Page 40 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2023
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Emanuel Fatello gabriella Fortuna
IL VERO HANDICAP: L’INDIFFERENZA La magia del Natale in casa Salina
"Se la sofferenza è il prezzo per acquistare l'armonia eterna, mi affretto a restituire il mio Turuzzu e Marietta avevano un solo figlio che avevano avuto quando proprio non se
biglietto d'ingresso (Dostoevskij). Probabilmente in molti hanno condiviso questo pensie- l’aspettavano e sulu iddi sapevano comu l’avevano cresciuto. Beddu comu u sulu, aveva
ro dello scrittore russo, spesso sofferente per le avversità della vita. Tanta gente, purtroppo, tante pretese, pretese alte e qualche dispiaciri gliel’aveva dato a so patri e a sa matri ca,
accoglie ogni sorgere del sole con un lamento di dolore: ci sarà sempre qualcuno, in qual- co ciatu, si erano cresciuti stu figghiu scapestrato. Scola non ne aveva voluto, travagghiu
che angolo della terra, che non avrà modo di gioire, né di rallegrarsi. E questi individui neanche a parlarne e passava le sue giornate a vagabondare insieme alla sua brigata di
maledicono ogni giorno il proprio male, cercando una motivazione a questo dolore: ma scalmanati e cu sti mala pinzeri, un jornu a casa, non tornò più. Quanta angoscia, quan-
come consolarsi quando non c'è risposta, né soluzione? to dolore pi stu figghiu risgraziatu, e mentre tutti si preparavano a festeggiare il periodo
Con il Natale ormai alle porte, in un tripudio di luci e colori, la gente corre indaffarata, più atteso dell’anno, in casa Salina c’era u mottu a mezza a casa. Immaginate il dolore!
inciampando tra un desiderio sperato ed un acquisto mancato; purtroppo però c’è chi in- Un dolore sordo per quel figlio lontano, scappato chissà con chi, e in compagnia di que-
ciampa davvero lungo le strade, chi cade, chi non ha modo di entrare a volte in un negozio sto strazio si prepararono a trascorrere da soli un Natale desolante. Nell’aria odore di
o prendere un pullman. festa. Le luminarie abbellivano ogni dove e i negozi colmi di pacchetti con lustrini sbril-
Penso a tutti i disabili che devono convivere ogni giorno con le proprie difficoltà e devono luccicanti erano in bella mostra. E mentre nelle case c’era ciauru ri giuggiulena e dolci
combattere non solo il proprio handicap ma anche una società troppo primitiva, che non biscotti fragranti, Turuzzu e Marietta si preparavano soli a quel pranzo che sapeva di
riesce ad accogliere queste sofferenze, né a farsene carico. Ho visto gente sopportare in amaro e dolore soffocato, non riuscendo a capire perché quel triste destino era capitato
silenzio fatiche di ogni genere, doversi umiliare per chiedere aiuto, dover elemosinare un a loro, persone pie, sempre ligie e rispettose. Nessuno di loro parlava, ma i loro pensieri
diritto dovuto, dover quasi scusarsi di una colpa non propria. Non servono più parole, né erano rivolti a lui, quell’unico figlio nato dall’amore e cresciuto tra tenerezze e profondo
compassione, ci vuole una coscienza nuova e soprattutto rispetto. Il Natale è ormai giunto, affetto, troppo amore, forse. Ma, si sa…in fondo tutti vogliono credere alla magia del Na-
cerchiamo di viverlo degnamente: c'è chi porta ogni giorno una sua croce troppo pesante e tale e proprio quel giorno tornò Sarettu ca cura tra le gambe, rammaricato a morte per il
riesce comunque a sorridere andando avanti. Quanti di noi riuscirebbero a farlo? Abbiamo dispiacere dato ai genitori che aspettavano e aspettavano mestamente. E forse è questo il
spesso imprecato e ingiuriato il Signore per un torto subito; io ho visto ringraziarlo anche significato del Natale, nutrire fiducia, coltivare aspettative, regalare sogni. Proprio quan-
dopo un male subito, nonostante una vita costretta sopra una sedia a rotelle. Non è forse do ogni speranza pare perduta, credere in qualcosa di più grande di noi, rende magico
questa la vera gloria? Saper risorgere dalla propria condizione? Non limitiamoci però ad l’essenza vera del Natale. È sempre la meraviglia della capanna a generare stupore, quella
offrire una commiserazione che non serve a nessuno ed è anzi offensiva. Cominciamo con casa che emana sano amore di riconciliazione che solo l’amore per la famiglia e per il
il renderci conto che quanto per noi è scontato, spesso per molti altri non lo è: un marcia- prossimo può regalare, perché sono i veri affetti che contano nella vita per poter costrui-
piede dissestato, un’auto parcheggiata sulle strisce, una rampa inesistente, non sono fastidi, re un futuro meno incerto.
ma veri e propri ostacoli che non devono più esistere. Quest’anno per tanti sarà una festività magra e amara e parlare della magia del Natale
Ripenso ad una legge di vari anni fa, la quale prevedeva l'installazione di cinque cabine può sembrare un parossismo. Un Natale che si vuole intrufolare e insinuare con forza tra
telefoniche per disabili ogni cento costruite, senza però pensare che questa “concessione” chi un lavoro non ce l’ha più e dove preoccupazioni e pensieri su come sbarcare il luna-
significava di fatto che su 100 apparecchi ben 95 non erano accessibili: quel simbolo per rio sono le priorità per tante famiglie. Un periodo storico drammatico e incerto, forse il
disabili in una cabina telefonica non rappresentava una concessione, ma una vera emargi- più nero, pieno di paure e scoramento, dove tutto è aleatorio e, anche vivere alla giorna-
nazione. ta, rappresenta uno sforzo enorme e lo dimostrano i centri Caritas sempre più colmi di
E allora impariamo a “ragionare” col cuore: ogni gesto d'affetto regalato, ogni sorriso do- persone che chiedono umilmente di far fronte ai più elementari bisogni. Il Natale non
nato con amore, ogni fiore offerto con gioia, ogni parola pronunciata col cuore, è un passo deve essere una parentesi dove tutti si sentono più caritatevoli, non dobbiamo essere fa-
che ci avvicina non solo a Dio, ma rappresenta un'ulteriore gradino per raggiungere la gocitati dall’egoismo e dall’opportunismo. Aprirsi all’altro è sicuramente un modo per vi-
vetta della solidarietà e della fraternità: nonostante un cammino fatto di spine, di sacrifici, vere questa festa cristiana all’insegna dell’amore, perché è l’amore il motore di ogni cosa.
di croci. Ma forse tutto ciò rimangono solo parole e dopo i brindisi, gli auguri elargiti a destra e a
manca, i buoni propositi e i regali, rimarremo di nuovo incapsulati nel nostro egoismo.
“Il gambo un poco inclinato E la vita andrà avanti con le sue amarezze e le sue incognite. E verrà di nuovo Natale!
non dava impressione di forza,
ma dove peccava lo stelo Gabriella Fortuna
suppliva una magica tempra
che mai avevo ammirato
neppure in querce maestose:
ma quello che più impressionava
era la voglia di vita,
sapendo sconfigger la morte
sbocciò da una tomba d’asfalto”.
Emanuel Fatello
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