra le mura
               domestiche, alcune volte anche sui luoghi di lavoro e si avvale delle armi più grossolane: mani, braccia, piedi, e talvolta
 Per non parlare dei papaveri anch’essi come le rose, oggetto di leggende e   anche coltelli; una guerra che, alimentata dall’odio, dalla gelosia e dal risentimento, può avvilire e consumare la vittima
 credenze popolari. Nella mitologia si racconta che fosse il fiore della con-  fino a condurla alla morte.  Coppie, famiglie e vite distrutte; denunce esposte con fatica per timore di non essere credute
 solazione. Pare infatti che Demetra, la Dea dell'agricoltura, della fertilità,   oppure subire ritorsioni. E, nel momento in cui il “criminale” viene finalmente inchiodato alla responsabilità dei suoi atti
 della natura, del grano, dei raccolti e delle messi, abbia riacquistato la sua   nefasti, sorge spontanea l’antica e non risolta questione del come mai abbia scelto proprio lei, la donna, il dolce essere la
 serenità, dopo la scomparsa della figlia Persefone, rapita da Ade che la vo-
 leva tutta per sé, solo dopo aver sorseggiato un infuso di fiori di Papavero.  cui natura la mette nelle condizioni di partorire e di occuparsi con amorevolezza dei figli e della famiglia.  Da sempre, i
               diversi studiosi hanno indagato i meccanismi alla base della disuguaglianza tra uomini e donne. Tra questi spicca Simone
 Entrambi questi fiori meravigliosi sono un regalo che ci fa maggio, altro
 mese che io adoro. Spesso lo nomino nelle mie opere, mi riscalda il cuore, mi rasserena. Anche nel mio ultimo romanzo   de Beauvoir la quale, a distanza di alcuni anni prima della rivoluzione sociale del ’68, provò a fornire risposte che racchiuse
               nel suo famoso saggio intitolato “Il Secondo Sesso”.  Le domande che Simone si fece nel secolo scorso sono le stesse che
 “A ritmo di cuore” c’è una pagina dedicata a lui e alle rose.  molti continuano a porsi, a partire da alcune ineludibili evidenze, la prima delle quali è quella fornita dalla stessa Simone
               nello stesso suo saggio: “Ebbi una rivelazione: questo mondo era maschile, la mia infanzia era stata nutrita da miti forgiati
               dagli uomini, e io non avevo reagito come se fossi stata un ragazzo. Mi appassionai tanto da abbandonare il progetto di
               una confessione personale per occuparmi della condizione femminile in generale”.  La sua spiccata sensibilità e cultura
 “Quando Stella è entrata nel bar delle Rose mi ha trovata già seduta ad un  IL MARE DI MAGGIO  non poteva farla rimanere indifferente di fronte al fatto che il mondo non era affatto colorato di rosa… Oggi, perfino nei
 tavolo vicino alla vetrina che dà sulla piazza. È un locale molto accoglien-  Paesi cosiddetti evoluti risulta che la società, l’economia e la politica continuano ad essere, per usare le sue stesse parole,
 te, pieno di mazzi di rose rosse sparsi qua e là. Rose di seta, ricamate sulle  Il mare di maggio  “forgiate” prevalentemente dagli uomini mentre le donne non occupano una posizione paritaria. Agli uomini sono riser-
 tende, rose fresche dentro a dei minuscoli vasi su ogni tavolo. Le rose mera-  regala carezze di luce  vati in percentuale più posti di potere, la possibilità di stipulare patti politici e contratti economici e di prendere decisioni
 vigliose di maggio, quelle del mio mese di nascita, le rose a cui si è ispirata  soffiando via la ruggine  importanti come la pace o la guerra. La de Beauvoir volle indagare le possibili cause di questa mancata “reciprocità tra i
 mia madre per sceglier il mio nome. Mi ha raccontato che lo ha scelto per-  che l’inverno m’ha lasciato   sessi” cercandole innanzi tutto nella biologia, poi nella psicanalisi e infine nel materialismo storico, per arrivare a capire
 ché, quando sono nata, dalla finestra della stanza dell’ospedale in cui erava-  addosso. Non serve   che nessuno di questi punti di vista le suggeriva una soluzione soddisfacente.
 mo poteva ammirare uno splendido giardino pieno di rose al momento della  chiedere aiuto, lui sa
 sua massima fioritura. Era fine maggio e la natura era in festa, un tripudio  che una veste nuova  Infine, solo un’interpretazione di tipo filosofico ed esistenziale le permise di capire meglio in quale modo si stabilì la ge-
 di odori e colori proprio come oggi. Diceva che tenendo la finestra aperta  è ciò di cui ho bisogno.  rarchia tra i sessi: “quando due categorie umane si trovano di fronte, nella fattispecie l’uomo e la donna, ciascuna vuole
 l’intenso profumo di quelle rose arrivava a riempire la nostra stanza. La sua   imporre all’altra la sua egemonia.  Se ambedue sono in grado di sostenere tale rivendicazione, si crea tra loro sia dell’ostilità
 piccola sarebbe stata un fiore tra i fiori.   E muto tesse manti dorati  sia dell’amicizia, sempre in uno stato di tensione. Se una delle due è privilegiata, fa in modo di tenere l’altra in schiavitù.  Il
 Anche noi a casa avevamo un modesto giardino pieno di rose e nel tempo  con cui avvolgere le mie carni  privilegio che ha permesso all’uomo di realizzare questa volontà è stato il fatto che la femmina più del maschio è in preda
 ogni volta che lei mi vedeva seduta fra quei fiori, intenta a leggere o sempli-  e generoso mi tende la mano  alla specie, alla creazione e ripetizione della vita, mentre il maschio cercava di trascendere la vita attraverso l’azione.  Nella
 cemente a godere di un attimo di riposo, pronunciava questa frase. “Ecco  a cui m’aggrappo per tornare in   donna, nell’Altro da sé si incarnavano gli inquietanti misteri della Natura a cui lui voleva sottrarsi attraverso la conquista,
 la mia rosa fra le rose” diceva sempre in quelle occasioni. Mia madre, no-  piedi   l’azione, la lotta, il lavoro. Lei non divenne per l’uomo un compagno di lavoro né lui la sostenne, né l’aiutò poiché lei
 nostante abbia avuto una vita difficile, era una donna molto colta, che pur  dopo le fatiche dell’inverno.  conservava ai suoi occhi la dimensione di ciò che è Altro e così si fece suo tiranno”.  La condizione che permise all’uomo
 non aven- do fatto studi classici, adorava la mitologia greca, in particolare   di vedere la donna con uno sguardo diverso ovvero come “Altro da sé” è stato l’avvento della proprietà terriera.   Infatti,
 Afrodite. La dea della bellezza e dell’amore, chiamata Venere dai romani,  E impregnata di salsedine  finché esistevano la caccia e la raccolta con una conseguente equa suddivisione dei compiti, il ruolo di donne e uomini era
 aveva scelto come suo fiore proprio la rosa e forse, non a caso, suo figlio si  e sole, mi stringo addosso   all’incirca sullo stesso piano. Tuttavia, nel momento in cui il lavoro della terra richiese l’uso di strumenti sempre più pe-
 chiamava Eros, anagramma della parola “rose”. Lei amava molto leggere e  leggere coperte di cielo   santi e soprattutto molte braccia forti, la presenza di lei fu gradualmente messa in secondo piano.   La presunta debolezza
 da autodidatta aveva studiato tutte le varie versioni dei miti che narravano di  per dipingere d’azzurro i miei sensi  fisica della donna, connessa alla sua condizione di essere principalmente deputato alla procreazione, fu la scusa più idonea
 questa affascinante dea e delle sue rose. Mille volte mi aveva raccontato delle  e correre incontro all’estate.  a giustificare la necessità del suo isolamento dalla vita attiva e dell’assunzione di un ruolo subordinato rispetto a quello
 rose rosse nate dalle gocce di sangue fuoriuscite da dito di Afrodite. La Dea   dell’uomo, considerato più forte e capace di agire attivamente in ogni ambito. Il regno di lei divenne la casa, quello di lui la
 si era punta andando in soccorso del suo amante, Adone, mentre quest’ul-  realtà esterna. Con il tempo la donna si trasformò in docile e sottomessa compagna dell’uomo, pronta a reclinare il capo
 timo fuggiva per evitare le furie di un cinghiale che Marte, geloso, gli aveva   FIORI DI DONNA  di fronte ai voleri del padre, dei fratelli e del marito; al pari di Katerina, la famosa “Bisbetica domata” di W. Shakespeare,
 aizzato contro e questo l’affascinava molto.  capì che era difficile riuscire a sfuggire al suo “destino”: dal momento che aveva constatato a proprie spese l’impossibilità
 Ho sempre dato molta importanza ai nomi. Non a caso ho scelto quello di   Petali di seta   di ribellarsi, non le restava che ubbidire e assecondare i desideri del proprio signore e padrone.  Solo a partire dal XVIII
 Vittoria per mia figlia. Dare il nome a qualcuno significa dargli un’identità,   profumati di latte  secolo, inseguito alla rivoluzione industriale, la condizione del “secondo sesso” iniziò gradualmente a cambiare, allorché
 distinguerlo da tutti gli altri, attribuirgli caratteristiche che lo rendono spe-  vibrano lievi  la donna, impiegata nelle fabbriche, ebbe l’opportunità di partecipare attivamente alle lotte operaie e rivendicare i propri
 ciale, unico. Anche il nome di Stella è molto adatto a lei, la sua luce forse è   al vento d’una stagione  diritti fondamentali; una lotta che continuò nel XX secolo con l’organizzazione di movimenti che la portarono a votare
 così intensa anche grazie al nome che porta. Mi piace credere che sia così.   che non conosce età.  e ad emanciparsi gradualmente dalla sua situazione di sudditanza. La donna si fece più energica, consapevole, orgogliosa
 Chissà!       e indipendente come Nora, l’eroina di Casa di bambola di Ibsen la quale, dopo aver salvato il marito dal fallimento lavo-
 (Tratto dal mio romanzo “A ritmo di cuore»)  E con la leggerezza   rativo, non avendone ricevuto neanche un briciolo di gratitudine, lascia la sua casa, allontanandosi da un essere che non
 d’una farfalla
 raccontano di ostriche   l’aveva mai stimata ed apprezzata.  Si chiedeva tuttavia Simone: “Sarà sufficiente cambiare le leggi, le istituzioni, i costumi,
 PAPAVERI ROSSI  raccolte lungo le spiagge   l’opinione e tutto il complesso sociale perché uomini e donne diventino veramente simili, perché finisca tra loro la con-
               flittualità?”.
 di tempi andati,
 Papaveri rossi   colme di perle preziose  Nel XXI secolo, questo interrogativo è ancora aperto e in attesa di risposta.
 fra i miei cortili  che in segreto brillavano  La docile Katerina e la volitiva Nora simboleggiano due momenti, nella storia della condizione femminile, diversi ma
 d'un ultimo meriggio   alla luna, amica sincera,  entrambi sintomatici di una frattura ancora irrisolta tra i sessi. Ancora oggi, infatti, molti uomini, invece di vedere nella
 di primavera  durante le calde notti   donna la loro alleata, simbolo della propria parte femminile, continuano, secondo i retaggi dell’antica cultura patriarcale,
 quando l'estate,  di tenero incanto.  a considerarla Altro da sé, ovvero un essere apparentemente fragile sul quale esercitare la propria tirannia o scaricare le
 ormai alle porte,  Dai nitidi ricordi   proprie frustrazioni.   La scommessa è adoperarsi affinché avvenga un cambiamento, il quale implichi sia negli uomini che
 m'invitava a fuggire   arrivano tinte decise   nelle donne la presa di coscienza della necessità di una equa e paritaria collaborazione.
 verso colori nuovi.  e mille sfumature si mescolano  A tal proposito, lasciamo che risponda la stessa De Beauvoire le cui parole, pronunciate nel secolo scorso, risultano estre-
 Pennellate di cielo   per dare sostanza all’etereo,  mamente efficaci e attuali: “Chi può dire cosa accadrà? Certo, stanno nascendo e nasceranno tra uomini e donne nuovi
 assorbivo dal vento  per raccontare il dolore,  rapporti sessuali ed affettivi di cui non abbiamo idea, amicizie, rivalità, complicità che i secoli passati non avrebbero potu-
 e m'accontentavo   per dare volto al piacere.  to immaginare. Certo, rimarranno sempre tra uomini e donne alcune differenze, ma, non si può dire di meglio…E’ in seno
 di quel rosso acceso  Sorrisi dal tepore di rugiada,  al mondo dato che spetta all’uomo far trionfare il regno della libertà: per raggiungere questa suprema vittoria è necessario
 per non volare via.  calde lacrime d’argento,  che uomini e donne, al di là delle loro differenziazioni naturali, affermino, senza possibilità di equivoco, la loro fraternità”.
 fiori di donna dai lunghi steli
 E come d'incanto  spuntano ancora caparbi  E’ vero: l’Amore, la solidarietà e il rispetto reciproco, al di là di ogni differenza, sono l’unica e autentica soluzione.
 tutto il mondo,  su aridi terreni d’altura,
 fra i miei cortili,  come papaveri fuori stagione,
 s'impregnava di vita.  dando vita, silenti,
 ad un’eterna primavera.




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