Page 22 - RIVISTA OTTOBRE 2024
P. 22
Gabriella Fortuna
La guerra arabo-israeliana: un conflitto
senza tempo e senza fine
La guerra arabo-israeliana è un conflitto
che affonda le sue radici nel cuore del Me-
dio Oriente, una regione tanto affascinante
quanto travagliata. Al centro delle tensio-
ni vi sono due popoli, quello israeliano e
quello palestinese, entrambi con aspirazio-
ni nazionali legittime, ma profondamente
divergenti.
Le tensioni tra arabi ed ebrei risalgono ai
tempi dei tempi.
Ma non andando troppo indietro gli ebrei,
perseguitati in Europa, cercavano una pa-
tria sicura in cui stabilirsi, mentre la popola-
zione araba autoctona vedeva con crescen-
te preoccupazione l’afflusso di immigrati
ebrei nella loro regione. È chiaro che l’idea
sionista di creare uno Stato ebraico in Pa-
lestina incontrava una feroce opposizione
da parte degli arabi palestinesi, che rivendi-
cavano la propria sovranità sulla loro terra.
Il culmine di queste tensioni arrivò nel
1947, quando le Nazioni Unite approvaro-
no il piano di partizione della Palestina, che prevedeva la creazione di uno Stato ebraico con il
55% di territorio e uno arabo con il 47%. Da subito lo stato palestinese condannò tale sparti-
zione, ritenendola spudoratamente ingiusta.
E mentre la leadership ebraica accettò il piano, quella araba ovviamente lo rifiutò, vedendolo
come una violazione dei diritti della popolazione araba. Nonostante ciò, si proclamò la nascita
dello Stato di Israele.
La reazione del mondo arabo fu immediata e successivamente Egitto, Siria, Giordania, Iraq
e Libano invasero il neonato Stato di Israele, dando inizio alla prima guerra arabo-israeliana.
Centinaia di migliaia di palestinesi furono costretti a fuggire dalle loro case. Israele riuscì in
brevissimo tempo a sconfiggere Egitto, Siria e Giordania, espandendo il proprio territorio con
l’occupazione di Cisgiordania, Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza.
Questa vittoria rafforzò Israele, ma gettò le basi per nuovi cicli di violenza.
Un’importante svolta avvenne nel 1979, quando Egitto e Israele firmarono gli Accordi di
Camp David con la mediazione degli Stati Uniti. L’Egitto divenne il primo Paese arabo a rico-
noscere formalmente Israele, in cambio della restituzione della penisola del Sinai, occupata da
Israele dal 1967.
La questione palestinese rimaneva però ancora irrisolta. Le tensioni nei territori occupati
culminarono nella prima Intifada (1987-1993), una rivolta popolare contro l’occupazione isra-
eliana della Cisgiordania e di Gaza. La brutalità del conflitto spostò l’attenzione internazionale
sul dramma quotidiano dei palestinesi.
Nel 1993, la firma degli Accordi di Oslo tra Israele e l’Organizzazione per la Liberazione
della Palestina (OLP), guidata da Yasser Arafat, sembrava rappresentare un passo importante
verso una soluzione negoziata. Israele riconosceva l’OLP come legittima rappresentante del
popolo palestinese e i palestinesi accettavano l’esistenza di Israele. Ma l’accordo non portò alla
22 periodico mensile del gruppo NOIQUI