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anTOnELLA pOLEnTA
pubblica di Cipro è entrata nella UE nel 2004. Per non sfidare la sorte e non causare incidenti diplomatici è bene rimettere
l’orologio ed essere puntuali. Il check point di Vrysoulles, a pochi chilometri da Famagosta, Magusa in turco, è il punto di
UNA TERRA DIVISA attraversamento più comodo, se si proviene da località quali Agia Napa o Protaras. Si oltrepassa il posto di controllo gre-
L’isola è frutto della condensazione di masse magmatiche, oppure dello sgretolamento di strati geologici, dell’emersione di co-cipriota, la buffer zone che separa le due parti, presieduta dai caschi blu dell’ONU, in cui non
è permesso né fotografare, né sostare – mi chiedo cosa succederebbe se al colmo della sventura dovesse fermarsi la macchi-
rocce sommerse, dell’alacre lavoro di intere famiglie di coralli, o del volere di deità antiche che stanche dell’infinito celeste na -, infine si giunge al posto di polizia turco-cipriota dove, previo pagamento di una certa quota assicurativa per il veicolo,
hanno voluto saggiare opulenze terrene. che le agenzie di noleggio della Repubblica di Cipro si guardano bene dal garantire per limitare il turismo in quella parte
Cipro esisteva già, quando Afrodite, figlia partenogenetica di Urano, emerse dalla spuma, aphros per i Greci, e si adagiò dell’isola ormai dimenticata, è rilasciato un permesso giornaliero volante. La timbratura del passaporto rappresenterebbe
su una conchiglia. Cullata dalle onde giunse a Citera, ma quell’isola le sembrò inadatta per una stirpe divina e allora si fece un marchio di infamia che i greco-ciprioti non potrebbero accettare.
trasportare più avanti, finché non giunse a Cipro. Lo sbocciare improvviso di fiori dai mille colori, quando vi posò i piedi, Se in albergo, su specifica richiesta, non ci avessero indicato il check point di Vrysoulles, saremmo arrivati fino a Nicosia,
le fece capire che quella sarebbe stata la sua terra. facendo un percorso molto più lungo. Per pianificare il viaggio, prima di partire ho acquistato la guida e la mappa di Cipro,
Nella selvaggia e ancora inviolata penisola di Akamas, a Loutra tis Aphroditis, Bagni di Afrodite, a circa dieci chilometri fatto specifiche ricerche sull’attuale situazione cipriota e, non ancora contenta, telefonato all’Ambasciata di Cipro a Roma
da Polis, in una grotta aperta e fresca, c’è una pozza d’acqua dove, secondo la leggenda, soleva recarsi la dea dell’amore per sapere quali fossero i punti di attraversamento della Green line, la linea che spacca in due l’isola. Con molta sicumera
e della bellezza per rinfrescare la sua carne ancora infuocata dal ricordo degli amplessi amorosi. Se allora, come ora, un mi hanno risposto che l’unico check point era il Ledra Palace a Nicosia. Con altrettanta sicurezza, dettatami dalla lettura di
intrico di piante di specie diverse, giunchi, olivi, eucalipti, mirti, recava ombra in questa terra assolata, come il fico che con tanta letteratura in materia, ho replicato: «ma quello non è pedonale?». «No, anche automobilistico».
varie involuzioni porge la chioma alla luce che filtra dall’alto, doveva proprio essere un paradiso. Senza le infrastrutture di Niente di più falso, non solo l’Ambasciata era all’oscuro dell’esistenza di altri varchi, ma ignorava che il Ledra Palace fosse
adesso, che per altro sono ancora contenute, le usuali bancarelle di souvenir e bibite, il ristorante che, a dire il vero, con la solo un passaggio pedonale.
sua veranda che si affaccia su una baia dai colori caraibici, reca sollievo a chi vi sosta dopo aver effettuato la visita, il luogo Il viaggiatore che entra da Cipro Nord e desidera visitare il sud dell’isola, non può in alcun modo attraversare la frontiera
era indiscutibilmente degno di una dea. salvo che non abbia una tale disponibilità di tempo da consentirgli di recarsi a Marmaris in Turchia, da lì traghettare fino
a Rodi e poi raggiungere la Repubblica di Cipro, oppure dalla Turchia volare su Atene e prendere un aereo per Larnaca o
per Paphos.
Da Vrysoulles in poco tempo si arriva a Famagosta. Un passato glorioso e un presente che fa ricordare: la città vecchia e il
quartiere di Varosha. Delimitata da una cinta muraria fatta erigere dai Veneziani a scopo difensivo, la città vecchia conserva
alcuni edifici che mostrano l’antico fulgore, quando Famagosta rappresentava una delle città più ricche del Mediterraneo
orientale. A quell’epoca, fra il XIII e il XIV secolo, furono erette molte chiese, si dice che fossero tante quanti i giorni
dell’anno. Ora di quelle chiese rimangono soprattutto rovine. La moschea di Lala Mustafa Pasha, derivante dalle modifiche
e rifacimenti dell’antica Agios Nikolaos conserva l’elegante facciata gotica fatta erigere dai Lusignano nell’epoca d’oro del
loro regno. Per difendere la baia e la Porta del Mare, i Lusignano fecero costruire la cittadella, soprannominata Torre di
Otello. Due fatti indussero gli inglesi ad assegnare questo nome alla cittadella durante la loro dominazione sull’isola: l’am-
bientazione dell’Otello shakespeariano in un porto di Cipro e l’esistenza di un certo Cristoforo Moro, che fu governatore
di Cipro dal 1506 al 1508. Secondo la leggenda, nelle fondamenta della torre sono ancora sepolti i tesori e le ricchezze che
i mercanti veneziani abbandonarono in città, quando fu conquistata dagli ottomani. Con l’arrivo degli ottomani, nel 1571,
Famagosta iniziò a declinare. Ancora oggi sono visibili i danni arrecati dall’offensiva turca che espugnò la città dopo dieci
anni d’assedio.
Situato nella parte meridionale della città, il quartiere di Maras, Varosha in greco, rappresenta un angosciante ricordo del
LE DUE PENISOLE passato. Più di quarant’anni sono trascorsi, eppure quei greci vedutisi costretti a scappare, per paura delle truppe turche che
Partendo dai bagni di Afrodite e avanzavano da nord, non hanno ancora fatto ritorno nelle loro case.
addentrandosi nella macchia medi- Il quartiere, cinto da filo spinato e da arrugginiti fusti metallici affiancati gli uni agli altri, fino allo scorso anno ha rappresen-
terranea, come fili di una gigantesca tato una zona off limits per i visitatori. Si poteva percorrere in auto soltanto la strada che lo costeggia, ma senza fermarsi
ragnatela un dedalo di polverosi sen- e senza scattare foto. Alcuni cartelli rossi con l’effigie di un soldato ricordavano che non si poteva fotografare. Rimasto
tieri interseca la penisola di Akamas. chiuso per circa quarantasei anni, è stato riaperto parzialmente al pubblico.
I più conosciuti, quelli di Adone e di Afrodite, giungono entrambi alle rovine del castello di Rigena, in realtà un monastero Prima del 1974 la zona rappresentava la parte più turistica e alla moda dell’intera città, oggi sembra un buco nero, soprattut-
bizantino. Per rinfrescarsi forse non basta il filino d’acqua che sgorga da una fontana situata nelle vicinanze. Sarebbe me- to di notte, quando le luci della città si accendono ovunque meno che all’interno di Varosha che appare come un quartiere
glio evitare la stagione estiva e visitare la penisola in primavera quando un tripudio di fiori, di cui alcuni endemici, come il fantasma dove solo le case, i
sanguigno e negozi, le strade, gli alberghi, le auto sono rimasti a testimoniare una passata presenza umana. Case fatiscenti, vetri rotti,
delicato tulipano di Cipro, colora la terra, quasi a voler ricordare ogni anno l’arrivo di Venere sull’isola. Con un ultimo sfor- erbe infestanti cresciute ovunque persino sui balconi, negozi abbandonati, vecchi modelli d’auto ammaccati e arrugginiti,
zo si può salire sulla collina antistante, non molto elevata, di 370 metri, che con il caldo sembrano raddoppiarsi. Giunti in hotel decadenti che si susseguono su un litorale bello e dimenticato.
cima, la vista che si apre sul mare ci ricompensa della fatica: piccole insenature e spuntoni di roccia bianca si susseguono Già nel 2003, il Presidente dell’auto-proclamatasi Repubblica turca di Cipro Nord, Rauf Denktash, per creare un clima
nel mare turchese. aperto al dialogo aveva proposto al neo eletto Presidente della Repubblica di Cipro, Tassos Papadopoulos (eletto il 16
Mentre camminavo, mi guardavo intorno per osservare la natura, ispezionavo i fili d’erba, le foglioline di arbusti spinosi, febbraio 2003, dopo l’alleanza con il Partito Progressista dei Lavoratori, denominato AKEL e rimasto in carica fino alla
ma a parte qualche succulenta formica, qualche ape e la comune cavolaia, della Glaucopsyche Pafos neanche a parlarne. sua morte avvenuta a dicembre del 2008) una negoziazione: la restituzione al Sud della zona di Varosha. Se questo fosse
Peccato, sarebbe stato bello vedere dal vivo la farfalla che è divenuta simbolo della regione e non doversi accontentare di accaduto la comunità greca avrebbe potuto riappropriarsi delle proprie cose, dei propri ricordi, del proprio passato. Anche
una sua foto. Se le farfalle latitano, non si può dire la stessa cosa dei rettili. Per fortuna di serpenti ne ho incontrato soltanto se trent’anni sono tanti per ricucire vecchie ferite.
uno, e credo, nella mia incompetenza nell’ambito dell’erpetologia, che non fosse velenoso: aveva l’aspetto di un lucente A Yialousa, un caotico e decadente villaggio della penisola di Karpas, ribattezzato con il termine turco Yenierenkoy che
biscione nero, ma ripeto, non sono un’esperta, invece di lucertole e affini se ne incontrano in grande quantità. Ciò potrebbe significa nuova Erenkoy ci si può rivolgere a un ufficio turistico per chiedere informazioni sulla zona. Una mappa di Cipro
non essere rimarchevole, se avessero le dimensioni delle lucertole nostrane; quelle cipriote, invece, sono grosse e corpose e che abbia i toponimi in turco può sempre tornare utile. Un tempo abitata da greco-ciprioti, ora ospita una comunità tur-
quasi a voler mostrare la loro possanza si ergono sulle zampe anteriori e gonfiano il petto prima di ritirarsi nelle loro tane. co-cipriota che le autorità turche hanno fatto trasferire dal villaggio di Kokkina/Erenkoy. Proseguendo si giunge a Dipkar-
I toni caldi e soleggiati della penisola, l’alternarsi di rocce aride e di vegetazione lussureggiante, i campi d’avena punteggiati paz, quattro case in tutto, una chiesa, una moschea e qualche sparuto greco-cipriota ormai anziano. Ultimo avamposto di
da alberi solitari che con le loro chiome verdi contrastano il giallo della foraggera, i falchi che sorvolano la zona in cerca di civiltà: oltre non arriva neppure la corrente elettrica. Ci si deve accontentare del lume di candela o della luce di lampade a
cibo, le capre belanti e trotterellanti fra i dirupi sassosi, le rondini che creano un’atmosfera di eterna primavera, lo spinoso gas, oppure di quella prodotta da qualche generatore.
Onopordo violetto che fa capolino fra le rocce e tutte quelle creature che popolano la regione senza farsi vedere, ci indu- La penisola di Karpas, un dito puntato verso la Siria, è un luogo ancora poco frequentato dal turismo di massa, le sue
cono a tornarci ancora una volta prima di proseguire il viaggio. spiagge appaiono deserte o con qualche raro visitatore. La sua terra ondulata e verde che degrada dolcemente nel mare,
Il secondo giorno, vinti dalla pigrizia, scegliamo una soluzione più comoda, almeno apparentemente, e ci inoltriamo con la frammentandosi in tante piccole baie, ospita un numero consistente di asini selvatici che passano il tempo a brucare l’erba.
macchina per le strade sterrate, ma senza una 4 X 4 si rischia di rimanere insabbiati e così siamo costretti a parcheggiare e Prima dei fatti del 1974 torme di fedeli greco-ciprioti solevano recarsi in pellegrinaggio nel monastero dell’Apostolo An-
a proseguire a piedi. Prima di abbandonare la nostra Toyota, il nome farebbe pensare a un fuoristrada, in realtà una berlina drea situato a pochi chilometri dal capo Zafer Burnu; ora, le autorità turco-cipriote concedono l’accesso ai pellegrini greci
pesante, senza ripresa e chassis basso, abbiamo costeggiato il recinto di una base militare inglese, usata come poligono di soltanto in due occasioni: il 15 agosto, festa dell’Assunta, e il 30 novembre, festa di Sant’Andrea apostolo. Il santo, fratello
tiro. Per timore di divenire un casuale bersaglio, cerco di spingere l’acceleratore a tavoletta, ma con quelle strade e con quel di San Pietro e discepolo di San Giovanni Battista, protettore dei marinai e dei pescatori, durante un viaggio da Gerusalem-
veicolo era già tanto se si riusciva ad avanzare. Per fortuna quel giorno, o a quell’ora non ci sono militari in giro. E pensare me in Grecia, compiuto nel primo secolo dopo Cristo, approdò sulla spiaggia dove ora sorge il monastero. Si narra che il
che grazie a quel campo di addestramento la penisola di Akamas si è salvata dall’antropizzazione e come una riserva ha santo abbia compiuto diversi miracoli tra cui la restituzione della vista a un capitano la cui nave dalla Palestina faceva rotta
protetto e preservato numerose specie animali e vegetali. Una volta tanto i giochi di guerra sono serviti a qualcosa. a Cipro.
Un’altra penisola ancora incontaminata è quella di Karpas (anche detta Karpaz), che però è più difficile da raggiungere Unica superstite di un ordine religioso forse soppresso, una suora vestita di nero si trascina stancamente nella chiesa semi-
perché situata a Cipro Nord, soprattutto se si risiede nella Repubblica di Cipro. buia, il suo volto emaciato tradisce una grande tristezza.
Prima di intraprendere un viaggio a Cipro è necessario conoscere alcune regole in modo da non rovinare la vacanza. Cipro Visitiamo la chiesa, accendiamo una candelina e lasciamo l’elemosina. La suora ci guarda sconsolata, forse pensa che con
Nord, occupata dai Turchi fin dal 1974, si può visitare se si proviene dalla Repubblica di Cipro, situata a sud, a patto che così pochi visitatori non sarà più possibile riportare il monastero all’antico fulgore. Il monastero, infatti, versa in uno stato
la sera, entro mezzanotte, si faccia ritorno a casa, altrimenti si rischia di veder sfumare l’incantesimo. E se l’incantesimo d’abbandono e d’incuria.
si spezza c’è il rischio di smarrire non solo la scarpetta, ma l’intero guardaroba: pinne, maschere, boccaglio, crema solare, A pochi chilometri dal monastero si incontra la Golden Beach, una spiaggia lunghissima e bianca, con dune punteggiate di
costumi e tutto ciò che ci si porta dietro per un soggiorno al mare. Probabilmente i Caschi Blu cui compete la sorveglianza verde, purtroppo in stato di degrado per l’immondizia lasciata da bagnanti e visitatori poco civili. All’epoca della nostra visi-
della linea verde non sono così intransigenti e fanno passare comunque i cittadini della comunità europea, giacché la Re- ta l’Hasan’s Turtle Restaurant, una casupola tirata su con assi di legno e arredata con gli scarti di una vecchia dimora, offriva
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