Page 78 - RIVISTA NOIQUI FEBBRAIO 2022
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ELvIRA quAgLIARELLA
Un invito a corte, già, proprio così: “Ballo a Corte a Palazzo Reale” (l’evento orga-
nizzato da “Le Nuvole”), una divertentissima pièce teatrale per le famiglie di Scampia
tra i saloni del Palazzo Reale di Napoli per il Carnevale dei bambini che han potuto par-
IN TEMPI DI GUERRA……… tecipare anche in costume o in maschera così come le loro mamme ed i loro papà. Tra
gli splendidi saloni del Palazzo ci è stata proposta una visita guidata accompagnata da
interventi teatrali itineranti. Ad accoglierci ed intrattenere le famiglie gli attori di Casa del
“Tutti parlano di pace ma nessuno educa alla pace. A questo mondo, si edu- Contemporaneo, nei sontuosi abiti di Re Ferdinando di Borbone ovvero Re Nasone e
ca per la competizione, e la competizione è l’inizio di ogni guerra. Quando si l’elegantissima Regina Maria Carolina, pronti per il Gran Ballo nel Salone d’Ercole. Uno
educherà per la cooperazione e per offrirci l’un l’altro solidarietà, quel giorno si spaccato di vita di corte, fra battibecchi e smancerie, eleganti inchini e isterici inseguimen-
starà educando per la pace.” ti che hanno reso il pomeriggio di grandi e piccini vibrante di risate gioiose e di allegria.
Già, allegria, una parola quasi impronunciabile …. in tempi di guerra. Eppure, la forza
MARIA MONTESSORI dell’amore, ieri, ha reso possibile ogni cosa. In quest’epoca di individualismo ed egoismo,
in cui le relazioni si basano sullo scambio, sull’utilità, sulla convenienza, ci troviamo di
fronte ad interrogativi a cui non riusciamo a dare una risposta. Tuttavia, ci sono piccole
In tempi di guerra molti non riescono a parlare più di amore, non riescono più a dare certezze che ci danno senso e forza nel continuare a percorrere il nostro cammino verso
ascolto a quella voce che dal profondo del nostro essere ci dice di amare e di metter- la meta che abbiamo deciso di raggiungere. “Viviamo in un mondo sordomuto, di vite
ci in gioco con il nostro cuore blindate, dove ogni incontro ha il sapore di un miracolo. Negli anni, mesi o istanti in cui
perché è il motivo per cui siamo vive, l’incontro si alimenta di questo: di comunicazione. Non di parole, non è quello: vive
qui sulla terra.
di sintonia. Come con le manopole della radio: bisogna aggiustare la ricezione, trovare la
lunghezza d’onda dell’altro e finalmente sentire. Sfiorare anche solo un momento la me-
raviglia dell’unisono: un solo suono, lo stesso suono, un suono così chiaro.” (“Una madre
In tempi di guerra io continuo lo sa”, Concita De Gregorio). Ed è proprio la meraviglia dell’unisono che per me rappre-
senta l’arcobaleno. Mentre passeggiavamo nel giardino del Palazzo Reale tenendoci per
ad andare controcorrente come mano un bambino mi ha chiesto: - Finiranno mai le guerre e le tempeste, maestra? – No,
ho sempre fatto dando la prio- piccolo mio – gli ho risposto – ma non finiranno nemmeno gli arcobaleni!
rità al sentire con tutta me stes-
sa, corpo ed anima al contem-
po, la vita che pulsa intorno, ad
accogliere l’altro con occhi che
sono lo specchio del mio cuo-
re. Un cuore di vetro è vuoto
ed usa gli occhi per controllare,
usare, giudicare, dominare; un
cuore pulsante lo fa per stupirsi, conoscere, amare. E noi siamo proprio come i nostri
occhi guardano la vita intorno. In tempi di guerra io credo ancora nel potere del Bene;
credo nella forza delle parole buone, delle buonanotte detti con dolcezza, dei buongior-
no col sorriso, nelle giornate trascorse in armonia col creato. Credo nella forza estrema
e irriducibile dell’amicizia e nella solidarietà umana, nell’aiuto amorevole e disinteressato
e mi convinco, ogni giorno di più, che il bene e la gentilezza siano le armi migliori che
possano penetrare in ogni luogo. In un mondo in cui arroganza, egoismo, insensibilità al
dolore umano, dannosa competizione sembrano imperare, io punto dritta verso ciò che
è bello, verso l’amore ed il suo potere salvifico. Come un albero l’amore salda fortemente
le sue radici ed aiuta a sollevare la testa, facendo risplendere le fronde. Sapere che non si
è soli. Sapere che qualcuno rivolge a noi i propri pensieri. Sentirsi avvolti in un immenso
abbraccio. E’ questo ciò che conta! Con “Affido Culturale”, ancora una volta mi è stata
offerta l’occasione di vivere un’esperienza straordinaria in cui era in circolo l’amore in
tutte le sue molteplici forme.
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