Page 77 - RIVISTA NOIQUI NOVEMBRE 2021
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IRIs vIGNOLA




 DONATO        si incontravano, i due giovani promettevano reciprocamente di amarsi per sempre.
               <Elena, non sai quanto ti amo. - Le mormorò un giorno - Molto presto verrò da tuo
               padre per chiedere la tua mano.>

 In un'epoca remota, vivevano due coniugi non più tanto giovani. Non avevano avuto   Quella stessa notte però fece uno strano sogno: vide una stanza in penombra, malgrado
               ciò, riusciva a distinguerne l'arredamento molto raffinato. Sopra a un grazioso letto a
 figli e non per il fatto che il Signore li avesse negati loro, ma perché la donna, scontro-
 sa e burbera, non ne aveva voluti.  baldacchino era distesa una donna sofferente.
               <Figlio mio dove sei in questo momento? Chi ti ha portato via da me?> Si lamentava.
 L'uomo era succube della moglie e, dopo i primi anni di matrimonio, si rassegnò al   Il giovane si svegliò con l’eco di quelle accorate parole ancora nella mente e, il mattino
 volere di quella terribile sposa che, con il passare degli anni, diveniva sempre più acida.  seguente, domandò ai suoi genitori quale potesse essere il significato quella strana visio-
 Ma il Creatore aveva dei progetti diversi per loro.  ne. Fu allora che la verità tenuta nascosta per tanti anni venne alla luce.
 In un freddo mattino d'inverno, capitò che la donna udisse un vagito di neonato, vici-  <Figliolo, perdonaci se abbiamo taciuto fino ad ora, è stato soltanto per non perderti.
 nissimo. Aprì l'uscio di casa e restò sbalordita.
 <Un bambino? Ma come è possibile? Chi lo avrà abbandonato qui, davanti alla mia   Non sei nato da noi, ciononostante ti abbiamo amato come se così fosse stato. In un
               freddo mattino, ti trovammo davanti all’uscio di casa, dentro a una cesta e portavi al
 porta? E adesso che cosa faccio?> Si chiese.  collo la catenina che hai tutt’ora.>
 Infatti, in una cesta, un neonato strillava per il freddo e per la fame. Dapprima tituban-  Dopo un lungo istante di sbigottimento, Donato affermò che non avrebbe avuto più
 te, lo prese, lo portò all'interno e lo sfamò con del latte caldo; subito dopo, sazio e al   pace fino a che non avesse scoperto la sua vera identità.
 caldo, il piccolo si addormentò.  <Madre, padre, sappiate che vi amerò per tutta la vita; tuttavia, non sarei più felice se
 Togliendogli la misera copertina che lo ricopriva, la donna si accorse che una catenina
 d'oro, con una pietra preziosa incastonata, gli adornava il tenero collo; in effetti, una   non riuscissi a scoprire chi sono realmente e per quale motivo sono stato abbandona-
               to.>.
 cosa molto rara, in quei tempi di miseria. Alquanto pensosa, fece mille supposizioni al   Il giorno seguente, di buon mattino, lasciò la sua casa e si allontanò, incamminandosi
 riguardo della provenienza del neonato.  senza una meta precisa; ad ogni paese che incontrava si fermava per chiedere informa-
 Al rientro dal lavoro del marito, mise subito in chiaro che non era intenzionata ad ave-  zioni, con la sola traccia che possedeva: la catenina d’oro.
 re poppanti fra i piedi.  Durante una sosta nella locanda di una piccola contrada, nella quale si era fermato per
 <Non ne ho voluti di miei, figuriamoci se voglio quello di qualcun altro.>  rifocillarsi, udì un racconto che catturò la sua attenzione: la Regina era molto malata e,
 Suo marito, al contrario, era invece entusiasta; le rispose che questo dono piovuto dal   durante la sua agonia, chiamava spesso il nome del proprio figlio che, ancora in fasce,
 Cielo avrebbe potuto riempire la loro vita così solitaria. Però, alle persistenti proteste   gli era stato sottratto da una donna malvagia, allo scopo di vendicarsi per il suo allonta-
 della moglie, fu costretto a prometterle che avrebbe affidato il trovatello a qualche altra   namento dalla corte.
 coppia desiderosa di avere un figlio.  Donato pensò che avrebbe potuto essere lui quel bambino, però non intendeva farsi
 Tuttavia, non era facile trovare una famiglia giusta e intanto l'uomo prendeva tempo   troppe illusioni nel proclamarsi il figlio di un Re!
 e più questo passava, più sua moglie si affezionava al bambino, così tanto che abban-  Ciononostante, questa speranza non voleva abbandonarlo. Perciò decise di recarsi alla
 donò l'idea di allontanarlo.  reggia, in modo da non lasciare nulla di intentato.
 Il piccolo Donato, a cui misero il nome che pareva loro perfetto, crebbe bello e sano,   Quando vi arrivò, chiese udienza al Sovrano, ma questi non volle riceverlo, dato che in
 fino a divenire   quel momento era al capezzale della povera moglie.
 un aitante gio-  A quel punto il giovane si tolse il monile dal collo e lo porse a un servo. <Ti prego di
 vane che, all'età   mostrarlo subito ai Reali. Se non lo riconosceranno, me lo riporterai e io me ne andrò
 di diciotto   via immediatamente.> Disse al ragazzo.
 anni, si inna-  Quando lo ebbe fra le sue mani, il Sovrano non poté trattenere un’esclamazione di gio-
 morò di una   ia: <Mio Dio, questa è la collana di mio figlio! Da chi l’hai avuta?> Esclamò, rivolgen-
 fanciulla molto   dosi al servitore in attesa.
 povera, figlia   <Dal giovane che vi aveva chiesto udienza, Maestà.> Gli rispose.
 di un umile   <Presto, conducilo al mio cospetto!> Ordinò il Re.
 boscaiolo che   Quando Donato fu accompagnato di fronte ai Sovrani raccontò la sua storia.
 abitava nel   La Regina non ebbe dubbi che fosse il suo bambino e si riprese istantaneamente, grazie
 suo medesimo   alla gioia di avere ancora la possibilità di abbracciarlo e baciarlo. Piansero di commozio-
 paese. Nei rari   ne, dopodiché il Sovrano ordinò i preparativi per un grande ballo, in modo da festeggia-
 momenti in cui   re degnamente il Principe ritrovato.




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