Page 84 - RIVISTA NOIQUI APRILE 2024
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fabiana Bia Cusumano
Il mondo visto dagli occhi di un bambino: lenti e abitudinari all’interno di una piccola comunità. Dal caldo torrido dell’estate in cui si
svolge la vicenda, ai tramonti affocati di rosso e al vento afoso e tagliente della nostra terra.
la magia di Eagle Street di Fabio Bavetta Tutto canta sotterraneo la nostra Sicilia, perfino i cibi e la descrizione dei luoghi tranne che poi
questi luoghi abbiano nomi inglesi così come li hanno i nomi dei personaggi e il titolo stesso del
“Il cerchio si chiude, la ruota gira e questo è tutto.” romanzo. Strana dissonanza a cui ho provato a dare la mia spiegazione. Se è vero che tutta la
Così si conclude il romanzo di Fabio Bavetta, giunto tra le mie mani attraverso gli strani giri narrazione è filtrata attraverso lo sguardo di un bambino che poi continua a vivere dentro il
che la vita compie quando qualcosa deve arrivare a te. Ad inizio presentazione di una silloge protagonista pur diventato adulto, questo strano effetto di apparente stridore lo si deve proprio
di poesie, mi si avvicinò un amico pittore con un libro tra le mani, dicendomi con quella sua alla magia del mondo dei bambini che sovverte per natura non solo le prospettive degli adulti
meravigliosa cadenza francese: “leggi questo libro, è davvero emozionante, ti piacerà, ne sono ma anche e soprattutto la loro lingua. Lo sguardo che dà vita al romanzo è quello di un bambino
sicuro.” Ringraziai l’amico gentilmente e guardai il libro che mi venne posto tra le mani. Già i di otto anni che percepisce, sente, vive, soffre, sogna come un bambino e non come un adulto.
colori della copertina mi colpirono. Per una strana associazione di idee, mi venne in mente il Per cui tutto è visto dal suo occhio e narrato dalla sua lingua, capace di trasformare un rudere
dipinto di Van Gogh, Notte stellata. Poi immergendomi nel romanzo riuscii anche a capirne il in una casa stregata, un topo appeso allo spago, in una strana e inspiegabile diavoleria e una
perché. Intanto custodii il prezioso dono, promettendo che lo avrei letto presto, pur tra mille avventura scanzonata e irriverente nei confronti del mondo degli adulti fatto di regole,
cose. Le promesse si mantengono sempre. Ma evento sorprendente, dopo pochi giorni, mi convenzioni, doveri, nell’esperienza più incredibile e allo stesso tempo traumatica della propria
giunse un messaggio in privato da parte di un altro carissimo amico che mi suggerì la lettura vita. Non credo si celi in questa scelta linguistica anglofona dell’autore la necessità di proteggere
dello stesso testo, questa volta invitandomi anche a parlare con l’autore. persone realmente esistite o fatti realmente accaduti. Vi è di più, inevitabilmente. Lo stesso
Sì, non deve essere una coincidenza se per ben due volte, due diverse persone, non sapendo risultato lo scrittore avrebbe potuto raggiungerlo cambiando nomi a persone, cose, luoghi
nulla l’uno dell’altro, mi hanno invitato a leggere Eagle Street. E poi, non sono donna che crede scegliendo la lingua italiana. Questa dissonanza apparente è invece una chiave di accesso,
nelle coincidenze, semmai nei segnali. Mi decido dunque a contattare l’autore, ad incontrarlo e consegnata come un talismano dai poteri magici, ai lettori. Insomma se vogliamo leggere il libro,
ad ascoltare se pur brevemente il perché abbia voluto affidarmi il suo figlio di carta stampata. dobbiamo svestire i panni di adulti. Dobbiamo riconnetterci al nostro io bambino, rintracciarne
Perché io? – penso - giungendo al luogo dell’incontro. Ed ecco lo scrittore, uomo cortese, molto emozioni, desideri, sogni, pulsioni. Solo se lasceremo il nostro rigido essere adulti potremo
colto, innamorato della parola, porgermi avvolto in una elegante confezione il suo romanzo con accedere al mondo di Eagle Street e lasciarci accadere quello che accadde ai protagonisti del
dedica. Gli rivolgo qualche domanda sulla sua storia personale e sulla storia di questo testo e romanzo. Solo così, sarà possibile farci attraversare anche dall’amaro disincanto che verso i
prometto, sorseggiando una tazza di caffè al ginseng che leggerò con cura il suo romanzo. trentacinque anni, dice il nostro scrittore, sopraggiunge. Perché per un bambino tutto è possibile.
Porto con me il libro ovunque. Questa è una mia consuetudine. A scuola in classe, in cucina Una strana energia lo anima. Il bambino possiede il potere magico di riuscire in tutto, di dominare
durante i pasti, in camera da letto, in macchina, dentro la borsa da lavoro. Insomma per settimane il proprio mondo, di essere lui il costruttore di ogni giorno, senza temere d’ essere schiacciato
diventa una sorta di talismano, parola che poi ritroverò piacevolmente tra le righe del testo, finché da responsabilità, ansie da prestazione, corsa alla carriera, doveri impellenti. L’infanzia è il regno
non giunge il momento tanto atteso. Apro le pagine di Eagle Street e la sua energia vitale mi in cui nulla è impossibile e in cui l’amicizia è filo sacro di appartenenza, mondo protetto e sicuro,
rapisce e cattura. Accade così solo con i libri che ti toccano le corde del cuore, quelli che ti rifugio e casa. Gli amici sono quella casa mobile che ti porti sempre appresso. Ma lo scrittore
scendono dentro e restano impigliati dentro le fibre. I libri di cui ti innamori alle prime pagine avverte che entrati nel mondo degli adulti, qualcosa si sgretola, qualcosa si perde, qualcosa si
e divori senza sosta fino a giungere alle ultime. Quelli che ti lasciano in bocca il sapore agrodolce affievolisce e allenta. I protagonisti di Eagle Street sono tutti bambini. Eppure in loro si annidano
della acetosella. I libri scritti bene, così bene che ti faranno compagnia per il resto della tua vita gli adulti che saranno e poi capovolgendo la prospettiva, quasi in un gioco mirabolante di specchi,
anche se divorati in poche ore. Fabio Bavetta è al suo secondo romanzo. Tra il primo e Eagle negli adulti che diventeranno resteranno per sempre i bimbi che furono, legati a doppia mandata
Street vi è un buco temporale di più di dieci anni. Un vuoto di silenzio in cui la vita lo ha dalla tragedia terribile che si consumò appena usciti fuori dalla “Casa Abbandonata”. Da allora
inondato di altre impellenti necessità ma la scrittura è rimasta accovacciata dentro lui come in poi nulla sarà più come prima. Si consumeranno i sogni, l’ingenuità, il coraggio che sa di
quella gatta siamese presente nelle pagine del suo romanzo. Fabio è un chimico dalla carriera incoscienza, l’amicizia intesa come fratellanza assoluta e inviolabile. Perfino lo scorrere del
brillante, oggi affermato farmacista, padre amorevole, scrittore raffinato. Il suo romanzo è il tempo sarà diverso. Assumerà una nuova e amara connotazione. Non sarà più il tempo innocente
racconto incredibile di una infanzia semplice ma straordinaria. Eʹ il mondo guardato attraverso di quella estate del 1976. La vita andrà inesorabilmente avanti con i suoi traguardi e le sue
gli occhi di un bambino, di quel bambino che poi è diventato un ragazzo, un giovane uomo, un sorprese più o meno piacevoli, con le sue gioie e i suoi strappi improvvisi. Nulla sarà più come
professionista. Un bambino che ha vissuto una infanzia fatta di prodezze fantasmagoriche, tra allora. Il mondo dell’infanzia sarà compromesso dall’arrivo precoce di quello degli adulti. Eppure
calzini che scendono giù alle caviglie, prati sconfinati, marciapiedi assolati, alberi di carrubo e resta la capacità creativa dell’immaginazione e della scrittura a risarcire una vita a volte ingiusta
eucalipti. Una infanzia intessuta di amici fidati e amati. Il testo potrebbe definirsi un romanzo di o brutale. La scrittura continua ad elevarsi a miracolo assoluto perché crea, ricrea, rifonda, dona
formazione perché attraverso la prova della “Casa Abbandonata”, il mondo puro, innocente e senso, restituisce ciò che è stato perduto attraverso il suo potere salvifico. Perfino la morte può
meraviglioso del bimbo- protagonista, dal nome Joe Dooley non sarà più lo stesso. In quello dialogare con la vita. Perfino le perdite atroci possono trovare un lenimento, una carezza
stato di pura incoscienza e incanto tipico dei bambini faranno ingresso la morte, la perdita ristoratrice attraverso la parola. Siamo giunti alla chiusa del romanzo: “Il cerchio si chiude, la ruota
luttuosa di chi si ama, la ferita che non rimargina, il dolore profondo e la nostalgia struggente. gira e questo è tutto.” Non vi sono altre verità da consegnare ai lettori se non l’accettazione del
Sentimenti da adulti che si accompagnano misti a consapevolezza e razionalità. Al pensiero che dolore, la capacità di elaborarlo e renderlo matrice di crescita e consapevolezza. Non vi sono
prende il sopravvento sul cuore, sui sogni, sulla immaginazione. Joe sarà catapultato in questo altre possibili soluzioni se non scegliere di andare avanti, abbracciare la vita e viverla con una
mondo brutalmente, insieme ai suoi più intimi amici, compagni di giochi spensierati immersi in intensità tale per cui ogni giorno, ogni attimo potrebbe anche essere l’ultimo concesso. Da chi?
una vegetazione che ha il sapore della nostra Sicilia. In questo romanzo tutto sa della nostra Da un Cielo sempre presente ma imprevedibile, da un Dio che ama fare le sorprese, da un
Trinacria. Dai profumi, agli odori, ai sapori, alle movenze degli adulti, ai riti che si compiono destino bizzarro ma che ti conduce sempre lì dove sei destinato a tornare. Siamo tutti in fondo
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