Page 56 - RIVISTA NOIQUI APRILE 2023
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TERO AZALN                                                                                                                                                    CHIARA GAMBARARA                                                             ALESSANDRA BUCCI


                GOLGOTA CHIHUAHUA                                                                                                                                             LA STANZA DI QUERCIA ROSSA                                                   NON SEI QUI
                Sgorga sangue dalle splendide ninfee recise.                                                                                                                  Ho suonato l’amore nell’ombra                                                Non sei qui

                Echi somatici di mamme, per loro solo l’immagine radiosa                                                                                                      e le dorate note ho fatto volare                                             a scaldare i miei giorni,

                delle figlie uccise e un dolore muto che morde il buio delle viscere.                                                                                         dalla stanza di quercia rossa.                                               a raccontare l’amore
                Chihuahua moderno Golgota lingua di terra tra Messico e Stati Uniti                                                                                                                                                                        fra macerie di sogni.

                lì dove abita solo povertà si consumano efferatezze e il Cristo                                                                                               Ho suonato l’amore nell’ombra

                viene ucciso ogni volta nelle membra straziate di ragazzine                                                                                                   seguendo spartiti                                                            Non sei qui
                mentre tentano di costruirsi un avvenire.                                                                                                                     di straordinaria eleganza.                                                   a levigare il cammino

                Da molti anni, migliaia di volte, la povertà è orrendamente colpita.                                                                                                                                                                       a portarmi il sole

                Croci rosa ovunque, ognuna indica una giovane uccisa, altre semplicemente scomparse.                                                                          E fu presto danza di dolci pensieri                                          sulle dita di una mano.
                Per ogni innocente crocifissa rivive l’agonia di Cristo e ancora geme                                                                                         tra i leggeri fili dell’aria

                sangue sacro dal costato. Le donne in nero si ritrovano sotto                                                                                                 e fresco battito d’ali di carta sottile.                                     Nelle tasche ormai lise

                un’unica croce, la più grande, a ricordare ogni vittima.                                                                                                                                                                                   da giorni grigi di noi,
                Hanno infisso migliaia di chiodi, ancora un chiodo                                                                                                            Non ho più spine nel cuore                                                   in balia di venti antichi,

                e poi un altro.                                                                                                                                               soltanto carezzevole musica                                                  che non fanno rumore

                Sgorga sangue dalle splendide ninfee recise straziate nei campi                                                                                               che liscia scivola dalle lucide corde.                                       ma incidono dune di sangue
                lasciate a marcire e solo se qualcuno le ritrova le raccoglie ormai inconoscibili.                                                                                                                                                         nel profondo dell’anima,

                Le donne in nero senza più lacrime, neniano un canto: Nessuna più.                                                                                            Melodioso è il vibrato                                                       disperata non trovo più

                La terra feconda insanguinata non darà più frutti a un mondo radicalmente                                                                                     plissettato come il mare                                                     nemmeno una briciola
                 ammalato dove trionfa odio e ancora odio.                                                                                                                    alle sei del mattino.                                                        di fertile speranza

                Violate resurrezione rinascita speranza, rimane soltanto                                                                                                                                                                                   nella quale coltivare

                distruzione e un perché in silenzio urlato mutato in ferita.                                                                                                  Ho suonato l’amore nell’ombra.                                               pensieri che profumano
                Muti racconti ora che il vivo                                                                                                                                 Ella era gentile, gradevole                                                  di vita che incanta.

                totale è già morto e la violenza non sazia. Una grande croce rosa                                                                                             calda come le dorate note

                hanno issato le donne in nero                                                                                                                                 come i dolci pensieri                                                        Se t’avessi t’abbraccerei
                con una corona di fiori che accoglie una preghiera: Nessuna più.                                                                                              come il melodioso vibrato                                                    come si abbraccia la vita

                (Maria Perrella)                                                                                                                                              come la stanza di quercia rossa                                              dopo essere scampati alla morte.
                                                                                                                                                                              che tutta m’abbracciava …































































                56   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       57
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