Page 41 - RIVISTA NOIQUI GENNAIO 2022
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mEnzIOnE DI mERITO
GABRIELLA SPEDICATO
GRAZIA MARIA MUSCIUMARA SIAMO FUORI DAL PASSATO
CORSI E RICORSI STORICI Annegavo in un mare stracolmo di dolore,
abbarbicata ai ricordi e
Si, in questa piccola parte di mondo in cui vivo, al vuoto, lasciato da un amore perduto,
sembra di essere fuori dal passato. per un'oscura trama
Il vento non diffonde più lo stridente suono delle sire- d'un destino avverso.
ne, Ponti, ponti nella mente da cui si passa dalla soffe-
non si ode il cigolio dei carri armati, renza al dolore, sotto scorre disperazione.
ne' il rombo degli aerei nemici; Poi, pian piano, la rete dell’amicizia, la voglia di
non si sentono le mitragliatrici sparare, sfidarla questa vita, per strapparle un sorriso ancora,
non si vedono soldati armati sfondare le porte o spinto- mi ha fatta risalire dal baratro e, all’improvviso,
nare prigionieri con una nuova alba,
da portare nei lager. ho ripreso a vivere
Potremmo affermare che, oggi, il mondo vive un pre- e a sognare.
sente felice e che gli uomini della terra
abitano in un paradiso terrestre.
Ma guardandomi intorno
avverto che il passato
è ancora tra noi,
anzi si ripresenta, continuamente, più violento, più funesto e preoccupante di pri-
ma.
Ancora oggi, infatti, in varie parti del globo, si combattono guerre fratricide, di reli-
gione, o di supremazia politico-territoriale;
si distruggono città e monumenti;
cannoni e armi sofisticate di ultima generazione fanno strage di uomini e cose;
esodi di massa si verificano verso terre più sicure;
violenze, soprusi e maltrattamenti, si perpetrano contro deboli, donne e bambini;
malattie, pandemie, cataclismi sconvolgono paesi, città nazioni, in maniera quasi
inarrestabile.
RITA STANZIONE
La morte coglie, a piene mani, in qualunque modo e momento. BUIO PESTO ALLE SPALLE
Questo non è "essere fuori dal passato". Al fiato lento, prigionia
La nostra è solo una mera illusione, di drappo scuro, da deserto ogivale
é solo la speranza sto col mondo alle soglie di una vita presunta.
che germoglia dentro ciascuno di noi, Un grano bianco portato in un bosco
nell' ambire un presente e un futuro lontani da tutto ciò che ci procura dolore e
sofferenza, di ombre felici e quiescenze:
l’io riconosce il fuoco fatuo del sé in estinzio-
e nel volere un mondo ne
in cui vivere sereni e felici. clamori sovrapposti, foglie di settembre
imbalsamate in linfe di vetro.
La mente muta parla cento lingue
(ma dove sono, per ascoltare?)
Tra viaggio e volo - mi giro - non c’è abisso:
solo buio pesto alle spalle
e una civetta che canta.
A modo suo inventa il domani.
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