Page 79 - RIVISTA NOIQUI NOVEMBRE 2022
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iRIs vIgnOLA



 iRIs vIgnOLA


 COS'È QUELLO... UN FIORE?                                                         MAGICO LIBRO...

 Cos'è quello?...Un fiore?

 Mi avevano detto che erano belli,                                                 Come Alice, entrar voglio

 su lunghi steli, corolle e pistilli gialli,                                       nel fantastico mondo,
 però non sapevo che fossero tinti,                                                che qui davanti m'appare.

 azzurri, lilla, viola, rosa, rossi,                                               Magico libro...

 insomma...diciamo...variopinti.                                                   Un varco ha aperto,
 Ma questo profumo, che sollazza i sensi,                                          di fulgida luce, che mi richiama

 proviene da loro? Curiosa, testé annuso...                                        e io sto salendo...

 Mi sento rapita...                                                                Tremula fiamma, entro la mano...
 La mente gremita...                                                               Par, il mio cuor, che... Sto provando...

 e, lesta svolazzo tra l'uno e l'altro,                                            tuttavia, non riesco a calmare.
 cosicché coglierne il gradevole olezzo.                                           Nondimeno... non mi posso arrestare...

                                                                                   non posso arretrare!

 Cos'è quello?... Il sole?                                                         Al pari della bionda Aurora,
 Mi avevano detto che era dorato,                                                  mi par d'esser, da occulto incanto,

 di fuoco rovente, altresì formato,

 però non sapevo di questo calore,                                                 attratta...
 che brucia la pelle e ravviva l'umore.                                            Ergo, al Signor Iddio, chiedo

 Ma questa luce, fin troppo brillante,                                             che sia, Malefica strega, distratta.

 arriva da lui? Curiosa, testé lo osservo...                                       Bianco coniglio, troverò lassù?
 Mi sento abbagliata...e lo sguardo volto...                                       Oppur dispettosi folletti?

 e, lesta, a occhi chiusi,                                                         Ahimè... spero tanto non sian diavoletti!

 a esso offro il viso assai smorto,                                                Ohhh... Scorgo un grande castello...
 affinché ambrato possa divenire                                                   forse, da Principessa, abitato.

 e la mia dolce beltà far riapparire.                                              Prigioniera, fra tristi mura,

                                                                                   anelante un intervento fatato
 Cos'è quella?... La luna?                                                         o, altrimenti, un Principe del cuore,

 Mi avevano detto quanto fosse amena,                                              che, dall'incantesimo, la liberi

 attorniata di stelle, come una sirena,                                            e le dichiari vero amore.
 però non sapevo che fosse d'argento                                               Il mio cuore trema...

 e che lo spargesse, portato dal vento.                                            e le mie gambe in egual modo...

 Ma questa luce, così irradiante,                                                  Purtuttavia, non cedo
 arriva da lei? Curiosa, testé la scruto...                                        e di retroceder non intendo,

 Mi sento pervasa di freddo chiarore incantato...                                  affinché capir cosa il libro racchiuda,
 e, lesta, a occhi chiusi,

 a essa offro il viso bronzato,                                                    devo...

 acciocché splendente polvere di luna, si possa posare                             nonché tutti gli altri,
 e un innamorato, in un baleno, mi faccia trovare.                                 chiusi, al momento,

                                                                                   sottostanti ai miei piccoli piedi,

                                                                                   i qual, come scala, stanno calcando.
                                                                                   Di conoscenza e sapere,

                                                                                   di cui la mente accrescere,

                                                                                   inver, mi sto ognor nutrendo.


















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