Page 77 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2023
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Yuleisy Cruz Lezcano






 PASSEGGIANDO NELLA VITA                     LA MORTE NON È NIENTE

                                                   di Henry Scott Holland

 La morte non mi lascia mai indifferente (anche se di

 morti, per lavoro, ho assistito a tante.), nell'ospeda-  Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.

 le sembra la routine, ma sentire nella stanza accanto   Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
 la voce meccanica del defibrillatore e le infermiere   Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.

 che urlavano lungo il corridoio " chiamate un medi-  Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo

 co, c'è un arresto cardiaco" e una madre che urlava   affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solen-
 fuori da una porta... sono stati minuti troppo brevi   ne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto

 per salvare una vita. So solo che quando la voce   ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la

 meccanica si è fermata, non è stato per il lieto fine   parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
 ma per la fine... ho sentito un mal al petto pure io,   La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una

 vedere dal di fuori le fatiche per dire addio, mi ha   continuità che non si spezza.  Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua men-
 fatto pensare a tutte le cose che ci teniamo dentro,   te, solo perché sono fuori dalla tua vista?  Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio

 che non diciamo; mi ha fatto pensare a quanto sia-  dietro l’angolo.  Rassicurati, va tutto bene.  Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza

 mo fragili, vulnerabili, transitori e spesso ci scordiamo di amarci, di vivere... ed è così, non si   purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
 sa quando possa accadere, ma la morte porta via con sé il mistero ultimo della vita.  La morte porta con sé dubbi e domande, mi chiedo perché non diciamo quelle cose che

 La vita è andata via dalla stanza accanto, mi chiedo dove si sia nascosta in questo momento?  sappiamo possano fare piacere e che di solito pensiamo soltanto? Perché, a volte, lasciamo

 Può la vita, forse, ancora essere richiamata? Forse la vita vive dentro una lacrima, nel nome   parlare la rabbia e ci esprimiamo senza cognizione, tatto o considerazione delle conseguen-
 affettuoso che ci è stato dato dai nostri genitori... Forse per richiamarla ancora bisogna sem-  ze, e senza la sicurezza di avere il tempo materiale per scusarci?  Mi chiedo perché ci perdia-

 plicemente cambiare tono di voce, e provare a chiamarla come quando eravamo piccoli.  mo in battaglie verbali, controversie e dibattiti accesi, invece di perderci nei sorrisi?

 Mi è venuta in mente una poesia che ho letto tempo fa, chissà perché nel mio immaginario
 ho voluto dare voce alla morte? Forse ci risulta più facile accettare di non vivere nella vita,   (Sicuramente, molti di noi sono fortunati, possono scegliere come vivere, anche se ci vo-

 che accettare di morire nella morte...  gliono piccole morti per imparare a farlo.)

 Io però, alle prime luci dell'alba ho sentito una caduta silenziosa nella stanza accanto, come
 se la morte fosse scivolata dalla pelle all'anima, come una caduta che lascia le ossa intatte,   Toccando il fondo

 perché sa che saranno le ultime a morire.

 Ho sentito la morte che saltava nella branda di un   Chiudo le finestre,
 ospedale. Nella stanza accanto, un letto affondava   torno al buio ospitale

 al ritmo del massaggio cardiaco. Un lenzuolo arro-  della mia casa,

 tolato cadeva a terra, senza essere guardato da uno   dove il silenzio difende
 sguardo senza occhi e da una fronte preoccupata   la penombra

 per la vita.   e il figlio che fu e più non è

 Giuro che ho sentito la morte come un soffio fred-  sa di naufragio.
 do, si è portata via per un attimo perfino la voce   Chiudo la porta,

 urlante delle infermiere, per un attimo la morte ha   di sole nemmeno un raggio.
 chiuso la bocca di tutti e ha fatto silenzio.  Di angeli morti

 Allora mi sono chiesta perché, se non siamo ancora   tutta la mia stanza

 morti, lasciamo le cose che contano, andare? Per-  è una oscura leccornia
 ché non usiamo la voce per dire cose belle o per     per vermi,

 perdonare e perdonarci?  dove la mia anima inerme

 Se la morte lascia il ricordo di tutte le virtù dell'uo-  se ne va in vacanza,
 mo e porta via i suoi vizi, perché noi, invece, da   insieme alla più galoppante pesca.

 vivi,  diamo più rilevanza  ai brutti  ricordi rispetto   La ferita che nascondo,

 alle cose belle che qualcuno ha fatto per noi? Perché   insieme all'esca,
 non riusciamo a sottolineare pregi e virtù di tutto   chiede di cancellare il nome

 quel che ha ancora vita?   con il quale prima rispondevo.


                Se pagare devo,
                che la mia infelicità non corra

                di bocca in bocca.




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