Page 27 - RIVISTA NOIQUI MAGGIO 2021
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ALESSANDRA MASSERA
LETTURA DELLA FILOSOFIA
Per delineare le direttrici della nostra
lettura della Filosofia, cominciamo
col gruppo dei Presocratici (=Preso-
fisti). Si tratta di pensatori anteriori a
Socrate. La differenza fondamentale
con Socrate è che egli si interesserà
soprattutto dell’uomo, mentre i Pre-
socratici studieranno principalmente
il problema della natura e della realtà.
I Presocratici fioriscono dal VI seco-
lo a. C. in poi è si distinguono in varie
scuole e tendenze.
Noi ci occupiamo qui e ora del grup-
po degli jonici di Mileto, in particola-
re di Anassimandro.
Il tema predominante della filosofia presocratica è quello cosmologico e il problema
della realtà, della sostanza primordiale, il così detto arche’ (=principio), ossia, in gene-
rale, la materia da cui tutte le cose derivano e la forza o legge che spiega la loro nascita
e morte.
Fondatore della scuola jonica è Talete di Mileto che non lascia scritti e di cui
ricordiamo il famoso aneddoto, riferitoci da Platone, della ragazza milesia che mise
un ostacolo sul suo percorso facendolo cadere in un pozzo, tanto era assorbito
dall’osservazione del cielo. Ben fece, dirà Michel de Montaigne, la ragazza milesia, per-
ché prima di ascendere con la speculazione alle cose celesti sarebbe meglio
osservare le cose a noi più vicine e soprattutto l’uomo.
Il primo autore di scritti filosofici in Grecia è proprio Anassimandro con la sua opera
in prosa Intorno alla Natura.
Per primo egli chiamò la sostanza unica col nome di principio (arche’).
Egli riconobbe il principio non in qualcosa come l’acqua, come aveva fatto Talete, né
in nessun altro elemento particolare, ma nell’infinito (apeiron), cioè nella quantità in-
finita della materia, dalla quale tutte le cose hanno origine e nella quale tutte le cose si
dissolvono, quando è terminato il ciclo per esse stabilito da una legge necessaria.
L’arche’ abbraccia e governa ogni cosa, è immortale e indistruttibile, quindi divino.
Non è una miscela dei vari e determinati elementi corporei, ma piuttosto una materia
in cui gli elementi non sono ancora distinti e perciò una materia, oltre che infinita,
indefinita.
L’infinito è anche ciò che governa il mondo, dunque non è solo la sostanza, ma la
legge del mondo.
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periodico mensile del gruppo NOIQUI