Page 37 - RIVISTA NOIQUI LUGLIO 2023
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PRIMO POSTO    EX AEQUO SECONDO POSTO




 vince una pubblicazione cartacea  vincono una pubblicazione digitale




 GLORIA FIORANI  FRANCESCO BILLA                                                        EMILIA OTELLO

 E RICORDO IL MARE  MARE...                                                             E SENTO ANCORA IL PROFUMO
 E ricordo il mare ubriaco, folle  Il ritmico fruscio di piccole onde                   DEL MARE

 nel vortice di un vento scalmanato,  simili a regolari battiti del cuore               Quanti giorni ancora scorreranno

 furente instancabile scompiglio  crea un eco guardingo e sospettoso                    per la via del ritorno.
 di un autunnale, polveroso giorno.  al risuonar dei passi sulla sponda


                 mentre il mio piede nudo avanza e affonda                              Giro la clessidra,
 E ricordo il mare calmo, dormiente  nella sabbia bagnata dei ricordi.                  scivola l'ultimo granello di sabbia
 nella quiete rovente di un meriggio                                                    e resto immobile tra i ricordi

 sornione e torpido di fine estate,  E m'inebrio di iodio e di salino

 colmo di salsedine e chiarore.  lasciandomi sfiorare dalla brezza                      Una carezza tra i capelli

                 che come mano benevola e pietosa                                       il suo bacio tatuato sulle labbra
 E ricordo il mare amico, confidente  m’avvolge anima e mente e m’accarezza.            giace fecondo, tra le croste del tempo

 leale e puro di segreti e fantasie
 nei soavi momenti di comunione  Poi passo dopo passo la memoria                        Duole questo silenzio

 e di dialogo con Dio e con il creato.  riporta icone di velieri antichi                e brucia,

                 sommesse voci di marinai sperduti                                      come lava incandescente.

                 che cantano alla luna ad invocare

                 un ritorno felice dalle spose                                          Tra le pietre spuntavano rose
                 che sanno già che poi, senza indugiare,                                e i suoi occhi rubavano colori al mare.

                 ritorneranno a avvolgersi d'azzurro.

                                                                                        Oggi sono qua,
                 E non bastano più luci tremanti,                                       seduta nella mia malinconia,

                 ma senza alcun calore, di pianeti                                      tra giorni stropicciati.

                 e brevi lampi di stelle cadenti.
                                                                                        Nelle mani non restano che pallide lune.

                 C’è bisogno del sole che risvegli                                      Dimmi, dove sarai domani?

                 da questo lungo e inconsistente sogno.                                 Apro la porta all'ignoto
                 E figurar l’afflato dell'immenso.                                      e sento ancora, il profumo del mare.




                 L'immenso è la figura del mio mare,
                 del sentimento che egli ognor m'ispira,

                 e in questa immensità trovano pace

                 i dubbi e le incertezze della vita
                 allor che l'inquietudine si tace

                 mentre la voglia ridiventa ardita.



































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